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Punture di insetti comuni e rari, ecco come comportarsi

È un inconveniente della bella stagione. È importante saperli riconoscere e usare i giusti rimedi

Uno degli inconvenienti della bella stagione sono i morsi di insetto. Il clima caldo-umido, la vegetazione che si infittisce favoriscono la diffusione di tanti insetti e parassiti, che hanno l’abitudine di attaccare l’uomo o gli amici a quattro zampe. Sovente, di fronte a un pomfo pruriginoso, pensiamo a un morso di zanzara (sicuramente l’insetto più diffuso e fastidioso nel periodo estivo). La zanzara è, tutto sommato, uno degli insetti più innocui. Provoca sì fastidio, tende a dare dei morsi seriali, può provocare complicazioni in un soggetto allergico. La zanzara non è però il solo insetto che attacca con i suoi morsi l’uomo. Ve ne sono almeno altri dieci che, diffusamente, con la bella stagione, prendono di mira soprattutto i bambini.
Insetti come le api, le formiche, le pulci, ma anche le mosche o i ragni possono pungerci e provocare piccoli o grandi disturbi. Il contatto iniziale può essere anche doloroso – come quello di una vespa – e potrebbe essere seguito da una lieve reazione allergica, mentre la maggior parte dei morsi e punture non causano nient’altro che un lieve disagio. Ma attenzione se si soffre di allergie severe!

La prevenzione è il miglior rimedio, non dimenticando che molto dipende dal posto in cui si vive o che si visita e dalla stagione in corso.

Perché gli insetti ci pungono

Alcuni insetti, i parassiti, pungono per nutrirsi, come gli ematofagi, quelli che si nutrono di sangue, come zanzare, tafani, pappataci o pulci, per citarne alcuni. Altri pungono per difendersi da un nostro attacco: api, vespe, calabroni o formiche, e generano una puntura decisamente più dolorosa.

Generalmente la zona colpita si arrossisce e si gonfia, dando origine a un pomfo. A seconda dell’insetto si crea un singolo pomfo, oppure più microlesioni. Nel caso di insetti che pungono per difesa è anche possibile trovare il pungiglione nella lesione o la testa dell’insetto, come nel caso per esempio della zecca.

Ecco le punture di insetto più comuni

1) punture di zanzare

La puntura si trasforma subito in un pomfo arrossato. Si distingue per il prurito che provoca, che a volte può risvegliarsi anche dopo giorni. I pomfi possono essere anche più di uno nella stessa area e diventare molto duri.

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2) punture di zecca

La puntura di zecca non provoca dolore (non ci si accorge nemmeno di essere stati morsi) o prurito. In genere i primi sintomi si avvertono soltanto successivamente, quando la zecca comincia a succhiare, provocando gonfiore ed eruzioni cutanee. Sintomi che, tuttavia, possono anche non presentarsi. Una volta staccata la zecca seguendo precisi movimenti, la zona colpita si gonfia un po’ di più e forma una piccola crosta.

3) punture di api, Vespe o calabroni

Nel caso di una puntura di api, vespe o calabroni, la zona interessata diventa rossa, gonfia, dolente (il dolore si sente in genere anche al momento della puntura stessa) o pruriginosa in uno spazio di circa 2 o 3 centimetri. Quando si superano i 10 centrimetri si è in presenza di una lieve reazione allergica, ma ancora non deve destare preoccupazione. Nei casi gravi la puntura può generare un vero e proprio shock anafilattico ed è necessario andare al pronto soccorso se si è in assenza di respiro e se si verificano vomito, rush cutaneo, prurito diffuso, stordimento o perdita di coscienza.

4) punture di pappataci

La puntura di pappataci in genere provoca semplicemente prurito e fastidio, un po’ più elevati rispetto alla puntura della comune zanzara. Solo in rari casi questi insetti possono essere pericolosi e trasmettere la Leishmaniosi, malattia che rappresenta un grande rischio soprattutto per i cani.

5) Punture di tafani

Se generalmente i tafani maschi si nutrono di nettare e polline, sono i tafani femmina ad alimentarsi del sangue dei mammiferi. Rispetto a quella dell’ape, una puntura di tafano è più fastidiosa e dolorosa e la lesione provoca dal morso è più profonda. La zona interessata si infiamma e dà prurito e, in più, anche la puntura di tafano può causare allergie, una seria reazione cutanea, vertigini, mancanza di respiro e un evidente arrossamento agli occhi ed alle labbra. Anche in questo caso è bene rivolgersi a un medico.

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6) punture di pulci

Le pulci spesso possono pungere sui piedi e sulle caviglie lasciando dei segni rossi e prurignosi. Una sola pulce può pungere più volte e quindi generare sulla zona colpita delle irritazioni a grappolo. Se le pulci colpiscono delle persone particolarmente sensibili alle loro punture, si può avere una orticaria papulosa, con una serie di rigonfiamenti pruriginosi e rossi sulla pelle.

7) Punture di cimici da letto

Poco attive durante il giorno, le cimici escono soprattutto di notte e prevalentemente nelle nostre camere da letto. Anche le cimici succhiano il sangue in più punti diversi provocando piccole macchie rosse e prurito, che possono anche comparire dopo qualche giorno. I pomfi, inoltre, non compaiono quasi mai da soli, ma a gruppi.

8) Punture di formiche

Anche le fromiche nel loro piccolo mordono! In questo caso, la formica inietta del veleno per difendersi che provoca prurito, gonfiore e arrossamento. La puntura ha cl’aspetto di una piccola piaga rossa, cui segue una vescica trasparente. Il liquido che si forma nella vescica può diventare torbido e la zoparte colpita comincia a dar prurito, a gonfiarsi e a dolere.

9) Punture di ragni

La puntura di un ragno, come quella di uno scorpione che vediamo dopo, è un evento piuttosto raro, ma che potrebbe comunque accadere. Risulta quindi utili conoscere i vari tipi di animali con cui si potrebbe venire a contatto, soprattutto se si gira molto per il mondo. Quanto ai ragni, in Italia, la specie più diffusa è la vedova nera, dalla livrea gialla e nera. Se infastidita, può attaccare e iniettare del veleno che in rari casi può risultare anche mortale e può provocare effetti sulla parte colpita come intorpidimento e rigidità muscolare. La puntura, generalmente molto dolorosa, si caratterizza per i due tipici buchi di entrata (nel caso della vedova nera) o dalla ferita denominata “a bersaglio” (nel caso del ragno violino),diventa man mano sempre più rossa e gonfia. Si possono verificare anche crampi muscolari, brividi, nausea, pressione del sangue più elevata, sudorazione e mal di testa.

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Punture di scorpione

Le specie di scorpione che si possono incontrare in Italia sono praticamente innocue per l’uomo, ma è bene sapere che la puntura può essere particolarmente dolorosa, oltre a dare prurito, gonfiore e un possibile aumento della temperatura cutanea, intorpidimento o formicolio della parte colpita.

 

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