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Come raccontare il Coronavirus ai nostri bambini

La psicologa Valeria Augello ci spiega le parole e gli atteggiamenti da porre in essere per spiegare il virus che terrorizza il mondo

“Mamma, cos’è il Coronavirus?”

Sono tanti i bimbi che in questi giorni hanno percepito il terrore per qualcosa di impalpabile ma presente in tanti discorsi. È il Coronavirus, di cui si parla in tv, in radio, sul web, a casa, a scuola, dappertutto. La vita di tantissime famiglie italiane si trova stravolta dall’allerta e di mezzo ci sono i più piccoli a cui è giusto dare spiegazioni, che siano anzitutto oneste.

Come spiegare il Coronavirus ai nostri bimbi?

Parlare in maniera semplice e diretta, senza esasperazioni ed allarmismi, con i bambini è sicuramente un buon modo per fare prevenzione.
Ma per fare questo dobbbiamo prima avere noi le idee chiare e non cedere il passo a paure ed ansie.
Solo dopo aver acquisito le giuste informazioni e aver equilibrato la percezione del rischio sara’ possibile trasmettergli quell’atteggiamento positivo in grado di creare un circolo virtuoso necessario per accrescere le loro capacita”‘ di resilienza, ovvero la capacita’ di affrontare e superare le difficolta”, in questo modo si ottiene il doppio del beneficio.

Vi famiglie sono in quarantena E molte che hanno ridimensionato la loro routine. Come riempire i vuoti di questo momento?

Il tempo non dovrebbe mai lasciare la sensazione di vuoto. Il vuoto rappresenta mancanza e spaventa. Bisogna far capire ai bambini che si tratta di posticipare, temporaneamente, le attivita’ piacevoli, e indirizzarli verso forme ludiche alternative nell’ottica di quella continuita’ che contraddistingue gioco, creativita’ ed impegno.

Come non trasmettere timori e ipocondria ai nostri bimbi?

Cerchiamo di non amplificare emotivamente casi e notizie negative e di bloccare il panico dentro e fuori i nostri pensieri. Le sensazioni distorte aumentano il rischio in quanto possono generare comportamenti meno razionali o, addiriittura, disfinzionali, in grado di abbassare le difese, anche biologiche, dell’organismo…e, in questo delicato momento non possiamo permetterlo.
L’ipocondria ,che e’ gia’ intimamente legata al nostro senso di fragilita’ , in questa fase rischia di padroneggiare gli avvenimenti ed esacerbare le risposte inadeguate. Cerchiamo di non darle mai questo potere all’interno del dialogo con i nostri bambini. Conncentriamoci sull’efficacia di cio’ mantiene alta la vera protezione..

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