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Covid Sicilia, segnali di miglioramento, ok al ritorno a scuola

Gli esperti parlano di una minore pressione ospedaliera e sono fiduciosi circa il ritorno tra i banchi

Il segnale di un lieve miglioramento c’è.

É già il terzo giorno che in Sicilia i contagi sono in lieve e stabile discesa e la zona arancione, al momento, sembra scongiurata. Oggi diecimila nuovi positivi, nei giorni scorsi si sono sfiorati i quindicimila nuovi casi. Finalmente un po’ di respiro per gli ospedali. Se nei giorni immediatamente seguenti le festività, al centro Covid dell’ospedale Cervello si contavano fino a novanta accessi in Pronto Soccorso giornalieri, da un paio di giorni la cifra è poco meno che dimezzata. Anche i ricoveri sono diminuiti, oggi nove ospedalizzazioni totali nell’Isola in regime ordinario e due in terapia intensiva.

“Notiamo un lieve miglioramento, dice la dottoressa Tiziana Maniscalchi, primaria al Pronto Soccorso del Cervello. La cautela però deve essere massima, poiché siamo ancora in un momento critico.”

Anche il dottore Massimo Geraci, primario al Pronto Soccorso dell’ospedale Arnas Civico di Palermo parla di un abbattimento degli accessi.

“Rispetto alla scorsa settimana gli accessi in Pronto Soccorso si sono ridotti notevolmente, penso sia anche dovuto all’effetto ‘terrore da contagio’ e mi auguro che non succede che chi ha davvero bisogno, non si presenti. Ciò non toglie che manteniamo altissima la guardia. Abbiamo tanti ricoverati nei nostri reparti Covid, ad oggi circa una cinquantina, fortunatamente nessuno nella nostra terapia intensiva. Dal momento che il nostro ospedale non è un centro Covid dedicato, cerchiamo di fare un’attenta opera di tracciamento, tra sanitari e utenti, così da scongiurare il pericolo dei focolai.”

Va meglio anche all’ospedale Dei Bambini- Di Cristina di Palermo. Lo conferma la professoressa Claudia Colomba, infettivologa e primaria del reparto di Malattie infettive: “Oggi il totale dei bimbi ricoverati è di 22, nei giorni scorsi erano una trentina. La situazione è comunque delicata, è in divenire e va tenuto sotto controllo.”

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Procedono spedite le vaccinazioni all’Hub della fiera del Mediterraneo, con una media di 500 bimbi under dodici al giorno e circa 1500 adulti. Domani e domenica negli hub dell’Isola open day per la fascia 5/18 e per gli over 50.

Sul nodo ospedalizzazioni, i medici concordano sul fatto che quelle più complesse riguardano i non vaccinati, quindi gli anziani e i fragili, che possono avere una risposta immunitaria ridotta al vaccino. Le cure sono quelle già sperimentate: l’antivirale Remdesivir, che si è dimostrato efficace, sebbene non sia una cura dedicata. La fantomatica pillola anticovid, Molnupiravir, già autorizzata dall’Aifa nelle scorse settimane, non è ancora in uso, secondo le fonti sanitarie siciliane, per una lungaggine burocratica che ne rende difficile l’accesso ai pazienti. Una sorta di paradosso, che però di fatto fa sì che una terapia, rivelatasi efficace e ben tollerata, non possa al momento essere fruibile in maniera ampia. Anche gli anticorpi monoclonali, che si sono rivelati calzanti nella cura delle fasi iniziali della malattia da Sars Cov. 2 non sono  al momento facilmente reperibili.

Intanto il Tar ha stabilito la riapertura delle scuole ed entro lunedì si tornerà tra i banchi, tra i dubbi e le paure di molti, tra generi e personale scolastico. Abbiamo fatto il punto pandemico con il professore Antonio Cascio, infettivologo e primario al Policlinico di Palermo.

Professore cascio, sempre favorevole al ritorno a scuola?

Assolutamente sì. Ritengo che i rinvii, di giorno in giorno, servano a poco, tutt’al più a creare confusione anche tra gli studenti. Se ci riflettiamo, gli studenti sono più al sicuro dietro ai banchi, con una routine diurna e pomeridiana stabile, che non in giro ad aggregarsi possibilmente senza l’uso dei dispositivi di protezione. In classe ci sono regole da rispettare e l’obbligo della mascherina.

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Come la mettiamo con i bimbi dei nidi e delle scuole dell’infanzia?

É vero che i piccolissimi non indossano le mascherine e che a loro non può essere richiesta alcuna forma di distanziamento. Ci si deve da una parte fidare della scuola, delle procedure igieniche, delle accortezze del personale e del buon senso dei genitori, che devono tenere a casa i loro piccoli di fronte a sintomi sospetti. Ricordiamo inoltre che, finora, la scuola non è stata alla base di focolai importanti. La vaccinazione collettiva, di bambini e ragazzini, darà ulteriori garanzie.

 

Omicron contagiosissima, ma meno pericolosa ed orma dominante, Pensa che dopo questa ondata inizieremo ad essere fuori dalla pandemia?

 

Penso che dopo questo picco si potrà iniziare a sperare di uscire da questo ormai lungo periodo pandemico. Azzardo anche a dire che, una volta ben conosciuta Omicron e verificata la sua minore pericolosità – studi stanno dimostrando che questa variante tende a fermarsi nelle alte vie respiratorie e a non replicarsi in quelle basse . si potrà iniziare a paventare un’ospedalizzazione mista, con attenzione ai fragili. Il vantaggio di questo passaggio starà tutto nel migliore smaltimento delle pratiche ospedaliere, dei ricoveri per malattie no Covid anche non urgenti, così da rimettere in moto la macchina sanitaria, senza i rallentamenti causati dalla pandemia.

Professore, Omicron è sempre “benevola” o si verificano casi gravi anche con questa variante?

Quello che osserviamo nella pratica ospedaliera è che la malattia da Sars Cov. 2 si comporta bene, spesso in maniera del tutto silente, in chi ha completato il ciclo vaccinale. Dà segni di sé importanti nei non vaccinati e negli immunocompromessi. Ritengo che, sulla scorta di questi dati, sia assolutamente necessario fare un tracciamento serrato delle varianti, così da confermare definitivamente che Omicron è la strada verso l’endemizzazione del virus.

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A proposito di tracciamento, riaperte le scuole, pensa che si dovrà procedere con screening frequenti?

Non sono d’accordo alla ricerca forsennata del virus, soprattutto nei soggetti asintomatici. I tamponi rapidi, inoltre, non sempre sono affidabili e anche quando lo sono fotografano un istante, quello nel quale è stato fatto il tampone. Un attimo dopo ci si può positivizzare, rendendo nullo l’esito del test rapido. Ovviamente occorre fare attenzione agli anziani e agli immunocompromessi, per i quali suggerisco un test sierologico, per verificare la carica anticorpale post vaccino. Queste categorie vanno tutelate sempre. Del resto, per loro è rischiosa anche la comune influenza stagionale.

 

 

 

 

 

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