Prematurità è anche la solitudine che provano molti genitori. Che credono di essere “isolati” in quella bolla di sapone che è l’Utin in cui il loro piccino è custodito in una “teca di vetro” e loro posso vederlo poco, toccarlo solo quando e se possibile. Una mamma potrà allattare il suo piccino solo quando i medici le daranno il loro benestare. Nel frattempo una mamma e un papà si sentono monchi. Sono genitori ma credono di non esserlo del tutto. Contano le ore che li separano dal fatidico momento in cui potranno portare il loro piccino a casa. Nel frattempo, in quei momenti incalcolabili passati in Utin, è importante il sostegno. Questo è quanto fa la Cicogna Frettolosa, una onlus di Roma, che da tredici anni è vicina ai bimbi prematuri e alle loro famiglie. Di questa bella realtà ci parla la presidente, Tiziana Cotogno.
Cos’è la Cicogna Frettolosa?
La Cicogna Frettolosa e’ una Onlus che nasce dall’esigenza di valorizzare al meglio l’esperienza vissuta da un gruppo di genitori di bimbi nati prematuri o a termine
Come è nata Cicogna Frettolosa?
Progetti di Cicogna Frettolosa
Come me si può sostenere Cicogna Frettolosa?
Una mamma prematuri oggi volontaria
Luciana Zaccari è una “vecchia” conoscenza di A tutta Mamma. L’abbiamo intervistata un anno fa e ci ha raccontato di lei e del suo Francesco “frettoloso”.https://www.atuttamamma.net/io-mio-figlio-vivo-per-miracolo-e-la-magia-dellallattamento-salvavita/
Una storia che ha commosso i nostri lettori e che ci ha tanto fatto riflettere sulla forza dei piccoli combattenti venuti prima al mondo e dei loro genitori. Oggi Luciana è una volontaria della Onlus romana.
”Ho conosciuto la Cicogna Frettolosa in prima battuta attraverso delle locandine esposte nella stanza riservata ai genitori nel reparto di Terapia intensiva neonatale nel periodo in cui mio figlio, nato prematuramente a 31 settimane di gestazione, era ricoverato.
Sulle locandine erano elencate varie iniziative e c’erano i recapiti da poter contattare in caso di necessità, ma sinceramente in quei giorni ero troppo presa da quello che stavo vivendo per approfondire e cercare informazioni.
Poi dopo circa 20 giorni che eravamo in TIN la caposala entrò in reparto e annunciò che c’erano le mamme della Cicogna Frettolosa.
Si avvicinò a me Letizia, che insieme al marito fondò la Onlus qualche anno prima. Scambiai con lei poche parole. Poche parole ma sufficienti ad aprire uno spiraglio. Era la prima volta che mi veniva data l’opportunità di vedere il “dopo”, di avere una visione del futuro lontano da quel luogo, e fu decisamente confortante. Continuai a pensare alla Onlus anche una volta tornati a casa, ma la distanza di oltre 40km dall’ospedale e avere Francesco così piccolo non mi permetterono nell’immediato di prendere nuovamente contatti con l’Associazione.
La scelta di diventare volontaria di Cicogna Frettolosa
Quando la situazione a casa si stabilizzó e trovammo finalmente un nostro equilibrio andai a una delle riunioni che la Cicogna Frettolosa periodicamente fa con i volontari e il direttivo.
Ognuno all’interno dell’associazione dà il contribuito che può, in base alla propria disponibilità di tempo e competenze. Siamo tutti genitori lavoratori con figli piccoli quindi non sempre è facile destreggiarsi tra i numerosi impegni privati e l’attività della Onlus, ma abbiamo tutti un fine comune, che è quello di rendere il percorso dei bimbi ricoverati e delle loro famiglie il più “sereno e facile possibile” e le virgolette le metto appositamente perché credetemi che sono percorsi tutt’altro che sereni e facili, anzi sono spaventosi e molto dolorosi per i neo genitori.
Ogni volontario ha la propria esperienza diretta che può mettere a disposizione dei nuovi arrivati e delle attività che svolgiamo. Portiamo avanti diversi progetti come ad esempio il sostegno psicologico ai genitori grazie a una professionista finanziata dalla Onlus. Era un servizio che non era presente quando ero ricoverata con mio figlio e di cui come tutte le mamme della Onlus, sentivo particolare necessità, per questo abbiamo voluto finanziarlo!
Aiuto gli altri e mi faccio una carezza
Mi consola poter dare ad altre mamme quello che a me è mancato, è il mio modo per chiudere il cerchio e dare un senso a quanto accaduto. Aiuto gli altri e “mi faccio una carezza”.
C’è veramente molto da fare, innanzitutto per far conoscere questa realtà e per sensibilizzare sul tema. La Cicogna Frettolosa ha una bella energia e un forte entusiasmo, siamo sempre aperti a nuovi volontari attivi e sostenitori, noi ce la mettiamo tutta ma le risorse servono sempre.