Esattamente 10 anni fa più qualche giorno è iniziata la mia avventura nel mondo della maternità, a partire dal Big Bang scoppiato all’interno del mio corpo, che 9 mesi esatti dopo si è concretizzato in Anna e, 3 anni e 4 mesi a seguire, in Niccolò.
Tenere stretto tra le mani il test di gravidanza positivo è stato come tenere in braccio Anna la prima volta, anzi forse anche più emozionante e sicuramente più inconsapevole.
La consapevolezza della maternità
La consapevolezza è arrivata dopo e piano piano nel “campo di battaglia” animato, inevitabilmente, da gioie e dolori, conoscenze e stupori, vittorie e livori.
In 10 anni di maternità ho imparato e sto imparando un’infinità di cose e, in occasione della Festa della Mamma, mi piacerebbe celebrarle con voi cercando di sintetizzarle in 10 punti.
Quel che ho imparato da quando sono mamma
1) Quando nasce un figlio, stringi un patto di sangue non solo con il bambino, ma anche con i gruppi mamme, che ruotano intorno alla vita del figlio. Ad oggi su Facebook sono iscritta, volente o nolente, ad 11 gruppi, mentre, nel mio whatsapp, conto 6 gruppi attivi e una decina di sottogruppi orbitanti e temporanei, che ogni tanto si animano con una GIF. Interagire con un gruppo mamme equivale ad una laurea breve in Scienze Politiche; non interagire con un gruppo mamme equivale al 41bis.
Vedete un pò voi il da farsi!
2)Un bambino attraversa più fasi delle fasi lunari, riesce a trasformarsi più velocemente di Superman nella cabina telefonica. Anche nell’arco di 24h. La mattina si sveglia Cherubino e la notte si addormenta Lucifero; il giorno prima ha 1 anno, la mattina dopo ti ritrovi a fare colazione con un maggiorenne; il minuto prima ti abbraccia, il minuto dopo ha preparato lo zaino per scappare da casa. E tutto ciò si ripercuote sulla psiche già labile di una mamma come uno tsunami giapponese.
3)Di conseguenza, una mamma non si illude mai. Sa che se un figlio, ad esempio, ti concede 8h di sonno notturno continuativo dopo un anno di nottate, quello è solo un caso. Perché, anche se ripeti esattamente come un robot gli stessi movimenti che hai fatto il giorno precedente al regalo della notte di sonno, tuo figlio te la farà pagare amaramente!
4) Parafrasando un noto e abusato proverbio africano, non importa che tu sia una mamma leonessa o una mamma gazzella, l’importante è correre. Si corre sempre dietro ai figli, per assicurarsi di bloccarli in tempo prima che vadano dritti all’incrocio con la tangenziale, dato che i piccoli maratoneti, quando puntano un traguardo, diventano più veloci di Bolt. Si corre sempre per i figli, per farli arrivare in orario a qualsiasi impegno, dalla scuola alle attività extrascolastiche, ché più crescono più ne spuntano!
5) Le feste di compleanno per bambini sono tanto temute quanto desiderate. Il livello di rimbambimento di massa che si raggiunge dai decibel prodotti ad una festa per bambini, è direttamente proporzionale al fine materiale di aver risolto, in un solo colpo, un pomeriggio di gioco e una cena già pronta.
6) A tal proposito, il primo pensiero fisso di una mamma, la mattina appena sveglia abbracciata al suo caffè è: “Oggi che cucino?”.
7) Se prima guardavi con ardore la vetrina delle scarpe strabelle che “erano ASSOLUTAMENTE quelle che cercavi e che mancavano tra le 148 paia di scarpe del tuo guardaroba”, adesso guardi con ardore qualsiasi vetrina 0/3 mesi, 3/6mesi, 6/9 mesi e così via fino ai 14 anni, reprimendo i tuoi istinti felini e accontentandoti di quello che hai già. D’altronde, forse, tra le 148 paia di scarpe c’è ancora qualcosa che possa andare bene!
8) Tu sarai sempre “Mamma”, “Maammaaaa”, “MammaMammaMammaMamma, ecc…”, “Ah Mà”, “Mà”.
Il papà sarà sempre “Papi”.
Infine ho capito che:
9) Le mamme, talvolta, possono essere le più accanite haters della loro categoria. Scrutano quello che fai e come lo fai con i tuoi figli, ma, ancora peggio, giudicano. Giudicano se allatti o non allatti; se lo fai dormire nel lettone oppure no; se gli dai la caramella oppure il cibo macrobiotico; se interagisci con il gruppo whatsapp con un semplice Like o con un Buongiorno che dura tutto il giorno; giudicano, persino come gestisci un inevitabile capriccio, dimenticando che ogni bambino prima o poi farà quel capriccio, davanti a tutti, per cui il tuo unico desiderio sarà eclissarti e basta. Giudicano dimenticando che anche loro sono mamme, ognuna con il proprio vissuto individuale e di coppia che deve trovare un equilibrio con la storia di ogni figlio. Perché, ogni figlio ha una storia a sé, a partire dal concepimento, fino al bacio che stamattina ci hanno dato prima di entrare a scuola. E noi, solo noi, sappiamo come interagire con questo bagaglio di storia, non necessitiamo di giudizi, ma di sostegno.
10) Le mamme, infatti, il più delle volte sostengono. Sostengono uno o più figli, una o più famiglie, il compagno, il lavoro, affinché tutto vada nel migliore dei modi. Le mamme sostengono altre mamme con un sorriso, con una pacca sulla spalla, con un “ci penso io”, con una caramella che plachi il capriccio di un figlio non loro, con un consiglio, con un momento di “stupidità” che smorzi la stanchezza, con un caffè improvvisato, spettinate e truccate. Ogni mamma vive un perenne senso di inadeguatezza e una perenne paura di sbagliare che solo un’altra mamma può capire e può aiutarti a superare, senza giudicare, ma semplicemente ascoltandoti. Chiedere aiuto ad un’altra mamma non è sinonimo di debolezza, ma desiderio di arrivare più forti e consapevoli ad un obiettivo. Qualsiasi esso sia.
La risata genuina e confortante con un’altra mamma rinvigorisce, rigenera e ritempra. Non ti fa sentire sola come un meteorite che vaga solitario nello spazio, ma come un grande o piccolo pianeta che orbita attorno ad una stella nello stesso sistema solare.
Pertanto il mio augurio, care mamme, è quello di fare meno gruppi whatsapp e più gruppo tra di noi. Con ironia, leggerezza e spensieratezza.