Gentile dottoressa, mio figlio, a seguito di un brutto virus intestinale, ha avuto una reazione allergica. Si è riempito di ponfi, simili a punture di zanzare. Cosa gli è successo?
L’orticaria post-infettiva è il tipo più frequente di orticaria nel bambino, soprattutto in età pre-scolare. È una dermatite caratterizzata da un tipo di lesione elementare che si chiama pomfo, che compare rapidamente e si associa a prurito. Per l’inquadramento dell’orticaria è importante raccogliere adeguata anamnesi finalizzata alla ricerca di sintomi concomitanti e fattori scatenanti. Nel bambino in buone condizioni generali e con scarsi sintomi sistemici un’orticaria che duri più di 24 ore è solitamente di origine post-infettiva. L’infezione può essere stata recente o essere ancora presente al momento della comparsa dell’orticaria e, per lo più, si tratta di una gastroenterite o di un’infezione delle alte vie aeree. Tuttavia può essere definita orticaria post-infettiva anche l’orticaria che insorge in pieno benessere e in assenza di chiara evidenza d’infezione.
Come si manifesta l’orticaria post infettiva?
Il pomfo può misurare pochi millimetri oppure estendersi per molti centimetri ed è costituito da una zona centrale pallida e da un alone esterno iperemico. Nell’orticaria post-infettiva il pomfo si presenta con chiazze anulari e multiformi, talvolta in forme bizzarre e di grandi dimensioni, per cui è anche chiamata “orticaria gigante” o “orticaria multiforme”. Coinvolge soprattutto il volto, le mani e i piedi e si può associare a lieve edema e a dermografismo. Sebbene l’orticaria possa durare diversi giorni, il singolo pomfo appare e scompare nell’arco di 24 ore, senza lasciare traccia. Benché questa lesione sia caratteristica, la sua identificazione potrebbe non essere così chiara per un occhio poco allenato, per cui la dermatite va sempre valutata dal medico e, se questo non fosse possibile nei brevi tempi che caratterizzano l’orticaria, potrebbe essere utile fare qualche foto.
Cosa la causa l’orticaria?
Il meccanismo patogenetico dell’orticaria post-infettiva è piuttosto complesso e origina da un’alterazione della risposta immune causata dall’infezione.
Quanto dura?
Dura da un giorno a poche settimane (generalmente 2-12 giorni); può ripresentarsi contestualmente a nuove infezioni.
È necessario eseguire esami di approfondimento nell’orticaria acuta?
Se gli elementi clinico-anamnestici indirizzano verso un’infezione specifica, in alcuni casi, è possibile eseguire test sierologici e/o colturali per confermare l’ipotesi e iniziare, eventualmente, il trattamento dell’infezione.
Tra le orticarie acute l’unica che merita una valutazione allergologica è l’orticaria allergica, molto meno frequente rispetto all’orticaria infettiva. Nell’orticaria allergica è possibile identificare il contatto con un fattore scatenante (un alimento, una puntura d’insetto o un farmaco) entro le 6 ore precedenti lo sviluppo dell’orticaria. Tale orticaria compare presto e si esaurisce presto, svanendo del tutto entro 24 ore dalla rimozione del fattore scatenante.
È un’orticaria è preoccupante?
È il pediatra curante a stabilire la gravità del quadro clinico ed eventualmente la necessità di ricovero, ogni bambino è un caso a sé! Generalmente si tratta di una condizione benigna e autolimitante.
Come si cura l’orticaria?
La terapia medica è stabilita dal pediatra curante in base alla gravità del quadro clinico e si avvale di antistaminici anti H1 di 2° generazione, cui sono associati gli steroidi sistemici solo nei casi più gravi. La terapia non modifica la storia naturale dell’orticaria, che farà il suo corso, ma migliora le manifestazioni cutanee e il prurito associato. Le applicazioni topiche di creme antistaminiche sono inutili. Se è possibile, bisognerebbe allontanare l’elemento scatenante, quindi se l’infezione è ancora presente va instaurata opportuna terapia antinfettiva. Diversamente da come era prescritto fino a non molto tempo fa, oggi si ritiene che non vadano applicate diete selettive volte all’esclusione di alcuni alimenti istamino-liberatori (ad esempio fragole). E’ invece consigliabile ridurre gli stimoli che favoriscono l’orticaria: indumenti di lana a diretto contatto con la pelle e in generale l’abbigliamento troppo stretto, i bruschi cambiamenti di temperatura e l’uso di FANS.