“Cerchiamo anziani e soggetti fragili per la sperimentazione del vaccino Reithera al Policlinico di Palermo.”
È l’appello del professore Antonio Cascio, infettivologo, primario al Policlinico di Palermo e docente alla facoltà di Medicina dell’ateneo palermitano.
La sperimentazione è partita da quasi due settimane, cinquecento i volontari, dei quali in quaranta sono già stati “arruolati”, il target però ora va calibrato.
Professore Cascio, perché la richiesta di anziani e soggetti fragili?
I volontari non mancano, l’azienda farmaceutica però ci sta chiedendo di centrare il focus su anziani e soggetti con patologie, così da raggiungere un numero adeguato di appartenenti a queste categorie.
Quali ad oggi i volontari tipo?
La fascia media abbraccia un’età compresa tra i 25 e i 50 e si tratta per lo più di soggetti in buona salute. Quando si sperimenta un vaccino, a beneficio di tutte le categorie di utenti, è importante avere anche un numero adeguato di anziani e soggetti fragili. Non si può testare il vaccino solo sui giovani in piena salute. Ovviamente ciò si fa a tutela di tutte le categorie: dei giovani in salute, degli anziani ed anche dei fragili.
Quali le caratteristiche di chi vorrà rispondere all’appello? Rischi?
Avere più di 65 anni o essere più giovani, ma con patologie cardiologiche, polmonari, diabete, hiv etc. Al momento del test si deve avere una condizione clinica stabile. Ovviamente va da sé che i volontari non devono aver fatto alcun vaccino anti Covid, né aver avuto in precedenza l’infezione da Sars Cov.2. Faccio una precisazione, la sperimentazione vaccinale viene fatta in ambiente ospedaliero, in presenza di un adeguato staff medico e paramedico. Coinvolgere queste categorie di soggetti non corrisponde a un’esposizione netta di rischio, quando a un iter ampiamente collaudato per qualsiasi sperimentazione farmacologica, vaccini compresi.
A proposito di vaccini, da qualche giorno nel bugiardino del siero AstraZeneca (che nel frattempo ha cambiato nome) compaiono eventi tromboembolici quali possibili effetti avversi. Si sente ancora di suggerirlo?
Gli eventi delle ultime settimane ovviamente suscitano legittimi dubbi, suffragati dalle verifiche che hanno portato alle indicazioni del foglietto illustrativo circa gli effetti avversi del vaccino. Purtuttavia, considerato che la malattia da Covid avanza e la nuova crescente pressione ospedaliera degli ultimi giorni lo dimostra, ritengo che il vaccino sia un’arma importante. È bene riferire al medico curante eventuali patologie o allergie, cosicché si possa essere indirizzati al siero più adeguato. Se dopo l’inoculazione si dovesse avere qualsiasi dubbio in merito a sintomi post vaccino, è bene recarsi in ospedale.
Pressione ospedaliera aumentata, dobbiamo temere un’ulteriore nuova ondata?
Contagi, ricoveri e morti sono in aumento. Occorre state attenti, tenere l’asticella alta e seguire le regole, soprattutto nei giorni delle festività pasquali. Evitiamo grosse reunion familiari, manteniamo il distanziamento, usiamo i dispositivi di protezione individuale e proteggiamo soprattutto anziani e soggetti fragili.
Per aderire quali volontari alla sperimentazione si può inviare una email all’indirizzo mivaccinocolreithera@gmail.com