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Presentata la quarta edizione del premio dedicato alla giornalista Cristiana Matano

Stamattina, nella sala Onu del teatro Massimo di Palermo, è stato presentato il programma fitto di eventi musicali, culturali, sportivi

Una stilo antica nel tema del manifesto della  quarta edizione del premio Lampedusa Amore, dedicato a Cristiana Matano. Quella stilo mi ha colpita perché mi ha riportata indietro a un tempo che io ho conosciuto poco. Quello in cui, chi scriveva doveva farlo con le mani e su un foglio immacolato. Le parole andavano pesate una a una: per evitare di sciupare inchiostro, fogli, tempo. Oggi è diverso, di quella scrittura antica è rimasto poco o nulla. Così come dei giornalisti di una volta. Cristiana Matano era una brava giornalista, come lo erano quelli di un tempo. La conobbi nel 2003 e sebbene non abbiamo avuto la possibilità di diventare amiche, l’ho sempre stimata. Era bella, e questo lo si notava immediatamente. Era anche elegante, cortese, capace, aveva una voce bellissima  ed era la migliore a “leggere” (si dice così in gergo giornalistico), il radiogiornale di RgS. All’epoca io ero studentessa universitaria e quando al mattino era lei a darmi le prime notizie alla radio mi si stampava un sorriso in faccia e pensavo tra me e me, che lei le notizie le sapeva “pronunciare” e far capire tutte. Quando facevo gavetta al Telegiornale di Sicilia e capitavano i giorni in cui Cristiana era in redazione a coordinare, io ero contenta, perché lei era gentile, anche quando i corrispondenti giovani e senza esperienza (io ero tra questi) bucavano una notizia o dovevano rifare di sana pianta un servizio, perché erano andati fuori tempo o non avevano calibrato bene gli spazi per gli intervistati. Non ha mai alzato la voce o usato una parola sconveniente. Mai. Ho sempre ritenuto il giornalismo televisivo più complesso di quello da carta stampata. Sarà perché io sono fondamentalmente timida, sarà perché la televisione ha sì tempi brevi, una volta in onda, ma lunghissimi in tutta la fase preparatoria. Cristiana era una gran giornalista televisiva, che avrebbe potuto tranquillamente occupare un posto al Tg1. Eppure lei era rimasta a Palermo, dove aveva trovato l’amore, il suo Filippo Mulè, dove è nata la sua Marta e dove ha svolto il mestiere “più bello del mondo” quasi fino alla fine, con una passione grande per una terra, che non era la sua, ma dalla quale si era lasciata adottare come in un abbraccio reciproco. L’ho incontrata per l’ultima volta ad Agrigento, durante una tappa del Giro d’Italia. Lei era sempre uguale a se stessa: a parte gli anni, che parevano non modificare il suo aspetto, ma anche i modi garbati, l’educazione ed il sorriso, erano in linea con certa sua coerenza di vita. Quando ho saputo che era “partita” mi sono sentita esattamente triste. Ci eravamo perse totalmente di vista. Io era andata a lavorare fuori dalla Sicilia, poi ero tornata, dedicandomi completamente alla carta stampata. Non ho più incontrato personalmente Cristiana. La vedevo in tv ed ogni volta era un piacere, che rinverdiva il solito pensiero: è brava, tanto brava, potrebbe benissimo stare al Tg1 delle 20.

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Il premio Lampedus’ Amore

Ho voluto scrivere questa lunga premessa densa di aggettivi (che andrebbero usati con parsimonia, ma oggi ho voluto fare eccezione), perché sentivo nel cuore di farlo e perché sempre dal cuore mi sono uscite le parole.

