La Pasqua rossa della Sicilia, che sperava nella definitiva resurrezione.
Più di 3200 casi in due giorni. Da quando la conta è ripartita, dopo il terremoto piombato sui vertici dell’emergenza Covid siciliana, le speranza di una zona gialla, se non addirittura bianca, sembra lontana. Si ipotizza addirittura il rosso per Palermo, area a maggiore rt di tutta l’Isola.
Eppure è Pasqua e, sebbene il diktat del rimaniamo a casa sia tuonato più e più volte, il colore è stato interpretato dalla gente con ampi margini di discrezionalità. Stamani supermercati gremiti di gente, calca alle casse, un’impresa trovare un parcheggio in prossimità dei principali snodi commerciali, dedicati alla grossa distribuzione.
Anche il divieto di raggiungere le seconde case nei giorni clou delle feste, è stato ampiamente aggirato, con corse alle abitazioni di mare e montagna già venerdì pomeriggio e rientri programmati all’alba di martedì, quando dovrebbe scattare l’arancione. Condizionale d’obbligo, perché occorrerà valutare l’andamento dell’epidemia nell’Isola.
Ci sono anche diverse strutture ricettive aperte, qualche agriturismo, taluni hotel, che stanno ospitando anche turisti stranieri, con legittima possibilità di farlo, ma con il naso storto dei tantissimi siciliani che non hanno potuto raggiungere i propri parenti, perché residenti in altre regioni. Figli lavoratori fuori sede che non incontrano i loro genitori da mesi, ma turisti statunitensi che regolarmente soggiornano nell’Isola.
I tanti dogmi dell’era Covid.
Resta ovviamente stretto il nodo della maggior parte di albergatori e ristoratori, piegato in due da una crisi che dura ormai da più di un anno.
Intanto prosegue la campagna vaccinale, con uno sprint che dovrebbe attivarsi nei prossimi giorni, con in arrivo le dosi di Moderna, da distribuire a medici curanti e farmacie.
I timori dei medici
Intanto i medici in prima linea nella lotta al Covid ammoniscono: la pressione è aumentata, siate cauti.
L’invito arriva dal Policlinico di Palermo, dal professore Antonio Cascio, primario al reparto di Malattie Infettive, che dice: “Negli ultimi dieci giorni sono aumentati i ricoveri. Ancora qualche posto c’è, ma inutile negare che la pressione si fa sentire. Quindi attenzione massima, evitiamo che la Pasqua bissi quanto accaduto per le festività di Natale.”
Preoccupazione arriva anche da parte dei medici dell’ospedale Cervello di Palermo, centro Covid dedicato. La dottoressa Tiziana Maniscalchi, primario “ff” al Pronto Soccorso, racconta di un incremento preoccupante degli accessi: “Questa settimana in Ps abbiamo avuto numeri molto notevoli, che hanno raggiunto gli oltre quaranta accessi in un solo. Sono davvero tanti, se consideriamo che qualche settimana fa i numeri erano più che dimezzati. L’attenzione deve essere globale, perché vediamo accedere in ps con Covid dai giovani di 20 anni, fino agli anziani di 90. Le cause più comuni: i focolai che si creano in famiglia. La gente seguita ad aggregarsi, organizza pranzi, cene, feste, coinvolge bambini ed anziani ed ecco che accade quel che non dovrebbe. Da lì a beccare il Covid in forma severa è un attimo e quanto osserviamo quotidianamente in ospedale lo dimostra. Cosa dire: fate i bravi a Pasqua. Non è un luogo comune, ma una raccomandazione per il bene individuale e collettivo.Distanziamoci, usiamo le maschierine, tuteliamoci anziani e fragili e vacciniamoci appena possibile.”
Alla dottoressa Maniscalchi fa eco un collega della stessa azienda ospedaliera, il dottore Marco Battaglia, pneumologo.
“Mi occupo di malati già in forme di patologia avanzata. Sono pneumologo, quindi mi capita di curare pazienti con polmoniti gravi, con forme di interessamento respiratorio importante. In reparto abbiamo già una quarantina di pazienti, che è un numero importante, un dato che deve fare riflettere. Ci tengo a precisare una cosa: dobbiamo proteggere i nostri anziani e i fragili, se loro beccano il virus rischiano grosso. Peraltro, la campagna vaccinale, che ha dimostrato di avere più di una falla, non li ha ancora garantiti e quindi molte delle categorie a rischio non hanno ancora ricevuto il vaccino. É vero che si deve superare il luogo comune del Covid che colpisce poco o meno gravemente i giovani, quindi se siamo under 40 via libera perché tanto, semmai dovessimo entrare in contatto con il virus, ci andrebbe bene. Gli ultimi mesi ci hanno dimostrato che questa malattia è diffusiva e che non risparmia nessuno. Quindi tuteliamoci tutti. Dobbiamo seguire le norme di distanziamento, tutelare i nostri anziani e i fragili ed evitare assembramenti anche casalinghi. Arriva la Pasqua? Dobbiamo essere cauti ed evitare che da qui a un paio di settimane, i reparti boccheggino, come è accaduto poco dopo le feste di Natale. Parola d’ordine attenzione per il bene nostro e di tutti.”