La Sicilia è nel pieno di un’emergenza. Sanitaria, ospedaliera ma anche sociale, considerati i tanti nodi che questa fase pandemica sta infittendo. Le scuole apriranno domani? Non è ancora certo, è in corso la Task force di esperti e vertici regionali. I posti letto negli ospedali saranno sufficienti? Vi sono molti dubbi e ci si domanda a che punto siano i grandi progetti di attivazione di nuove cliniche ad hoc per la cura del Covid. Le migliaia e migliaia di famiglie in isolamento, ricevono l’adeguata attenzione dagli organi competenti? Le Usca fanno difficoltà a coprire il territorio, gli esiti dei molecolari tardano ad arrivare e la piattaforma per la procedure di sblocco Greenpass va a rilento.
Un caos generale, mentre i numeri salgono di giorno in giorno e all’orizzonte si vede da una parte la zona arancione, dall’altra un picco, che i medici si augurano arrivi in fretta, così da pensare alla discesa. Oltre 13 mila nuovi positivi registrati ieri, i ricoveri che galoppano (nella sola giornata di ieri vi sono stati nell’isola 83 nuovi accessi in reparto, di cui 20 in terapia intensiva). La conta dei morti si allunga e se ne aggiungono alla lista altri venti. Gli ospedali cercano spazio per i pazienti affetti da Sars Cov.2, interi reparti vengono convertiti in posti letto Covid e i medici si appellano al buon senso che per loro corre su due fronti: il vaccino e il distanziamento sociale.
perché un’escalation di casi, ora che abbiamo l’arma vaccinale? Lo chiediamo al professore Antonio Cascio, infettivologo e primario al Policlinico di Palermo
“I vaccini anti Covid sono stati messi a punto contro la forma di Covid originaria, quella diffusasi con l’epidemia scoppiata a Wuhan, per intenderci. Ci sono state quindi le varianti, ormai tantissime e la protezione vaccinale è scesa, ma non si è azzerata, anzi. Chi è vaccinato, con ciclo completo, anche se si infetta, ha una forma lieve o addirittura asintomatica del virus. Lo dimostra il fatto che nove ricoverati su dieci non sono vaccinati e possibilmente il vaccinato appartiene alle categorie fragili, che purtroppo hanno una risposta minore alle vaccinazioni, non solo a quelle anti Covid. É necessario vaccinarsi, oggi più che mai. La variante Omicron, a maggior ragione in chi si è vaccinato, si presenta come un’influenza e potrebbe farci sperare in un’endemizzazione del virus.”
Le vaccinazioni quindi non funzionano come uno scudo impenetrabile, ma consentono un corazzamento di gran lunga maggiore rispetto a chi non è vaccinato. Da lì l’invito dei medici alla cautela, anche per chi ha completato, con tre dosi, il ciclo vaccinale.
La fotografia dell’emergenza nell’Isola conferma un momento di allerta.
Le centrali della lotta al Covid nella Sicilia occidentale si snodano tra l’Ospedale Cervello, il Civico di Palermo e il Civico di Partinico. A dare man forte anche il Policlinico Paolo Giaccone, dove ieri sono stati attivati 30 posti letto nei reparti di Medicina, diciotto dei quali sono già stati occupati.
All’Arnas Civico si lotta contro il tempo e si cerca in tutti i modi di prevenire i contagi in corsia. Non trattandosi di un centro Covid dedicato, il lavoro di tracciamento deve essere costante e meticoloso.
“Abbiamo al momento oltre quaranta ricoverati, dice il direttore sanitario Salvatore Requirez. Abbiamo disposto un piano con 80 posti in area medica e 18 in terapia intensiva respiratoria, che al momento e fortunatamente non sono ancora stati occupati. Anche noi confermiamo che la stragrande maggioranza dei ricoverati, alcuni dei quali giovani, non sono vaccinati. Abbiamo predisposto anche la tenso-struttura, un posto medico avanzato, così da smaltire con maggiore agilità eventuale traffico di ambulanze. Stiamo inoltre lavorando alacremente sul tracciamento. Tamponi molecolari frequenti per noi sanitari, tamponi rapidi per chi accede in Pronto soccorso e quindi molecolari qualora venisse predisposto il ricovero e prima di accedere in reparto.”
Quale il suo appello?
“Alla vaccinazione anzitutto e alla cautela personale. Il distanziamento resta una delle prime armi di difesa dal virus, insieme con l’uso corretto dei dispositivi di protezione personale e con l’igiene delle mani e delle superfici. É un momento molto delicato, il contagio corre sulle gambe della variante Omicron, che è velocissima a diffondersi. Ahimè non è il momento di aggregarsi, si devono assolutamente stringere i denti, soprattutto a tutela delle persone più esposte ai rischi del virus. É importante inoltre non affollare i Pronto Soccorso, anzitutto per la propria tutela personale. Il centro della rete medica, anche in emergenza Covid, è il medico di base: a lui ci si deve rivolgere di fronte a sintomi sospetti e le sue indicazioni vanno seguite. Non si deve correre al Pronto soccorso alla prima linea di febbre o se abbiamo un po’ di tosse. Ci vuole tanto buon senso, per sé e per gli altri.”
