DOMANDA 1: La stipsi
Salve Dottoressa,
ho un bambino di 2 mesi che ho allattato per le prime settimane al seno e successivamente ho proseguito con allattamento misto. Il mio bambino è sempre stato stitico ed evacua in genere ogni 2 giorni. Può darmi qualche indicazione in merito?Antonella
Cara Antonella,
la stipsi è una condizione molto frequente in età pediatrica. In genere l’allattamento al seno favorisce evacuazioni regolari di feci morbide, proprio grazie all’azione intestinale di specifici componenti presenti nel latte materno, contrariamente a quanto accade in caso di allattamento artificiale.
Nel neonato e nel bambino in età pre-scolare le frequenza delle evacuazioni si riduce progressivamente con l’età: in genere 4 o più evacuazioni al giorni nelle prime settimane di vita e 1-2 al giorno all’età di 4 anni.
Stipsi funzionale e organica
Esistono due tipi di stipsi: la stipsi funzionale e quella organica. Il primo tipo è una condizione multi-fattoriale, legata al mancato apprendimento della coordinazione tra le varie fasi che favoriscono la defecazione e alle abitudini alimentari; la seconda forma è spia di patologie anatomiche che interessano il tratto gastro-intestinale o di altre condizioni.
Una corretta anamnesi e un attento esame obiettivo permettono al Pediatra di orientarsi, di distinguere tra le 2 forme e quindi di mettere in atto accertamenti particolari e/o una terapia corretta.
La dischezia
Una condizione molto frequente nel lattante è la cosiddetta dischezia. Il lattante spesso piange e diventa rosso in viso durante i tentativi di defecazione; tale sintomatologia può prolungarsi per 10-20 minuti e scompare ad evacuazione avvenuta.
Si tratta di un disturbo che insorge nei primi mesi di vita e che si risolve spontaneamente in poche settimane, poichè è dovuto all’incapacità del piccolo di coordinare l’aumento della pressione intraaddominale con il rilasciamento del pavimento pelvico.
Consigli
Data l’età del suo bambino, l’insorgenza precoce del problema e la sua persistenza sarebbe corretto dapprima escludere forme organiche di stipsi.
Il consiglio è dunque quello di rivolgersi al curante, che potrà tranquillizzarla e indirizzarla correttamente.
Consiglio comunque di evitare qualsiasi manovra di stimolazione rettale ripetuta, che potrebbe rivelarsi traumatica e dannosa, e l’uso di lassativi nel lattante.
DOMANDA 2: LE COLICHE
Salve Dottoressa,
Il mio bambino ha spesso le coliche ed è difficile calmarlo. Ci sono dei consigli nutrizionali o delle indicazioni da seguire per prevenire le coliche? Grazie.
Flavia
Cara Flavia,
il disturbo presentato dal suo bambino è molto frequente e preoccupa molto i genitori.
Con il termine di “coliche” si fa riferimento a una sindrome comportamentale tipica dei primi mesi di vita, che si manifesta con lunghi episodi di pianto inconsolabile.
Si tratta di un disturbo di natura funzionale, generalmente ad insorgenza serale, che si risolve spontaneamente generalmente intorno ai 3-4 mesi di vita. il piccolo presenta accessi di pianto ad inizio e fine improvvisi, spesso accompagnati da flessione delle gambe sull’addome e appare in completo benessere al di fuori dei sopra descritti episodi.
E’ un disturbo che il Pediatra diagnostica clinicamente e per il quale occorre tranquillizzare i genitori.
CONSIGLI
Ciò che è importante durante la comparsa di questi episodi è coccolare il bambino e porlo in braccio a pancia in giù. L’uso di farmaci, quali simeticone o altri non ha dimostrato in diversi studi dei vantaggi.
Condizioni di pianto insistente e prolungato, associato a malessere generale impongono una valutazione pediatrica in tempi brevi, così come in presenza di alterazioni della crescita.
DOMANDA 3: INFLUENZA
Salve Dottoressa,
la mia bambina ha 3 anni e da 5 giorni ha la febbre, malessere generale e dolori diffusi. La mia pediatra ha dapprima consigliato l’antibiotico, ma la febbre è continuata ed è stata diagnosticata una sindrome influenzale. E’ normale che la bimba continui ad avere la febbre? Può consigliarmi su cosa fare?
Laura
Cara Laura,
la sintomatologia da lei descritta è probabilmente da ricondurre ad una sindrome influenzale, proprio come indicato dal curante e verosimilmente è proprio per questo che l’antibioticoterapia non ha sortito alcun beneficio, trattandosi di un’infezione virale.
L’influenza è un’infezione virale con periodo di incubazione breve (1-4 giorni) che si trasmette per via aerea, tramite la saliva o gli starnuti.
Compare di solito con febbre, che può durare dai 5 agli 8 giorni, associata a dolori muscolari, malessere generale, cefalea, sintomi respiratori.
E’ importante consultare il Pediatra per escludere altre forme che si presentano con sintomatologia similare e, soprattutto, se il bambino è molto piccolo e/o se si rifiuta di mangiare e bere.
CONSIGLI
Il bambino va tenuto a casa fino a completa guarigione e il trattamento comprende l’uso di antipiretici per la febbre e di lavaggi nasali.
Gli antipiretici, ovvero paracetamolo e ibuprofene, sono da utilizzare qualora la temperatura corporea sia superiore ai 38,5°C.
E’ errata la pratica diffusa di utilizzare in maniera alternata l’uno e l’altro farmaco ed è preferibile somministrare i farmaci per bocca, riservando la somministrazione per via rettale solo i caso di vomito.
Altra pratica da sconsigliare è quella delle spugnature e dell’uso del ghiaccio sulla fronte.
Bisogna porre il bambino in un luogo confortevole e attendere l’effetto dell’antipiretico, senza avere eccessiva paura della febbre.
ANTIBIOTICI E VACCINAZIONE
L’antibiotico deve essere somministrato su consiglio del Pediatra, nel sospetto di complicanze batteriche.
Non dimentichiamo, inoltre, che esiste la vaccinazione anti-influenzale, un’arma sicura ed efficace nel prevenire questa infezione, indicata per specifiche condizioni.
La Società Italiana di Pediatria ha pubblicato sul sito ufficiale www.sip.it un decalogo di consigli da seguire in caso di influenza.
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