Sin dal ritorno a casa con il fagottino, una delle domande più frequenti che si fanno i genitori è relativa alla crescita del loro piccolo. È abbastanza lungo? Sta prendendo il giusto peso? Domande che si accavallano a una serie di luoghi comuni sull’adeguato allattamento al seno, sulla necessità di un’integrazione, sull’incremento delle poppate notturne.
Facciamo un po’ di chiarezza lasciandoci guidare vuoi dalle indicazioni della Società nazionale di Pediatria, vuoi dalle linee guida della OMS
Il peso nei primi giorni di vita
Un neonato, nei primi giorni di vita, perde circa il 10% del suo peso corporeo. È il cosiddetto calo fisiologico. Un evento del tutto naturale. Il bimbo deve adattarsi ad un’alimentazione extrauterina. Già nelle primissime ore di vita sperimenterà la perdita di liquidi con urine e meconio (la prima pupù). Dovrà anche prendere le misure con l’allattamento materno (o artificiale), al quale non è abituato. Dopo 3/4 giorni dalla nascita il calo toccherà un picco e da lì inizierà il recupero. Se vi è un eccessiva diminuzione ponderale i pediatri, già in ospedale, provvederanno a fare gli accertamenti di routine. Potrebbe trattarsi di un problema di allattamento (il bimbo non si attacca bene, ciuccia poco), potrebbe trattarsi di un bimbo nato con un peso superiore alla norma e che quindi avrà un calo più evidente.
Quanto cresce un bimbo nei primi mesi di vita?
Non esiste una risposta univoca ed è opportuno non cedere ad ansia ed eccessive aspettative. Il mito dei bimbi che aumentano di 1 kg al mese è da sfatare. Ciascun bimbo ha il suo ritmo ed i suoi tempi. Solo il pediatra è in grado di valutare una regolare crescita, affidandosi ai cosiddetti percentili di crescita, fissati dell’OMS e calcolati utilizzando una tabella dove si collocano peso, altezza e circonferenza cranica. Da tali dati, il pediatra trarrà le proprie valutazioni e saprà rassicurare i genitori. Un neonato che, al controllo pediatrico dopo 15/20 giorni di vita, ha avuto uno scarso aumento ponderale non vuol dire che abbia un deficit di crescita. Potrebbe avere dei problemi di attaccamento al seno o di suzione. Il pediatra darà, in prima battuta, tutti i consigli necessari alla madre (numero e frequenza di poppate, indicazione di eventuali integratori per allattamento, indicazione di un supporto ostetrico etc), quindi rivaluterà la crescita del bimbo nel giro di un paio di settimane.
Se il bimbo non cresce come vorremmo?
Non sono i genitori a stabilire quanto e come deve crescere il proprio bambino. Il paragone con i coetanei è inevitabile ed un po’ tutti i genitori tendono a farlo. Solo il pediatra può però stabilire se la crescita è nella norma. I geni, per esempio, influiscono parecchio nello sviluppo dei bambini. Il figlio di una coppia di spilungoni avrà maggiori possibilità di essere, a sua volta, sviluppato in altezza. Attenzione: la genetica riserva sorprese. Anche i nonni e addirittura i bisnonni possono incidere sul genoma del vostro piccolo. Non si ereditano dagli “avi” solo colore di occhi e capelli, ma anche la statura e la corporatura. Un altro elemento a cui i pediatri prestano molta attenzione è la curva di crescita nel lungo periodo. Se un bimbo si è da sempre collocato, nella sua curva di crescita, al decimo percentile, vuol dire che questa l’andatura regolare del suo sviluppo. Diverso è il caso di un bimbo che, regolarmente, si colloca ad esempio al 50 percentile e poi crolla improvvisamente al decimo. In circostanze del genere il pediatra stabilirà gli accertamenti da fare e valuterà se vi è un effettivo rallentamento della crescita.
Cause di un arresto di crescita
Sono eventualità rare e che solo i medici possono considerare. Capita che dietro un arresto della crescita vi siano cause organiche. Tra queste: la celiachia, disfunzioni ormonali, la colite ulcerosa. Deve essere il pediatra a stabilire se effettivamente il bimbo non sta crescendo bene e a indirizzare i genitori verso accertamenti specialistici. Nella maggior parte dei casi, un rallentamento della crescita non è legato ad alcuna patologia. Evitare il fai da te (con controllo di peso e altezza casalingo e continuo) e le autodiagnosi.
I ritmi di crescita
Nel primo anno di vita, generalmente, si assiste a un boom nella crescita del proprio piccino. Vi sono mamme pronte a giurare di averlo visto aumentare anche di 1,5 kg al mese ed allungare anche di 15 cm di statura nei primi dodici mesi. Ovviamente l’andamento dello sviluppo non procede sempre in maniera tanto galoppante. Dopo i primi 12/15 mesi i bimbi iniziano ad assestarsi e ad avere un incremento di peso e di altezza più lento, rispetto ai mesi precedenti. Le mamme se ne rendono conto già con l’abbigliamento. Mentre nei primi mesi era un continuo rinnovare il guardaroba, dopo il primo anno il rinnovo del vestiario sarà più graduale. Cambia la corporatura, i bimbi iniziano a camminare, quindi a correre e a bruciare calorie. Perdono la caratteristica forma “tondeggiante” per assumere una corporatura eretta e più longilinea. Dopo la primissima infanzia le femmine possono aumentare fino a 5 cm all’anno mentre i maschietti fino a 3 cm. Con la comparsa delle prime mestruazioni la crescita inizia a rallentare e la statura definitiva comincia a definirsi. I maschi, invece, possono crescere in altezza anche fino ai 18/19 anni.
Come favorire lo sviluppo
I pediatri garantiscono che tutto parte d’alimentazione. Allattamento materno anche fino a 12 mesi (con una conseguente alimentazione sana, bilanciata e regolare della madre), svezzamento graduale che contempli proteine animali, vegetali, legumi e un ampio apporto di acqua. L’età critica è quella scolare. La tentazione di cibi spazzatura fa aumentare il rischio obesità. Occhio a una buona educazione alimentare. I bimbi obesi possono sviluppare problemi di salute (picchi lipidici ad esempio) ma anche di sviluppo (è possibile che allunghino meno rispetto ai loro coetanei più snelli). Educare alla pratica dello sport. Fare attività sportiva già dall’infanzia favorisce lo sviluppo. È scientificamente provato che adolescenti che fanno regolarmente sport sono più alti anche di 5 cm rispetto ai coetanei pigri. Mens sana in corpore sano. Bimbi e adolescenti che osservano una corretta alimentazione e fanno sport sono più sereni ed equilibrati.