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Pic nic o pranzo in spiaggia? Occhio al rischio intossicazione

In estate i casi di gastroenterite aumentano. Complice il caldo e la cattiva conservazione del cibo. Ecco i consigli per una stagione golosa e serena

Estate: tempo di pic nic, gite al mare, scampagnate. La bella stagione fa rima con aria aperta e”pranzo a sacco”. Come resistere al piacere semplice e genuino di una gita con bimbi ed amici e l’inseparabile sportina porta tutto?

Al mare, in campagna o ovunque ci si trovi a fare il pic nic, il cibo va conservato sempre nelle borse termiche. È vero che i cesti di vimini sono molto trendy, ma sono ammessi purché abbiano al loro interno un vano porta alimenti termico (in commercio ve ne sono molti).

Il buon uso della borsa termica può essere un vero e proprio salvavita. In estate, infatti, complici le alte temperature, i cibi tendono a deperire con più facilità, sono maggiormente esposti a processi di inacidimento, all’attacco di batteri e altri microrganismi. Uno di questi è lo stafilocco. Si tratta di un batterio comune, che si trova abitualmente nelle mucose di bocca, naso e occhi. I rischi possono essere di incorrere in brutte infezioni gastriche che, nella maggior parte dei casi, si risolvono con una semplice terapia antibiotica, ma talvolta possono avere esiti decisamente più infausti. Un anno fa, un bagnante nelle coste pugliesi, finì in rianimazione per aver mangiato delle polpette al sugo, rimaste ore e ore sotto il sole.

Una delle parole d’ordine è l’igiene

Prima di organizzare il pranzo da asporto occorre lavarsi perbene le mani. Quindi lavare accuratamente frutta e verdura. Evitare, come suggeriscono le linee del Ministero della Salute, di portare con sè frutta già sbucciata (il melone – frutto altamente zuccherino – ad esempio, se sbucciato e fatto pezzi, quindi conservato in un contenitore di plastica e consumato dopo ore, può sviluppare una notevole carica batterica).

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I cibi da evitare perché altamente deperibili

La maionese. È gustosa e fa molto estate. La si usa per condire l’insalata di riso o per insaporire i panini. È però una salsa, ricca di uova e quindi altamente deperibile. Meglio non usarla per i pranzi da pic nic. In estate è inoltre preferibile mangiare quella confezionata, perché pastorizzata e debitamente acidificiata.

No a preparazioni elaborate. Capita, al mare, di vedere dei veri e propri banchetti con lasagne, parmigiana, cotolette panate e ogni altro ben di Dio. Sbagliato. Alimenti del genere rischiano di deperire con facilità, perché, appunto assai ricchi di ingredienti, reduci da cotture elaborate e molto conditi. Il caldo fa il resto e il rischio di un’intossicazione è dietro l’angolo.

No a panini farciti con insaccati quali mortadella, porchetta, lardo. I grassi ne facilitano, in condizioni di caldo e promiscuità, l’attacco batterico.

Occhio anche ai dolciumi. Dessert a base di creme fresche (ricotta, cheesecake, crema di latte) tendono a inacidirsi con facilità.

Salmon sushi

Occhio al pesce

È di pochi giorni fa la notizia di un avvelenamento da tonno. Il fatto è avvenuto a Palermo. Vittime due donne, mamme e figlia, finite in ospedale dopo aver mangiato tonno fresco. Pare che il pesce, venduto da un ambulante, sia stato esposto per molte ore al sole. Le avvertenze sono semplici: evitare di consumare pesce di dubbia provenienza. Fare attenzione al pesce venduto per strada perché potrebbe non aver avuto l’adeguato tracciamento. Il pesce, se non trattato per come prevedono i protocolli, libera istamina, che è altamente allergizzante e in alcuni casi può diventare letale. Occhio anche ai buffet nei locali. Gli apericena sanno molto di estate, ma occorre accertarsi che il cibo esposto sia ben refrigerato, protetto dagli insetti e che eventuali paste fredde e altri cibi cucinati siano freschi di giornata. Non è facile. Occorrerà fidarsi del ristoratore, avere occhio e naso e nel dubbio evitare la consumazione. Attenzione al sushi, nel menù deve sempre esserci l’asterisco che informa che tutto il pesce crudo è stato precedentemente abbattuto. In caso contrario vi è il rischio di beccare l’anikasis, un parassita che attacca il pesce crudo. Muore a 60 gradi o durante le procedure di abbattimento. In caso contrario, se viene ingerito può causare gravi conseguenze a stomaco e intestino.

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Attenzione

Stare attenti ci salverà da spiacevoli sorprese. Le intossicazioni alimentari possono capitare sempre, in estate però la probabilità aumenta. Il caldo e l’umidità sono un terreno ottimale per la proliferazione di batteri e di altri microrganismi. Le conseguenze possono essere diverse: da una gastroenterite risolvibile con una semplice terapia farmacologica a condizioni ben più severe. Vi sono infatti intossicazioni ed intossicazioni, così come vi sono reazioni e reazioni. Sono capitati casi limite ed assai gravi, che hanno riguardato soprattutto i piccini e gli anziani. Non occorre drammatizzare o creare inutili allarmismi. La prudenza, unita a dei piccoli accorgimenti, ci aiuteranno a passare un’estate serena e a godere a pieno dei nostri pic nic fuori porta. Igiene, pasti semplici e quanto più freschi possibile faranno il resto.

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