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Estate in città con i bimbi, ecco i posti imperdibili a Palermo

Una mini guida per far conoscere luoghi suggestivi del capoluogo ai nostri bimbi

L’estate é un tempo lungo. Lo é soprattutto per le famiglie italiane che, ne abbiamo parlato in questo articolo https://www.atuttamamma.net/linfinita-estate-italiana-e-la-difficile-organizzazione-familiare/

si ritrovano a fare i conti con il welfare pressoché inesistente in materia di assistenza ai piccoli in vacanza per tre mesi.

Poiché é appunto impossibile pensare a tre mesi di villeggiatura, ecco un piccolo vademecum per dei bei momenti di svago in città insieme ai nostri bimbi. Mi riferisco ovviamente a Palermo, la città dove vivo, che può offrire spunti culturali molto intriganti anche per i più piccoli.

 

Il Salinas é uno dei principali musei archeologici del sud Italia

Intitolato all’archeologo e numismatico Antonino Salinas, il museo racconta la storia della Sicilia occidentale dalla Preistoria al Medioevo.

É una tappa consigliata già dai quattro anni. Vincente per la curiosità dei nostri bimbi é l’alternanza degli spazi aperti/chiusi, con l’accesso dal suggestivo chiostro, l’esperienza immersiva tra gli antichi reperti (dalla preistoria al medioevo) e la visita all’agorà, con copertura a vetro dove sono custodite le 12 gronde leonine del lato settentrionale e le 5 del lato meridionale del tempio di Himera, risalente al 480 a.C. costruito per festeggiare la vittoria dei greci contro i cartaginesi. Una delle gronde conserva ancora tracce di colore della pittura originaria. Lo spazio ospita inoltre la ricomposizione, ricavata dai disegni del 1926 dell’archeologo Ettore Gabrici, del frontone con Gorgonedel tempio C di Selinunte (il più grande gorgonèion dell’architettura greca esistente).

 

Un giretto sui tetti delle chiese palermitane

Dai sei anni in su, i nostri piccoli potranno fare un giretto “ad alta quota” e godersi il panorama mozzafiato sulla città. La settecentesca chiesa del Ss. Salvatore (nel link le info)

https://turismo.comune.palermo.it/palermo-welcome-luogo-dettaglio.php?tp=68&det=16&id=51 )

in corso Vittorio Emanuele, meglio conosciuta come chiesa teatro per via della sua forma circolare, offre la possibilità di salire sulla cupola con un percorso di un centinaio di scalini, non particolarmente irti, con un intermezzo a metà strada, nel terrazzo dove é anche stato allestito un salottino. Si arriva quindi in cima fino alla cupola della chiesa, spazio protetto da una rete, che rende sicura la passeggiata con bambini al seguito. Lí il panorama é davvero suggestivo e domina verso nord Porta Nuova e a Sud spinge oltre l’orizzonte di Porta Felice.
Bella e  tutto sommato semplice é anche la passeggiata per le terrazze e i tetti di una delle chiese più belle di Palermo, quella di Santa Caterina d’Alessandria, che si affaccia su piazza Pretoria. La chiesa é un tripudio del barocco siciliano (nel link le info su chiesa, monastero e tour delle terrazze) https://www.monasterosantacaterina.com/

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É un percorso più articolato e su differenti livelli, passando per la frescura del sottotetto del monastero. In cima si può godere in totale sicurezza di un panorama affacciato su tutti e quattro i punti cardinali di esposizione della città.

In giro per ville e giardini


Immancabile la visita ai Giardini reali, ai quali si accede dal Palazzo reale. Un vero e proprio orto botanico, concentrato nell’ampia area verde attigua al palazzo dei re normanni. I giardini si trovano all’interno del Bastione di San Pietro, da dove partí il progetto di riorganizzazione difensiva della città di Palermo del 1560 affidato all’architetto Antonio Ferramolino. L’attuale giardino è composto da aiuole dai bordi curvilinei e da varie specie  arboree e di piante provenienti da varie parti del mondo, in particolare dalle zone sub-tropicali. All’interno spiccano tre Ficus macrophylla, uno dei quali abbraccia un grande Pinus pinea. Le ampie zone di ombra e le panchine in ferro battuto renderanno la visita più rilassante. L’area completamente delimitata potrà dare ai nostri bimbi la possibilità di una passeggiata in sicurezza. É presente anche un’area di ristoro.

Si accede con biglietto cumulativo per ingresso a Palazzo reale. Ingresso gratuito fino a 14 anni.

Orto botanico

«Nel giardino pubblico vicino alla marina ho passato ore di quiete soavissima. È il luogo più stupendo del mondo. Nonostante la regolarità del suo disegno, ha un che di fatato; risale a pochi anni or sono, ma ci trasporta in tempi remoti.»

Cosí Goethe ha definito l’Orto botanico di Palermo.

Istituito nel 1781, a completamento della Cattedra di Botanica della Reale Accademia, rappresenta una realizzazione di eccezionale interesse, a livello europeo, sia per il valore storico, che per il rilievo scientifico e didattico.

L’Orto Botanico annovera, approssimativamente, una decina di migliaia di specie, alcune anche rare, appartenenti a circa 250 famiglie. Sul fronte lungo la strada furono costruiti gli edifici per gli studi e la conservazione delle piante e delle sementi, ovvero: il Gimnasium, la Biblioteca e gli Erbari.

