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Menopausa ed emotività, come gestire il timore di non sentirsi più giovani

Ne abbiamo parlato con il professore Daniele La Barbera, psichiatra e primario al Policlinico di Palermo

La menopausa ha un impatto emotivo molto importante per la donna. Il corpo si modifica e l’assenza del ciclo mestruale, con la conclusione del periodo fertile, può avere dei significati psicologici molto importante per la donna.
“Sto diventando vecchia?”

É questo il quesito più comune, con tutte le implicazioni simboliche che questa condizione pone in essere per la donna in sé, ma anche in relazione al partner e al contesto sociale.

Ne abbiamo parlato con il professore Daniele La Barbera, psichiatra e primario al Policlinico di Palermo.


Come e perché la menopausa influenza la psiche?

Il tempo psicobiologico della donna, differentemente da quello dell’uomo, non è lineare ma ciclico e, in particolare, scandito da passaggi significativi, dei quali la menopausa rappresenta uno dei più rilevanti. Si tratta di una modificazione che comporta inevitabilmente tutta una serie di effetti e adattamenti che si riflettono direttamente a livello psicologico in molti differenti modi, dato che la nostra vita mentale risente sia di aspetti legati al funzionamento del corpo, sia di aspetti legati alla dimensione emotiva e a quella affettiva. Così la menopausa modifica il cervello perché lo priva del precedente apporto ormonale che esercitava delle precise azioni fisiologiche sul sistema nervoso centrale, ma determina a livello psichico anche un potenziale sentimento di perdita legato alla fine della capacità procreativa.

 

Solo questioni ormonali o anche culturali?

Una delle scoperte più interessanti delle neuroscienze è stata quella di avere dimostrato che la nostra psiche – e anche il nostro cervello – sono costantemente influenzati non solo dalle cause biologiche, ma anche dalle esperienze, dai vissuti, dalle relazioni, dai legami e dagli affetti; inoltre anche le rappresentazioni sociali e culturali, determinando una serie molto ampia di pregiudizi, aspettative, suggestioni, timori, desideri, luoghi comuni, possono agire sul nostro benessere emotivo, modificando direttamente l’equilibrio neuropsichico. Risulta quindi chiaro che, se è vero che molti degli effetti della menopausa possono essere spiegati alla luce dei cambiamenti dell’assetto neuroendocrino – essenzialmente il cospicuo abbassamento del livello degli estrogeni  alcune delle implicazioni psicologiche hanno a che fare con la dimensione sociale e culturale. Una prospettiva che insista più nel vedere la menopausa come un nuovo inizio, piuttosto che più riduttivamente come la fine del periodo riproduttivo, è sicuramente un modo efficace per aiutare la donna ad affrontare positivamente questi cambiamenti. Un nuovo inizio che introduce a una diversa fase del proprio sviluppo esistenziale, che può essere quanto e più ricca e interessante delle fasi precedenti.

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Menopausa, la donna in relazione alla coppia

É esperienza comune che le coppie che avevano una buona intesa e un legame di qualità prima che la donna entrasse in menopausa, continueranno ad averla anche dopo. L’approccio più adeguato a questa fase della vita è quella di fare il possibile per trovare dei buoni adattamenti a un nuovo periodo esistenziale. La cura di sé, della propria persona, dell’abbigliamento, l’attività fisica o sportiva, la possibilità di sviluppare nuovi interessi, nuove attività, sono tutti elementi che favoriscono l’equilibrio psicofisico ed il benessere relazionale della donna, ma che hanno anche delle ricadute molto favorevoli sulla relazione di coppia. A volte al partner viene richiesto un piccolo sforzo di attenzione e di sensibilità per favorire questo processo, e una maggiore presenza affettiva, specialmente nei casi in cui la donna può presentare delle transitorie difficoltà di natura fisica o emotiva. Può anche essere molto utile ritagliarsi più tempo come coppia, progettare insieme nuove esperienze, un viaggio mai fatto, un’attività sportiva o ricreativa da svolgere insieme, frequentare insieme un corso di ballo o una scuola di cucina.

Depressione, ansia, sbalzi d’umore in menopausa, bastano gli ormoni sostitutivi?

Il concetto moderno di medicina di precisione o di medicina personalizzata richiama con forte evidenza l’importanza dell’elemento soggettivo nell’affrontare fasi potenzialmente critiche del ciclo vitale. È dato di comune osservazione l’estrema variabilità con la quale ogni donna passa attraverso questo periodo, in modo molto soft e quasi inapparente, o con la comparsa di sintomi potenzialmente disturbanti, dei quali le caldane rappresentano una delle manifestazioni più frequenti e più note, ma che possono anche riguardare la comparsa di veri e propri disturbi di natura psichica ed emotiva. In tali situazionil’elemento ambientale gioca un ruolo ancora più decisivo nel fornire sostegno e incoraggiamento, ma in alcuni casi può risultare molto utile il ricorso a un supporto psicofarmacologico o psicoterapeutico – o entrambi – che aiutino la donna a recuperare una percezione di integrità e progettualità. É comunque importante che la donna percepisca, o venga aiutata a percepire,che ogni fase della vita ha i suoi compiti, i suoi obiettivi, i suoi motivi di interesse e di arricchimento e se piuttosto che opporre resistenza al cambiamento lo agevoliamo trovando il modo più efficace e produttivo di realizzare nuovi assetti, il nostro processo di sviluppo umano continuerà a svolgersi nel migliore dei modi garantendoci benessere ed equilibrio.

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