Situazione delicata anche all’ospedale Di Cristina- Dei Bambini di Palermo, dove la richiesta di posti letto è alta
“Abbiamo 28 bambini ricoverati a fronte dei 31 posti disponibili, dice la professoressa Claudia Colomba, pediatra, infettivologa e primaria al reparto di Malattie infettive del Di Cristina.
Nei giorni scorsi abbiamo attivato ulteriori 8 posti per fare fronte all’emergenza. Non verifichiamo quadri particolarmente gravi, ma quando si tratta di neonati o di bimbi fragili il ricovero è necessario. Cerchiamo di avere un efficace turn over, così da fare fronte a tutte le richieste. La situazione rispecchia in pieno la fase in salita del virus ed è quotidianamente in divenire. Invitiamo i genitori a vaccinare e notiamo come, anche nel nostro punto vaccinale in ospedale, la risposta sia incoraggiante.”
Numeri altissimi all’ospedale Cervello di Palermo
La media giornaliera degli accessi in Pronto Soccorso, come conferma la primaria Tiziana Maniscalchi, sfiora gli ottanta casi. I ricoverati al momento sono oltre 200, con un pienone in terapia intensiva, dove i posti sono sedici, quattordici dei quali già occupati.
“La pressione è altissima, dice la dottoressa Maniscalchi. Non c’è un attimo di respiro, i turni sono massacranti, non sappiamo per quanto tempo si possa reggere un ritmo del genere. Accedono in Pronto soccorso persone di tutte le età, in larghissima parte non vaccinati, ahimè tra questi anche tantissimi anziani. Mi chiedo come possa un ottantenne non vaccinarsi? Se becca il Covid le speranze di farcela sono pochissime e ahimè lo verifichiamo nel quotidiano.”
Non solo anziani, ma anche tanti pazienti relativamente giovani. Lo conferma lo pneumologo Marco Battaglia, che lavora nell’Utir del centro Covid palermitano.
“In reparto abbiamo anche quarantenni. Di base non hanno particolari patologie, hanno per esempio forme di obesità o sono fumatori. Tanto basta perché virus faccia il suo sporco lavoro, soprattutto se si tratta di soggetti senza protezione vaccinale. Da medico non esito a dire che se sei immunocompetente e vaccinato il Covid non avrà grossi effetti.”
Anche al centro Covid di Partinico la pressione è alta, Come CoNferma la dottoressa Francesca Provenzano
“Se siamo sotto pressione? Assolutamente sì. Fornisco un dato su tutti: abbiamo quaranta ricoverati, undici dei quali in terapia intensiva. Ci restano solo altri venti posti disponibili e credetemi che la richiesta quotidiana è tantissima. Il 90% di chi accede è non vaccinato, nei restanti casi abbiamo anziani o soggetti immuno-compromessi, che hanno risposto poco al vaccino.”
Dal fronte vaccinazioni i dati sono alti. Corsa alle dosi nell’hub della Fiera del Mediterraneo, dove negli ultimi due giorni sono state eseguite quasi 7000 vaccinazioni, di cui 1200 ai bimbi sotto i dodici anni.
“La gente sta rispondendo all’appello vaccinale, dice il commissario all’Emergenza Covid Renato Costa. Importante la risposta dei genitori, che stanno portando i loro piccini a ricevere la prima o la seconda dose. Da inizio campagna, era metà dicembre scorso, abbiamo già vaccinato quasi 12.000 under dodici, un ottimo dato e speriamo di proseguire così”.
Ultim’ora: focolaio Covid ospedale dei Bambini Palermo
(fonte Gds)Nel reparto di Neuropsichiatria sono risultati positivi ai test un operatore sociosanitario, una specializzanda, alcune mamme e tre bambini ricoverati. «La situazione è stata circoscritta – dice il direttore generale Roberto Colletti dell’azienda sanitaria – Sono state rispettate le procedure previste dal protocollo e i pazienti positivi sono stati trasferiti nel reparto di malattie infettive che in questi giorni è stato convertito in reparto Covid. I locali sono stati sanificati». Alcuni pazienti negativi sono stati dimessi. Intanto gli hub di vaccinazioni del Civico sono in funzione. «Domenica all’ospedale dei Bambini abbiamo fatto 300 vaccini – aggiunge Colletti – Anche quello all’ospedale Civico funziona ed è aperto. In questi giorni vengono vaccinati i prenotati».
Ultim’ora, domani si torna a scuola anche in Sicilia
Domani torna a suonare la campanella nelle scuole siciliane. Dopo 3 ore di riunione, l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla ha comunicato che da giovedì gli studenti potranno fare rientro in classe. La decisione dopo l’incontro della task force regionale insediata presso l’Assessorato regionale all’Istruzione. Presente l’assessore Lagalla, il Direttore USR ed i rappresentanti dell’Assessorato ai trasporti, alla Sanità, il Coordinatore del CTS Regionale e dell’Ufficio di Presidenza della regione Siciliana.