Ideale una visita di buon mattino. All’interno del parco é presente un’area di ristoro. Info ticket https://www.ortobotanico.unipa.it/

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Una pausa dolce al Chiostro di Santa Caterina

Se vogliamo fare una pausa dolce, magari dopo un giretto sui tetti (leggi sopra) e al contempo goderci un’esperienza di arte, relax e cose belle da vedere, il luogo ideale é il Chiostro della chiesa di santa Caterina d’Alessandria. Lí si possono gustare i dolci della tradizione monastica, preparati seguendo le segretissime ricette conventuali. Cavalli di battaglia: le genovesi ericine (frolla friabilissima farcita con crema di ricotta o di pistacchio o pasticcera, i biscotti ripieni di composte di agrumi e mandorla, le sontuose paste “Maria Stuarda”, gli immancabili cannoli e per rinfrescarsi le granite siciliane). Gustare le specialità dentro il chiostro, tra alberi di limoni e mandarini non ha davvero prezzo.

Grandi e piccini proveranno un grande senso di serenità. Nel link tutte info https://www.isegretidelchiostro.com/

Una passeggiata al tramonto al cortile delle Sette fate

Di questo misterico posto racconta il Pitré e poi recentemente anche Giuseppina Torregrossa e Nadia Terranova. Si racconta che dall’ottocentesca torre per il rifornimento d’acqua, posta al centro della piazzetta dalle parti di Ballaró, di notte escano sette signore, le cosiddette “donne di fora”, una più bella dell’altra. Queste, stando alla leggenda, si dilettano a portare con sé chi gli capiti a tiro, così da fargli fare un’esperienza onirica in volo per la città e fino al mare di Mondello. Per i bimbi c’è un libro della Terranova dedicato alla leggenda, intitolato “Cortile sette fate”, sfogliarlo proprio in questo suggestivo posto potrebbe essere una splendida idea per trascorrere un tardo pomeriggio estivo.

La visita nella cripta dell’acqua miracolosa in centro storico

Sotto la splendida chiesa di San Giuseppe dei Teatini nasce una fonte d’acqua visitata da secoli da migliaia di fedeli. Perché? Si dice che quest’acqua sia miracolosa, in grado di curare ogni male.
Ecco la storia della sorgente della Madonna della Provvidenza ai Teatini.

Nel cuore della Palermo antica, a due passi dai Quattro Canti, esiste una fonte sotterranea che da oltre 3 secoli richiama migliaia di fedeli in cerca di grazie e di miracoli.

Questa storia ha inizio il 7 Gennaio 1668, quando nei sotterranei della chiesa di San Giuseppe dei Teatini, un operaio colpì una delle pareti rocciose nei pressi dell’altare dedicato alla Madonna della Provvidenza. Da quella crepa iniziò a sgorgare in abbondanza un’acqua fresca e limpidissima.

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I sotterranei della chiesa, come spesso avveniva a quei tempi, erano stati lasciati vuoti in seguito alla costruzione del grande edificio soprastante, forse con lo scopo di ricavarne delle cripte e altri spazi sepolcrali. Tuttavia, in questo caso, sotto la grande chiesa si decise di costruire una seconda chiesa ipogea gemella nelle dimensioni, anch’essa con tre navate seppur con uno stile molto più sobrio ed i soffitti bassi. Tale spazio fu destinato alla crescente confraternita della Madonna della Provvidenza, nata qualche anno prima, la cui storia presenta numerose particolarità.

Tornando alla fonte, i lavori di scavo erano supervisionati dal teatino Padre Francesco Maggio, in seguito ad una visione avuta qualche anno prima, che gli disse di cercare l’acqua miracolosa sotto la chiesa. Adesso, dopo anni di ricerche, la fonte prodigiosa era finalmente stata trovata.
Una settimana dopo il rinvenimento, domenica 15 Gennaio, dopo aver eseguito i necessari lavori che permettessero ai fedeli di attingere l’acqua, la fonte fu solennemente benedetta dai padri Teatini ed iniziò ad accogliere migliaia di pellegrini che accorrevano per vedere e toccare quest’acqua dei miracoli.

Secondo quanto raccontato dal Mongitore, erano tantissimi i fedeli che, dopo aver bevuto alla fonte o aver bagnato piaghe e ferite, riuscivano inspiegabilmente a guarire, un po’ come quanto sarebbe successo a Lourdes circa due secoli dopo.

Oggi la fonte è ancora esistente ed attiva e il flusso d’acqua è stato incanalato in una fontanella che si trova all’interno della chiesa ipogea. Tutt’oggi sono molti i visitatori che portano con loro una bottiglietta da riempire alla fonte della Madonna della Provvidenza, da usare o tenere in casa, perché non si può mai sapere dove finisce la leggenda ed inizia la verità.

Lo spettacolo della fontana al Molo trapezoidale

É l’attrazione più recente della città. Un molo, adiacente al porticciolo turistico della Cala, pensato come quelli degli opulenti paesi arabi. Un’architettura stilosa, la possibilità per i bimbi di scorrazzare liberamente e di potersi rinfrescare con bibite o gelati in uno dei tanti punti di ristoro. Nel serale, a orari stabiliti, ecco lo spettacolo della fontana al centro del molo. Musiche trionfalistiche danno vita al gioco d’acqua che sa essere vuoi avvincente, vuoi emozionante.

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