Oggi, nella sala Onu del Teatro Massimo di Palermo, è stata presentata la quarta edizione del premio dedicato a Cristiana. C’erano le persone che questo premio lo hanno voluto e che hanno amato Cristiana con tutto il cuore. Filippo Mulè, suo marito, un giornalista ed un uomo “d’una volta”, che ha in viso la mancanza della sua Cristiana, ma che sa onorarla con la gioia che Cristiana emanava. C’era Marta, bella figlia di Cristiana e Filippo e poi gli amici, che ogni anno lavorano per il premio: le giornaliste Elvira Terranova, che ha moderato la presentazione, Cinzia Zerbini “Oz”, Marina Turco e tanti altri colleghi. Giulio Francese, presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, ha ricordato la Cristiana degli esordi giornalistici: “Ha fatto con me una delle prime esperienze giornalistiche. Ho capito subito che il suo viso, i suoi modi, la sua capacità l’avrebbero fatta amare dal pubblico.” Poi la parola a Filippo, che ha snocciolato il programma dei tre giorni dedicati a Cristiana, che partiranno il sei luglio prossimo. Ospiti, tanti, che festeggeranno la memoria nella Lampedusa, che Cristiana ha tanto amato e dove ha scelto di riposare. Ci sarà Brunori Sas, Mario Incudine, Roy Paci, Giuseppe Cederne, Luigi De Magistris. “Ci riproviamo per la quarta volta, ha detto Filippo Mulè, trasformando lo scoglio arido di Lampedusa in una terra fertile, dove il teatro, la musica, lo sport, le arti e il sapere faranno da traino ai temi così tanto attuali della solidarietà e dell’integrazione.” Presenti anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il segretario nazionale di Assostampa, Roberto Ginex, l’atleta olimpionico Rachid Berradi e il musicista Chris Obe hi. Lampedus’amore, organizzato dalla onlus Occhi blu è anzitutto un premio giornalistico internazionale, dedicato al Mediterraneo, all’integrazione, all’accoglienza.

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Il programma di Lampedus’amore

Lo spettacolo “Da questa parte del mare” di Gianmaria Testa con Giuseppe Cederna, regia Giorgio Gallione, andrà in scena il 6 luglioe. E’ una produzione Produzioni Fuorivia / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale. Un racconto dei grandi movimenti di popolo di questi anni, un viaggio struggente, lirico e ruvido, per storie e canzoni, sulle migrazioni umane. Il 7 luglio si terrà alle 18.30 “Lampedus’Amore corre”, una passeggiata di 3 km non competitiva aperta a tutti dal centro di Lampedusa alla Porta d’Europa, monumento dello scultore Mimmo Paladino, luogo simbolo di pace, accoglienza e fratellanza tra i popoli. Testimonial Rachid Berradi, olimpionico di atletica leggera a Sydney 2000, e Osama Zoghlami che sarà ai Giochi di Tokyo 2020, Alle 21.30 “I Suoni del Sud”, con la partecipazione di Brunori Sas, Mario Incudine, Chris Obehi. Presenta Salvo La Rosa (Rtp-Tgs)

L’8 luglio si apre con il convegno ‘Lampedusa e il Mediterraneo, le vie della bellezza e dell’accoglienza. Informazione e impegno sociale’, organizzato con il patrocinio dell’Ordine nazionale e regionale dei Giornalisti, della Federazione Nazionale della Stampa, di Assostampa Sicilia e Palermo. Modera Elvira Terranova (caposervizio AdnKronos) Ospiti e relatori: Pietro Bartolo medico ed europarlamentare, Rachid Berradi olimpionico di atletica, Giuseppe Cederna attore, Adham Darawsha assessore alle Culture del Comune di Palermo, Luigi De Magistris sindaco di Napoli, Guido D’Ubaldo segretario nazionale Odg, Giulio Francese presidente regionale Odg, Mario Incudine cantante, Salvatore Martello sindaco di Lampedusa e Linosa, Matteo Mohorovicich, giornalista e scrittore, Mattia Motta segretario generale FNSI.

Alle 21.30 la cerimonia di consegna dei premi giornalistici Cristiana Matano, in piazza Castello. Un Premio speciale verrà assegnato ad Amnesty International, l’organizzazione che lotta in difesa dei diritti umani. Riconoscimenti alle eccellenze lampedusane e agli studenti delle Pelagie. Ospiti della serata l’attore Ernesto Maria Ponte e il musicista Roy Paci. Presentano Simona Branchetti (Tg5) e Salvo La Rosa (Rtp-Tgs).

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Appuntamento il 6 luglio a Lampedusa per ricordare Cristiana, che ricorderemo sempre giovane, perchè è andata via troppo presto, che penseremo sempre sorridente, nel guardare il tramonto più bello dell’umanità.

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