Parlare di economia in tempi di crisi pare un azzardo. Eppure, Monica Setta, giornalista Rai, lo fa e lo fa bene. Dove? Nel suo libro: Quadrare i conti, manuale di economia per famiglie, edito da Rai libri.
Un testo che, a descriverlo con una sola parola, lo definiamo utile. Un libro che dovrebbe entrare di merito nelle case degli italiani. Perché spiega l’economia e lo fa in maniera semplice, ma non banale. Nelle pagine si articolano i temi caldi: risparmi, investimenti, “paroloni” a cui la tv ci ha abituati, soprattutto in tempo di pandemia, ma ai quali, spesso, è difficile dare un significato. Ci sono le risposte alle “faq”, le domande più frequenti: è il momento giusto per comprare casa? Quanto sono sicuri gli acquisti online?
Recovery fund, spread, bonus famiglie. Come calare termini del genere nella vita di tutti i giorni? Monica Setta lo spiega con un linguaggio che le è proprio: ricercato, ma comprensibilissimo. Colto, ma fruibile. Senza inutili giri di parole e andando dritta al nocciolo della questione. Monica Setta non è nuova a questo tipo di argomenti. Giornalista di lungo corso, con il merito di coniugare la preparazione all’empatia. Ha uno stile meticoloso, ma che arriva dritto al cuore dello spettatore, per via di quell’appeal da donna vera, bella, immediata, burrosa e sorridente. Monica, in una parola, piace perché è una di noi. Non fa mai la maestrina, ma sa dare ottimi consigli.
Monica, come è nata l’idea di questo libro?
Dall’omonima rubrica della trasmissione Rai Uno Mattina in famiglia, che conduco insieme a Tiberio Timperi. Mi sono resa conto che, specie di questi tempi, la gente necessita di una bussola, per orientarsi nel difficile momento economico che stiamo vivendo. Con questo libro mi auguro di fornire un orientamento, che sia utile alla gente comune, che ovviamente non ha nozioni particolareggiate di economia nel proprio background.
Quale lo scopo del tuo libro?
Voglio insegnare alle famiglie, alle donne in particolare, che generalmente sono tenute a tenere la contabilità familiare, a risparmiare a partire dall’economia domestica. Viviamo un momento di crisi economica dovuto a una terribile pandemia, ciò però non deve farci credere che sia impossibile, anche nel nostro piccolo, mettere da parte qualche risparmio o comunque bilanciare i nostri conti. Nel libro sono presenti una serie di regolette che, una volta lette, sembrano ovvie, viene quasi da dire: ‘Come ho fatto a non pensarci prima?’
Un esempio: la spesa al supermercato si fa senza figli o nipotini, che tendono a mettere nel carrello tutto quanto gli capiti sotto tiro. Si risparmierà un sacco, provare per credere. Al supermercato occhio agli scaffali in basso, lì troviamo i prodotti più convenienti: vedrete quanto risparmierete una volta alla cassa. Lo shopping: scateniamoci alla fine della stagione degli sconti, quando, per liquidare le scorte, i negozi si lanciano nei 3×2, nei saldi oltre il 70%. Acquistiamo in quel periodo e facciamo scorte anche per l’anno successivo. Amiamo gli addobbi natalizi ma sono costosi? Acquistiamoli in saldo il giorno dopo la Befana, torneranno utili per il Natale successivo. Sono regole semplici, ma credetemi potranno rimpinguare bene i nostri salvadanai.
Nel libro spieghi anche il significato di alcuni termini “difficilissimi”, ma che sono parte del dizionario quotidiano
Assolutamente. Sentiamo quotidianamente parlare di spread, cerchiamo di acciuffare il significato di questo termine, dal senso dei discorsi in cui è inserito. Ma cosa vuol dire esattamente e nella pratica, che riguarda la vita di tutti? Nel libro lo paragono a un termometro, che misura la temperatura dell’economia nazionale. Se è alto vuol dire che qualcosa non sta andando bene. Con questo approccio spiego anche tanti altri ‘paroloni’ difficili, ma che sono parte essenziale del nostro quotidiano.
Hai un occhio particolare verso le donne, che stanno subendo fortemente la crisi economica
In Italia una donna su quattro ha perso il lavoro. Un dato allarmante, che preoccupa di più quando scopriamo che queste donne un lavoro non lo cercano più. A loro consiglio di non demordere. Le donne abbiamo dalla nostra, tra le altre, due grandi doti: la creatività e la capacità di non arrendersi. Dobbiamo partire da queste per reinventarci. Non è facile, non è immediato. Cerchiamo di usufruire del welfare state, accediamo ai bonus, agli incentivi a eventuali finanziamenti e ripartiamo. Possiamo farcela, ma dobbiamo anzitutto crederci.
Sei fiduciosa nella ripresa post crisi?
Lo sono fortemente. Abbiamo una grande occasione che combina la presenza al Governo di un economista come Mario Draghi e i fondi del Recovery. Ci sono tutte le condizioni per fare ripartire l’economia. Dopo la guerra c’è la ricostruzione e quella della pandemia la si può paragonare a pieno a una guerra, ma contro un nemico invisibile. Dobbiamo credere con forza che adesso si ripartirà.
Monica Setta: una donna, bella, empatica, colta e piena di passione. Parlaci di te?
Sono una donna del sud, sono pugliese di Brindisi, quindi passione, amore per la famiglia, energia sono parte del mio dna. Ho studiato Filosofia e dopo la laurea ho iniziato la carriera giornalistica, vuoi nell’ambito della carta stampata, che in quello televisivo. Amo il mio lavoro e mi auguro di fare informazione che sia soprattutto utile per chi ne usufruisce.
Sei anche mamma, raccontaci
Per usare un termine a voi caro, sono una mamma “a tutta mamma”. Ho un’unica figlia, Gaia, che ha 23 anni, studia Legge alla Luiss e mi dà grandi soddisfazioni. La maternità è stata da me desiderata e consapevole e alla maternità ho abdicato tutta la mia vita. Essere mamma è una condizione meravigliosa, appagante, forte. La definisco senza dubbio la cosa più bella della mia vita.
Amo stare vicino a mia figlia. Sono una mamma del sud: le sto accanto, ma non la opprimo. La guardo da lontano, senza però perderla di vista.
Cosa sogna Monica Setta?
Di continuare a fare ciò che faccio. Di godere a pieno della mia famiglia e perché no, di scrivere un sequel di questo libro, parlando possibilmente dei buoni esiti del Governo Draghi e della ricostruzione.
Grazie Monica e ad maiora!