Quest’anno l’influenza stagionale è arrivata in anticipo e sta colpendo soprattutto la popolazione pediatrica. I sintomi non sono preoccupanti ed è previsto un picco nelle prossime settimane. Abbiamo fatto il punto con la professoressa Claudia Colomba, pediatra, infettivologa e primaria al Di Cristina di Palermo.
Professoressa Colomba, influenza stagionale, un picco in anticipo?
L’influenza arriva con i mesi freddi, questo essenzialmente perché si fa molta vita al chiuso, in ambienti non areati o umidificati in maniera insufficiente. L’influenza di quest’anno, che abbiamo già isolato da settimane e quindi in anticipo rispetto agli altri anni, è di tipo A, ovviamente con la declinazione di diversi ceppi. É un virus, quello A, conosciuto e che non deve destare particolari allarmi. Che stia anticipando rispetto agli anni scorsi e che stia colpendo a macchia d’olio i più piccoli, deve farci riflettere sul sistema immunitario dei nostri bimbi. Con l’uso della mascherina e il distanziamento, negli ultimi anni i piccini sono entrati poco o nulla in contatto con virus e batteri, cosa che invece sta accadendo in maniera massiccia da quando le limitazioni pandemiche sono state quasi del tutto eliminate. Ciò non deve farci paura. È normalissimo che l’organismo di un bimbo entri conosca virus e batteri, cosicché il suo sistema immunitario impari a lavorare e a fortificarsi. Come si suol dire, i bimbi non possono vivere sotto una campana di vetro.
Quali i sintomi di questa influenza?
Sono sintomi comuni: malessere generale, rinorrea, tosse, febbre che a volte si presenta con temperature elevate e che perdura dai due ai cinque giorni. Spossatezza, inappetenza, talvolta qualche disturbo gastrointestinale. Nei soggetti fragili possono verificarsi complicanze a carico delle basse vie respiratorie.
Come si cura?
La terapia è sintomatica e ovviamente vanno sempre seguiti i consigli del pediatra di libera scelta, che conosce la storia del bambino. É bene fare i lavaggi nasali, così da aiutare il piccolo a liberarsi dal muco, somministrare l’antipiretico secondo le indicazioni del medico, idratare bene il piccolo e curare bene l’alimentazione affinché sia ricca di tutti i nutrienti. Riposo e nessuna fretta di far tornare il bimbo a scuola, così da evitare ricadute e contagi a catena.
Quale la situazione nel vostro ospedale?
La scorsa settimana abbiamo avuto dieci bimbi ricoverati per complicazioni dell’influenza. Il virus influenzale nei più piccoli può causare il quadro clinico della bronchiolite che tipicamente è dato dal virus respiratorio sinciziale, che merita tanta attenzione e sovente ricovero ospedaliero. I bimbi “fragili”, che presentano anche altre patologie importanti possono presentare quadri influenzali più complessi, che richiedono l’attenzione ospedaliera. In linea generale questa influenza non deve destare allarmismo.
Gira più il Covid o l’influenza stagionale?
Al momento gira più l’influenza stagionale. Come dicevo, la scorsa settimana abbiamo avuto dieci ricoveri per influenza e due per Covid. Considerate che nella nostra struttura afferiscono bambini da buona parte della Sicilia occidentale, quindi descrivo dati assolutamente non allarmanti.