La primavera è una delle stagioni più belle. Le giornate si allungano, il clima si fa più mite, il sole splende quasi tutti i giorni. È il periodo ideale per le gite fuori porta, per le passeggiate all’aperto, per i pic nic al mare o in campagna.
Eppure in molti soffrono dei cosiddetti malanni di primavera. Si tratta di una sintomatologia vasta e complessa, che spesso mette in allarme chi ne soffre. I malanni di primavera non risparmiano neppure i piccini. Cercheremo di descrivere i più comuni, avvalendoci anche delle linee guida dell’ospedale Bambin Gesù di Roma.
1)Malesseri a carico del sistema nervoso
Irritabilità, ansia, sudorazione, tachicardia, insonnia. Sono sintomi frequenti già al cambio di stagione. A volte si tratta di una difficoltà dell’organismo di adattarsi al nuovo bioritmo. Vi è il cambio dell’ora, dalla solare alla legale, con aumento delle ore di luce. Spesso non si è pronti alla “fatica” di giornate più lunghe. La soluzione: lunghe passeggiate all’aria aperta, uso di tisane rilassanti a base di tiglio, camomilla, passiflora e valeriana. Per regolare il ritmo sogno veglia si può ricorrere all’uso di melatonina. Un discorso a parte va fatto per chi soffre di disturbi accertati a carico del sistema nervoso. Depressione, ansia e panico in primavera tendono ad acuirsi. È necessario rivolgersi allo specialista che, se lo riterrà opportuno, modificherà la terapia in atto.
Dai disturbi emotivi non sono esenti i piccini. Diventano più irritabili, hanno difficoltà a prendere sonno o di contro sono annoiati. Per loro è importante giocare all’aria aperta: un antistress naturale. Quindi cena leggera ed un bel bagno caldo prima di andare a dormire. Tutti rituali che conciliano il sonno.
2) Febbre, raffreddore, tosse
Alcuni esperti parlano della febbre primaverile o finta febbre. Alla base, generalmente, non vi sarebbe una causa virale o batterica, quanto un brusco sbalzo termico. Lo stesso dicasi per la tosse ed il raffreddore. La soluzione, valida anche e soprattutto per i piccini è vestirsi a cipolla. Portare con sé un copricapo ed una sciarpa leggeri, da usare all’occorrenza. Quando il bimbo, dopo il gioco, è sudato, si consiglia di cambiarlo onde evitare che gli indumenti, matidi di sudore, finiscano con l’asciugarsi addosso al piccino.
Raffreddore, tosse e occhi lucidi potrebbero però essere sintomi di allergia stagionale (di cui soffre il 15% della popolazione italiana). I bimbi troppo piccoli non potranno sottoporsi a prove allergiche, per via dei cosiddetti falsi negativi. Dai quattro anni in poi, qualora il pediatra lo ritenesse opportuno, si potranno fare tutti gli screening allergologici. Sempre il pediatra, qualora avesse sufficienti elementi per sospettare la crisi allergica, potrà prescrivere terapia antistaminica e/o cortisonica.
3) Disturbi gastrici e intestinali
Nausea, vomito, diarrea, stipsi, inappetenza. Ecco un’altra serie di disturbi primaverili. Alcuni possono essere causati da virus gastrici e/o intestinali (molto diffusi nelle stagioni di mezzo). Chi soffre di colon irritabile, in primavera potrebbe assistere a un riacutizzarsi dei sintomi. Il consiglio: fare attività fisica, bere 2 litri di acqua, bilanciare l’apporto di fibre, consumare pasti leggeri e frequenti, prediligendo frutta e verdura di stagione. Eliminare dalla dieta gli alimenti “pesanti” per fegato, reni e colon (fritture, carboidrati complessi, alcolici, bevande zuccherine e gassate).
4) Sonnolenza, stanchezza
Dice il detto: aprile dolce dormire. In primavera la sonnolenza è un sintomo frequente. Le cause molteplici: il bioritmo, di cui parlavamo al punto 1, le allergie, il clima. Anche i bimbi ne soffrono e hanno difficoltà a concentrarsi soprattutto a scuola. La soluzione: scandire la routine giornaliera con una colazione ricca, una merenda sana e un pranzo completo ma non pesante. Quindi passeggiata al parco, cena leggera e bagnetto prima di andare a dormire. Sono piccoli accorgimenti che faranno la differenza.
Un discorso a parte meritano le malattie esantematiche
Statisticamente prolificano in primavera, sebbene non vi sia una stagione d’elezione. Il rialzo termico e le scuole ancora aperte favoriscono la diffusione. Si tratta di varicella, rosolia, morbillo e scarlattina. Hanno cause, genesi è decorsi differenti. Hanno un periodo variabile di incubazione e sono altamente contagiose. Il contagio avviene per via aerea: saliva, starnuti, respiri assai ravvicinati. Il denominatore comune è l’esantema, che parte dal viso e scende lungo arti e tronco. Non vi è una terapia, a parte quella antipiretica per far scendere la febbre (sintomo presente in tutte le malattie esantematiche). Possono avere complicazioni anche gravi o letali. È bene non prenderle sottogamba, ignorare le vecchie credenze, secondo le quali le malattie esantematiche erano benvenute, così da immunizzarsi. Rivolgersi sempre ed immediatamente al medico. In Italia è obbligatorio il vaccino per le suddette malattie, ciononostante il numero dei bimbi non vaccinati è ancora alto.
Con il presente articolo non si intende sostituirsi al parere del medico. Generalmente si tratta di sintomi innocenti. È bene però confrontarsi con il curante, che stabilirà (se necessario) eventuale terapia farmacologica o con integratori e/o la prescrizione di ulteriori indagini.