Questo è il periodo dell’anno in cui delle mamme e sulle mamme si scrive di tutto. È un tripudio di fiori, letterine scritte e recitate dai figli, pensieri rivolti alle proprie mamme, foto d’epoca di mamme che furono. Una primavera di emozioni per omaggiare il primo essere umano che tutti noi abbiamo visto, sentito, toccato, annusato dopo il nostro primo vagito.
Per non parlare delle illustrazioni con la mamma protagonista. Solitamente si tratta di immagini mitologiche, con dieci braccia a sostenere l’universo della maternità, alla stregua di una dea Kali o di un telamone d’epoca classica. Ancora più spesso, le immagini di riferimento trovano ispirazione nel mondo dei supereroi, rappresentandoci con un corpo quasi statuario, post allenamento funzionale/calistenico/ggg (che non sta per Grande Gigante Gentile, ma un qualcosa del tipo gambe, glutei, ginocchia!), non necessariamente bionde, con mascherina davanti agli occhi-‘ché prima dell’anno scorso così si usavano le mascherine!- tuta avvolgente, aderente, restringente dai colori caldi, inevitabile mantello, preferibilmente nero en pendant con gli stivali (se poi con un pò di tacchetto, rende ancora di più l’idea del multitasking).
D’altronde, se vogliamo mantenere l’odierno slang, che tanto ci fa “genitori giovani”, ciò che accomuna ogni mamma ad un supereroe o supereroina, non è tanto la metamorfosi quanto l’innata capacità del “problem solving”.
E partiamo con le similitudini più note.
Mamma Spider Man
Spider Man. Tutto parte dal morso di un ragno, all’interno di un laboratorio, che inietta il kit da supereroe al completo nella mano di un adolescente timido e goffo. Il kit comprende: agilità, sprigionamento di ragnatele che permettono un’aderenza fenomenale su ogni parete e sesto senso certosino che avverte dei pericoli imminenti. Che vi ricorda? Facciamo un esempio pratico. Mamma al parco. Figlio di età compresa tra i due e i cinque, per cui la percezione del pericolo è pari a zero, che si arrampica su un gioco qualsiasi arrivando in men che non si dica ad una vetta alta quanto l’Everest. Almeno questa é la percezione del pericolo per noi mamme! Il figlio non riesce più a ritornare indietro, o meglio, crede di poterlo fare lanciandosi come se scendesse dal gradino del marciapiede. Spider Mamma entra in azione arrampicandosi con la stessa agilità del supereroe in questione. Solo che a Mamma Ragno il kit completo è stato iniettato in sala parto.
Mamma Hulk
L’incredibile Hulk. Eh lo so, qui il raffronto è di una facilità estrema. Già vi vedo quando cercate di contenere la rabbia esplosiva dinanzi alla frase destabilizzante di un figlio che va verso l’adolescenza. A dirla tutta, Hulk altri non è che Bruce, un tranquillo genetista che pensa bene d’iniettarsi un siero commissionato dallo stato per creare un super soldato. Bene, anche noi eravamo delle semplici e ingenue mamme quando i nostri figli erano piccini picciò, ignorando che la natura presto ci avrebbe fatto scoprire l’incredibile mondo della preadolescenza, con annessi sbalzi d’umore. Ditemi come si fa a non cedere al verde di rabbia. Bruce, per non fare danni, si rifugiò in una favelas brasiliana. Noi, per non fare danni, ci rifugiamo in un urlo catartico che insieme racchiude tutti i suoni del carnevale di Rio.
Mamma Superman
Superman. La personificazione della forza fisica e dei riflessi più veloci del west. Un giornalista anonimo a cui basta una vecchia cabina telefonica per trasformarsi in una potenza sovrumana che, in un baleno, solleva treni (ma di quelli fatti bene, non Intercity) e che, con la sua vista a infrarossi, adocchia anche il più impercettibile movimento di un microbo. Ora, le cabine telefoniche sono diventate rare, ma la capacità di cambiare outfit in un nano secondo per una mamma è vitale. Per la serie “Superman, scansate proprio!” avete presente quelle situazioni in cui ti accorgi di avere la giacca rigurgitata prima di un appuntamento minimamente importante? Ecco, appunto. La forza sovrumana poi… altro che InterCity caro Superman, prova tu a farti ogni giorno due rampe di scale- se ti va bene- con carrozzina di ultima generazione, neonato in braccio, altro figlio per mano, cassa d’acqua nell’altra mano, busta della spesa, borsone del cambio, zaino scolastico e borsa personale. Quante mani e braccia possiedi?!? Eh, mica si svelano i segreti di un supereoe! Infine, la vista supersonica. Anche la mamma più miope del west riuscirebbe ad avvistare l’inevitabile pericolo, di qualsiasi natura esso sia, pure la minima goccia in più di sudore che scende sulla fronte del figlio, preludio di un malanno, apoteosi di un pericolo imminente.
Mamma Batman
Batman. Cito testualmente da Wikipedia: “Batman è privo di superpoteri, in quanto è un semplice essere umano, fa affidamento sulle proprie conoscenze scientifiche, capacità investigative e abilità atletiche”. Mettici pure che è l’eroe notturno per eccellenza e abbiamo il profilo tipico di Batmamma, questo semplice essere umano che fa rapido affidamento sulle proprie basiche conoscenze scientifiche per cercare di risolvere le coliche notturne. Che ha capacità investigative efficaci ogniqualvolta, sempre di notte e senza accendere la luce, deve ricercare con il solo aiuto del tatto, il ciuccio finito sotto al materasso, il peluche della buonanotte finito in un’altra galassia, la strega di Hansel e Gretel – domani cambiamo fiaba!- nascosta nell’armadio. Vogliamo parlare delle abilità atletiche? Batmamma, quando mette a letto il figlio, è un ninja, altro che Batman. Calcola il minimo movimento con un’abilità tale da evitare il minimo spostamento d’aria che possa anche lontanamente svegliare il figlio. E ho detto tutto!
Mamma Wonder Woman
Wonder Woman. Odierna Amazzone dalle origini divine, è la sintesi di tutti i poteri sopra citati, sebbene abbia dei punti deboli che non la rendono completamente invulnerabile. Eppure, è instancabile, riesce a rimarginare velocemente le ferite, senza mai chiedere aiuto a nessuno, senza perdere mai di vista lo stile e il suo vezzo preferito: gli accessori, nello specifico i bracciali. Ed è soprattutto Wonder che, tradotto letteralmente, significa Meraviglia. Puoi avere tutti i poteri del mondo, agilità, forza, vista supersonica, velocità, ragnatele che sbucano dalle mani, mantelli volanti e rabbia spaventosa, eppure la Meraviglia, con la sua luce potente e, al contempo, naturalmente vulnerabile, è prerogativa di un supereroe al femminile, una supereroina.
Che poi, diciamola tutta, nessuno nasce super eroe, Super Man, Hulk e Spider Man ci diventano e basta, si trasformano solo al momento del bisogno e Batman ha un conto bancario che da solo manco i Ferragnez… mica hanno genesi divina e sono sempre pronti al “problem solving” come Wonder Woman. Guarda caso il riferimento eroico, iconico e iconografico più immediato con cui spesso è rappresentata (Wonder) Mamma. Certo, a parte, forse, il fisico statuario!