Boom di casi di pertosse in Sicilia. Lo conferma la professoressa Claudia Colomba, pediatra, infettivologa e primaria al Di Cristina di Palermo. Nel nosocomio pediatrico, negli ultimi cinque mesi, sono stati ricoverati ben 45 pazientini, la maggior parte dei quali lattanti. Tuttora vi é nel reparto di Malattie infettive una neonata con pertosse, che risponde bene alle terapie.

”La pertosse, dice la professoressa Colomba, non é una malattia stagionale. Quindi non possiamo pensare che con l’aumento delle temperature ci darà tregua. Questo aumento dei casi, soprattutto nei neonati, é dovuto a mio avviso a due fattori: poche vaccinazioni delle gravide, che dovrebbero sottoporvisi nel terzo trimestre e un gap diagonistico, che fa sí che non venga prescritto per tempo l’antibiotico macrolide, che é quello preposto a curare questa infezione.”
Professoressa, si osserva un garantismo nel non uso di farmaci antibiotici?
Abbiamo sempre raccomandato un uso razionale delle terapie antibiotiche, scongiurando il fai da te. Questo vale come regola, però quando il farmaco serve va prescritto e assunto. Non si deve temere l’antibiotico né l’eventuale inefficacia per assuefazione. Quindi, considerato questo boom di casi di pertosse, é auspicabile una diagnosi precoce e l’utilizzo tempestivo di terapia antibiotica, così da debellare in fretta l’infezione. Peraltro stiamo notando che anche i bimbi grandicelli si ammalano, vuoi perché lontani dalle prime dosi di vaccino, vuoi perché non fanno i richiami. É bene quindi riconoscere per tempo la patologia, così da curarla con efficacia.
Professoressa Colomba, cos’è la pertosse?
”È una malattia infettiva di origine batterica particolarmente contagiosa, causata dal batterio Bordetella pertussis. Prima della vaccinazione obbligatoria, era molto diffusa nella popolazione infantile, soprattutto nei primi cinque anni di vita. A differenza di altre malattie infantili, l’immunità conferita da una prima infezione o dalla vaccinazione non è definitiva, ma declina col tempo. Per questo sono necessari i cosiddetti richiami, stabiliti dal calendario vaccinale.”
Pertosse: Sintomi, diagnosi e complicazioni?
“Il batterio della pertosse causa infezioni alle vie respiratorie, potenzialmente gravi quando il paziente è un neonato. La pertosse si caratterizza per una tosse, che inizialmente é stizzosa e di breve durata. Dopo la prima settimana diventa persistente (per più di tre settimane), spasmodica, con colpi ravvicinati tra loro (anche fino a dieci colpi di tosse consecutivi), senza intervalli inspiratori al punto da poter degenerare in vere e proprie crisi dispnoiche (cianosi labbra, congestione al volto), quindi un’ispirazione prolungata, che provoca un suono sibilante. Questa evenienza, soprattutto nel neonato, può complicarsi in apnea e ridotto flusso di sangue al cervello.
Nei bambini piccoli altre complicazioni possono essere: sovrainfezioni batteriche, che possono portare a otiti, polmonite, bronchiti o addirittura affezioni neurologiche (crisi convulsive, encefaliti). Nel neonato, seppure in casi assai rari, la pertosse può essere molto grave, addirittura mortale.”
Incubazione e terapia
“Il periodo di incubazione è di circa 10 giorni. La pertosse è altamente contagiosa, soprattutto nel periodo iniziale, prima dell’insorgenza della tosse parossistica. Dopo tre settimane dall’inizio della fase parossistica, nei pazienti non trattati il contagio si considera trascurabile. Invece nei pazienti trattati con antibiotici il periodo di infettività è ridotto a circa 5 giorni dall’inizio della terapia.
Il contagio avviene per via aerea attraverso goccioline di saliva diffuse nell’aria quando il malato tossisce. La terapia é antibiotica, con l’uso di macrolidi e sintomatica per la cura di eventuale febbre e per lenire la tosse.”
Vaccinazione
“In Italia la vaccinazione è obbligatoria. La prima dose viene somministrata nei bambini a partire dal compimento dell’ottava settimana di vita ed entro la dodicesima. A causa della perdita di immunità nel tempo, sono necessari più richiami, indicati dal calendario vaccinale. La raccomandazione é per le gravide affinché si sottopongano al vaccino, così da tutelare il loro piccolo nei primissimi mesi di vita.”