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Quello che le mamme non dicono, ma pensano e fanno, durante le ferie d’agosto

Mamme perfette e a modino? Scansatevi! Ecco le cose comuni e politicamente scorrette della maternità in vacanza

Agosto moglie mia non ti conosco!

Diceva un vecchio adagio, che oggi tuonerebbe querelle, titoloni e crociate social di giorni e giorni.

Altro che moglie mia non ti conosco, agosto é per antonomasia il mese delle vacanze declinate nei tanti modi di intendere le liaison familiari. Mare, montagna, colline, città d’arte, capitali internazionali, reunion con nonni e parenti lontani e chi più ne ha più ne metta.

Per molti il tutto sarà documentato sui social come un trionfo di felicità, di armonia collettiva e di puro divertimento. Eppure ci sono i dietro le quinte. Quello che le mamme non postano, quello che i bambini non possono dire, quello che i papà non sopportano.

Ecco un po’ di cose politicamente scorrette che succedono in vacanza:

1) Le mamme perdono spesso la pazienza, sclerano e urlano (anche)

Ovviamente questo non si deve sapere. Succede, eccome! Hanno torto? Direi di no, perché quando in spiaggia un figlio ti chiama per la milionesima volta per chiederti l’acqua, la palla, “ho fame”, “Giulio non mi fa giocare a calcio”, “ho digerito? Posso fare il bagno?”

Sfido la piu resiliente tra le mamme a non perdere le staffe, con 42 gradi a fare da cornice al tutto.

2) Non ti sporcare!

Altra cosa che le mamme non dovrebbero mai dire ai loro bambini. Perché non é montessoriano, il diktat  di oggi é: lasciamoli liberi di pasticciare, imbrattarsi da capo a piedi di sugo, di terra, di colori e vernici. Al contrario, potrebbe ledersi la loro autostima, intaccarsi il loro concetto di autonomia. Se però l’acqua é dilazionata, i cambi d’abito stanno per terminare e ci sono sempre quei famigerati 42 gradi all’ombra, mettici anche che il bimbo in questione non é più un semi-divezzo ma un novenne di un metro e cinquanta, forse la mamma non ha molto torto se caccia un rimprovero all’ennesima “insonzata” evitabile. Quindi bimbi sporchiamoci ma con senso della misura.

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3) I consigli non richiesti da parte delle altre mamme

Che siano amiche, compagne di villeggiatura, parenti o vicine di ombrellone poco cambia. Si dice, dalle mie parti, che la doglia della figlia solo la mamma la conosce. Tanto potrebbe bastare per delimitare la nostra lingua quando siamo in procinto di dire all’altra mamma i nostri vaticini sul bagno dopo mangiato, sulla quantità di crema solare da spalmare, sulla dieta da seguire in vacanza o su come fare dormire beati e per dodici ore di fila i nostri pargoli. Che poi, se ci pensiamo, non é più che sufficiente il pensiero dei nostri figli? Perché dobbiamo prenderci anche quello dei figli degli altri? Ricordiamo inoltre che la formula: “Non per darti un consiglio non richiesto, ma”, non ci consente di andare a briglia sciolta. Tutt’altro.

 

Rispettare i confini

L’estate è la stagione delle grandi compagnie, delle tavolate, delle feste all’aperto. Yuppi! Ricordiamoci però che non sempre e non a tutte le mega reunion (con annessi 22 pargoli) possono essere gradite. Così come non é detto che le tue amiche più care debbano essere anche care amiche tra loro, condividere lo stesso ombrellone e passare insieme le loro vacanze. Respect! Anche se in poche lo ammetteranno, molte mamme agognano in vacanze i loro momenti di beata solitudine. Considerato che dovranno condividersi h24 con marito e pargoli, lasciamole almeno libere di non doversi sobbarcare pranzi, cene e aperitivi ogni giorno, tutti i giorni con altre 50 persone. Niente bronci però, mi raccomando!

I bimbi sono volubili e anche “infedeli”, non facciamone un dramma

In questi giorni, sempre sui social, vedo l’elogio dell’amicizia per la pelle sanzionata da foto di bimbi di appena cinque/sei anni.
“Ecco Marco con il suo amico del cuore, sono inseparabili da quando erano nella pancia!”

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Ogni volta che leggo cose simili, mi verrebbe da chiedere conferma diretta ai piccoli amici per la pelle. E di capire cosa sia successo prima della bellissima foto postata dalla mammina.

Dubito che i bimbi, a maggior ragione se ancora piccini, possano capire il concetto di amico del cuore. I bimbi sono volubili e proprio perché nell’infanzia non esistono i filtri, non fanno fatica a stare oggi con un amichetto e domani con un altro, magari ignorando del tutto  il precedente amico. Il giorno dopo tutto torna come prima. Succede e sono “cose da bambini”. L’amicizia dei bambini é istintiva, subisce il fascino del momento, non vuole catene, né cose da fare per forza. É forse più un bisogno delle mamme il creare amici per la pelle anzitempo, perché un bimbo ci va più a genio di un altro o ancor meglio perché ci troviamo bene con la sua mamma. Ancora più visionaria l’idea di mettere un’ipoteca sulla futura comitiva del nostro pargolo. Lasciamo quindi i piccoli liberi di vivere le loro amicizie senza catene da best friend, per quelle c’è ancora c’è tempo!

Liti tra bimbi e mamme indiavolate

Per quanto le mammine cerchino di essere pazienti e in asse, quando qualcuno si azzarda a fare qualcosa al suo piccino la mamma diventa feroce, una erinni al confronto é un angelo della pace. Mantiene la calma? É la migliore delle ipotesi, sappiate però che finge. Fa una sfuriata monumentale? Finché si tratta di rimproveri, abbiate compassione. Solo lei sa il fuoco che le é esploso dentro vedendo il suo piccolo cucciolo minacciato. A ogni modo, la mamma ferita, anche se non lo dirà mai, penserà del bimbo “avversario” che é un criminale in latenza, un perfido uomo in miniatura, il peggiore dei mostri. A chi non é successo?

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Le figuracce

Vostro figlio che improvvisamente svela un segreto di famiglia. Il vostro pargoletto che dichiara che la sua mamma l’altra ha definito “stronsaaaaa” la vicina di ombrellone. Lo dichiara davanti alla diretta interessata. Faccia a terra! O ancora, a cena al ristorante, sempre il vostro angioletto pianta un capriccio epocale, batte i pugni, urla, non vuole saperne di calmarsi. La mamma, qualsiasi mamma, cercherà di limare il rimprovero, di calmare il piccolo con il solito metodo montessoriano. Al limite si allontanerà con prole al seguito per andare a risolvere la cosa (mistero come) al largo da occhi indiscreti. La verità é che quando i nostri figli ci fanno sprofondare la reputazione sottoterra, l’istinto primordiale, non neghiamolo, é quello di rintanarli nelle viscere dalle quali li abbiamo generati. Di spedirli su Marte senza razzo di ritorno. Di scappare lontano senza dare spiegazioni, lasciando la gatta a pelare agli altri, in primis ai papà. Quanto é dura dovere rendere conto agli altri e quanto la maternità ci obbliga a farlo quasi quotidianamente?

Nella nostra cultura le mamme sono giudicate: se fanno troppo, se fanno poco, se sono belle, se sono sciatte, se sono severe o troppo liberali, se troppo socievoli oppure molto schive. É un grosso limite questo, che non consente a molte donne di fare quella rete, che diventerebbe forza e salvavita.

Ricordiamoci però che anche queste sono solo delle piccole deviazioni alla grande felicità dell’essere madri.

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