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Un anno di A tutta Mamma

Dodici mesi trascorsi a raccontare e a raccontarci, incrociando un consenso di lettori, che ci scalda il cuore

“C’è una cosa che ho sempre amato tanto: il Festival di Sanremo. Da piccola mi concentravo al punto da farmi venire l’influenza proprio nella settimana sanremese.”

Un anno fa come oggi pubblicavo un articolo con questo incipit. È stato il primo articolo di A tutta Mamma. Sono passati dodici mesi, che hanno dato ragione al piccolo sogno, espresso il giorno di Natale del 2017 e diventato realtà due mesi più tardi.

Avevo ripreso a lavorare dopo una sosta lenta e ragionata, che mi ha permesso di vivere la gravidanza e il primo anno di vita di Raffaele così per come entrambi necessitavamo. Tornata in campo, mi sono resa conto che il “solito” giornalismo mi stava stretto.  La maternità si era infilata anche nel mio modo di lavorare al punto da volerne fare il centro di un progetto giornalistico. Ho chiamato a raccolta un gruppo di donne, che stimo e siamo partite, senza mezza esitazione. Non dimenticherò il sì di ciascuna già alla prima chiamata. A farci da perno è stato un uomo, il nostro webmaster Emmanuele D’Urso, serio, creativo e competente come pochi. In questi dodici mesi insieme abbiamo avuto l’obiettivo di crescere, ma per piccoli passi, perché a correre si rischia di cadere.

Da blog a giornale

Il 27 maggio scorso siamo diventati una testata giornalistica, a giugno ci siamo presentate a Palermo, alla libreria Carabà, in un incontro di donne, dal successo inaspettato. In questo anno abbiamo pubblicato 760 contributi, abbiamo intervistato ben 82 donne “speciali”, alcune note al grande pubblico, altre famose sulle loro ribalte quotidiane. Abbiamo avuto il sostegno esterno di 24 esperti (ginecologi, psicologi, neuropsichiatri infantili, pediatri, cardiologi, medici di base, endocrinologi, neonatologi, allergologi, omeopati). Abbiamo scritto articoli sforzandoci di inseguire un rigore, che è il valore centrale di A tutta Mamma. Agli articoli tecnici abbiamo affiancato i racconti di vita, parlando delle paturnie di noi donne, di talune gesta tragicomiche con mariti e figli, dei nonni di nuova generazione, di suocere “malefiche”. Abbiamo raccontato storie di amore, di viaggi, di scelte coraggiose, di dolore e di speranza. Abbiamo realizzato reportage, inaugurato un canale Youtube e reso attive le pagine social su Fb e instragram. Non abbiamo mai perso di vista quel “Non solo”, che segue il titolo A tutta Mamma. Non siamo un giornale solo per mamme, siamo una testata per le donne, in tantissime ci seguono e sono per noi uno stimolo.

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Il team di A tutta Mamma

Volevo ora ringraziare di cuore e di testa le collaboratrici

La psicologa Valeria Augello, professionista seria, puntuale, dal pensiero svelto e con la grande dote della disponibilità. La conobbi al corso pre parto e da allora non ci siamo più perse di vita.

La biologa e nutrizionista Francesca Conti, alla quale ben si addice la dote del rigore. Ci ha regalato articoli preziosi in tema di alimentazione (e non solo), servendosi di un rigore e di una competenza ormai rari.

L’avvocato Carmen Gaziano, una studiosa di diritto, che ha redatto con scrupolo degli articoli utilissimi in tema di donne, bambini, famiglie, coppie separate. Un vademecum davvero importante.

La linguista Valeria Lo Cicero, dolce e timida eppure dalla penna raffinata e sempre pronta a cogliere i temi dell’introspezione femminile. A lei il merito di aver redatto articoli cliccatissimi.

La food blogger Vera Morreale (www.caramellosalato.it) raffinata, con un gusto per il bello che mette ovunque lei passi. Le sue ricette sono dichiarazioni d’amore culinarie, gli allestimenti, dentro i quali le fotografa, sono un inno alla bellezza.

La storica dell’arte Laura Ruoppolo. È entrata a far parte del team in corso d’opera e ne è diventata un pezzo di cuore. È scanzonata, creativa, colorata e scrive in maniera adorabile. I suoi racconti sono uno spasso, ma fanno sempre riflettere.

La dottoressa Giustina Sciarrabone, che con i suoi articoli pediatrici ha chiarito i dubbi di migliaia di mamme (e non esagero) su temi “classici” ma fondamentali, quali ad esempio la febbre, l’acetone, le coliche.

In corso d’opera sono entrati a far parte del team:

Irene Migliore, la nostra collaboratrice più giovane. Otto anni appena ed un concentrato di acume, fantasia e voglia di fare grandi cose. È sua la rubrica ” Le favole di Irene”, apprezzata da grandi e piccini

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La prof Rosaria Cascio, che, insieme ai suoi allievi del liceo Regina Margherita, cura la rubrica Giornalisti tra i banchi, una delle pagine più lette del nostro giornale. Una rubrica stimolante, che racconta le notizie viste dalla preziosa prospettiva dei più giovani.

Un grazie lo merita anche Alessandro, mio marito e primo sostenitore di A tutta Mamma. Lui ci crede anche più di me.

Il grazie più grande vai ai nostri lettori, gli stessi che, ogni giorno ci aiutano a costruire le nostre storie, ci mandano quesiti interessanti da girare agli esperti, ci spronano a fare meglio. Scrivere è bello, ma senza qualcuno che legge sarebbe cosa vana.

Che dire ancora, forza A tutta Mamma e ad maiora!

 

 

 

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