“Sono tutte belle le mamme del mondo”.
A volte lo sono, ma tante altre, siamo sinceri, le mamme del mondo sono bruttine, brutte ed anche bruttissime.
Almeno così ci sentiamo.
Succede quando, un minuto dopo aver partorito, stretto al petto il nostro piccolino, ci sentiamo smarrite, come barchette dentro l’oceano in tempesta. Troveremo la rotta ed anzi diventeremo l’albero maestro. Lí per lì, quel “tutto”, così nuovo, però sembrerà la fine. Ed invece sará l’inizio, il “senza ritorno” più bello, come scrisse, con acume, una persona assai più nota di me.
Siamo brutte, bruttissime, quando ciondoliamo per casa in camicia da notte, con le macchie di latte sul davanti, i capelli zozzi, gli occhi pieni di sonno e la voglia di essere altrove. O quando ci sentiamo sole, peggio abbandonate e incomprese. Ma passerà e ci rialzeremo, perché mamma corrisponde alla voce del verbo rialzarsi.
Siamo brutte quando urliamo alle nostre madri quel rigurgito di dolore, che sale su quando noi diventiamo madri e facciamo il rewind fedelissimo del nostro essere figlie. Rancori, assenze e ferite che tornano a bruciare. Ma succederà anche a noi di scatenare tutto ciò nei nostri figli e con il tempo impareremo l’indulgenza.
Siamo orribili quando urliamo che “no, non ce la faccio più e quasi quasi mollo tutto.”
E quanto siamo detestabili quando sgridiamo i nostri piccini, che hanno la sola colpa dell’imprevedibilità dell’infanzia. Si arrampicano dappertutto e noi temiamo che possano precipitare nell’abisso o molto più semplicemente che sfuggano al nostro cuore. Non riusciamo a capire che raggiungere altezze senza fine per loro è l’ambizione più grande ed è la prima proiezione verso le scalate della vita.
Noi abbiamo paura, perché li amiamo del tutto e poi piangiamo in silenzio perché no, il nostro cucciolotto non meritava le nostre urla. In barba a qualsiasi diktat montessoriano, affoghiamo il senso di colpa concedendo loro una sommatoria di capricci, una gita al negozio di giocattoli più belli o quel gelato gigantesco, con il quale si sporcheranno da cima a piedi. E noi li guarderemo felici, pensando che la nostra vita è tutta lì.
Siamo davvero detestabili quando perdiamo la pazienza, dote che pensavamo di possedere in abbondanza e che poi diventa una sconosciuta di fronte ai pugni battuti, ai pianti “senza motivo”, alla stanchezza a tempo indeterminato. Che poi, in realtà, quel tempo infinito passa in fretta. Mannaggia a lui!
Siamo bruttissime quando non sintonizziamo la nostra antenna con quella dei nostri figli. Perché li abbiamo generati noi, ma questo non ci rende necessariamente simili. Loro hanno sogni, prospettive e direzioni che possono essere differenti dai nostri. E quando questo cammino inizierà a tracciarsi, si rimpiangerà il tempo delle ciondolate per casa con la camicia da notte zozza di latte, le notti insonni, quell’essere una cosa sola, sempre attaccati l’uno all’altra, che a volte ci è sembrata una prigione e che poi vorremmo rivivere anche solo per una manciata di istanti.
Ci sentiamo bruttissime, quando il frinire di certi grilli parlanti ci fa sentire inadeguate: “Fai così, fai colá. Fossi io al posto tuo… Ma dai, non avere paura. Oppure: cerca di essere più prudente… e blá, blá, blá.”
Sono tutte le belle le mamme del mondo?
Lo sono sí, quando, aperte le porte del primo giorno di scuola, ingoiano una lacrima e lasciano la manina del loro piccolo, perché sanno che quello sarà il primo grande passo verso il mondo.
Lo sono quando montano sugli aerei di cui hanno tanta paura, solo perché quella paura non dovrà essere tramandata al loro bambino. E lassù descriveranno il vuoto d’aria come un simpaticissimo giro di giostra e mentre il cuore batterà forte, si incanteranno a guardare le nuvole dall’alto. In quegli istanti, dallo sguardo sereno dei loro bambini, capiranno che la paura è solo una sovrastruttura.
Sono belle, quando difendono come leonesse i loro bambini e scoprono una forza che non immaginavano di possedere e comprendono che per un figlio si potrebbe affrontare il mondo intero, con la sola arma dell’essere madre.
Sono belle le mamme del mondo quando insegnano ai loro piccoli ad esplorare il mondo, insegnando loro che arriverà il giorno in cui cime, tramonti e mari in tempesta andranno conquistati con le proprie gambe.
Quando fanno sogni grandi per i loro bambini, accettando l’idea che i sogni dei loro figli potranno essere del tutto differenti.
Sono bellissime le mamme del mondo quando fanno pace con i loro limiti.
Sono, siamo bellissime quando prendiamo a braccetto la nostra imperfezione, le togliamo dalle guance la polvere del confronto e le scrolliamo dalle scarpe il fango del senso di colpa e partiamo spedite, mano nella mano con i nostri bambini. Sorridiamo e corriamo leggeri nel prato della vita, che non sempre è verde e fiorito, ma che resta l’opportunità più grande.
Auguri a tutte le mamme: a chi ha il dono della maternità in senso stretto ed a quelle che lo hanno in senso più ampio. Mamme di cuore, mamme di cuccioli pelosi, mamme che vorrebbero tenere in grembo il loro bambino e oggi forse si concedono una lacrima di più.
Auguri a tutte