Lo ammetto, sono una di quelle mamme che, quando racconta la tradizionale fiaba della buona notte, elimina i particolari più inquietanti. E non mi riferisco alla vecchina mangia-bambini di Hansel&Gretel, alle matrigne di Biancaneve e di Cenerentola o alla strega che rinchiude Raperonzolo nella torre; bensì a quei momenti del racconto in cui dovrei rispondere ai vari “perchè?” dei miei figli sui motivi per cui il papà di Hansel&Gretel decide di abbandonare i figli nel bosco, le mamme di Biancaneve o Cenerentola muoiono subito dopo il classico incipit “C’era una volta”, il padre di Raperonzolo deve rubare le piante del giardino vicino per assecondare i desideri della moglie incinta.
I temi legati all’abbandono, alla morte o alla sottomissione
comportano, secondo me, una cautela particolare nel momento in cui prima o poi, inevitabilmente, i miei figli vorranno avere delle spiegazioni al riguardo e il momento precedente alla nanna non è certo quello ideale.
Di contro, perdersi nel bosco, sfuggire alla strega cattiva o affrontare il lupo cattivo, alimentano quella “paura” che, affrontata e sconfitta, produce una soddisfazione catartica e positiva.
Di contro, perdersi nel bosco, sfuggire alla strega cattiva o affrontare il lupo cattivo, alimentano quella “paura” che, affrontata e sconfitta, produce una soddisfazione catartica e positiva.
Spesso noi genitori viviamo il “tabù della paura”
per un eccesso di protezione o per timore che i nostri figli non abbiano i mezzi per superare le loro paure. Dovremmo, invece, lasciarli liberi di spaventarsi senza addolcire i particolari terrificanti del buio della notte, della bocca grande quanto un forno di Mangiafuoco, per dar loro la possibilità di superare delle angosce che, sovente, sono solo di noi adulti. D’altronde le fiabe hanno sempre un lieto fine, conseguenza di un percorso pieno di pericoli che il protagonista deve sempre affrontare.
Al di là delle fiabe classiche
però, ci sono dei libri ed anche delle case editrici, che scelgono di trattare il “tema della paura”: un argomento che attrae tanto i bambini e che si riesce ad elaborare positivamente grazie alla lettura di testi adatti e con l’aiuto di illustrazioni veramente efficaci e suggestive.
Provo a consigliarvene qualcuno che, in prima persona, ho “testato” sui miei figli, leggendoli alla grande (di 8 anni) che, a sua volta, li ha letti al fratellino (di 5 anni) e che, più volte, hanno letto e riletto insieme, con me o da soli e senza traumi!!
“Cane Nero”http://libri.terre.it/libri/collana/0/libro/420/Cane%20ner di Levi Pinfold (casa editrice Terre di Mezzo) è un bellissimo libro “sulla paura” e non “di paura”. Sulla paura che viene alimentata e ingigantita dalla paura stessa, soprattutto degli adulti, e che viene, invece, ridimensionata dal personaggio più piccolo del racconto, la bimba Small appunto. Una storia carica di simbolismi (non a caso la famiglia protagonista è la famiglia Hope), ma lineare nella lettura e dalle splendide illustrazioni, che stimola ad affrontare e prendersi anche gioco delle proprie paure.
“La Strega in fondo alla via” di Jarmila Kurukova e illustrato da Olivier Tallec (Kite edizioni https://www.kiteedizioni.it/it/libri/illustrati/la-strega-in-fondo-alla-via) libro che ha sempre attratto molto i miei figli e che hanno riletto tante volte, anche insieme ai loro amichetti. Le grandi illustrazioni ricche di colore sono una vera calamita per lo sguardo dei bambini che seguono, attenti e curiosi, la paura del bambino protagonista fino a tirare, insieme a lui, un liberatorio sospiro di sollievo.
Un racconto intelligente sulla paura del diverso
una storia delicata sui facili pregiudizi.
“Nel bosco di Anthony Browne (edizioni Kalandraka) è un vero e prorio viaggio tra sogno e realtà che non ti stanchi di rileggere e rivivere più volte dalla prima all’ultima pagina. Le bellissime tavole che sottolineano cromaticamente queste due dimensioni, i colori accesi della realtà e il bianco e nero del mondo fiabesco, rendono i bambini (ma anche gli adulti) partecipi del “viaggio” che compie il protagonista in un percorso colmo di rimandi alle fiabe della tradizione e di volontà di esorcizzare le paure, fino ad arrivare alla rassicurante conclusione del racconto. È un libro che si vive lentamente perchè ogni illustrazione è una scoperta che non si conclude con l’ultima pagina, ma che ogni volta hai voglia di riscoprire, riaffrontando quel viaggio nel bosco buio che può sembrare angosciante, ma da cui il bambino ne esce fortificato: perchè bisogna perdersi nel bosco per sviluppare i mezzi e le abilità per uscirne!
Ma c’è anche una casa editrice, “Pelledoca Editore” (,http://pelledocaeditore.it/ che propone ai suoi giovani lettori, libri noir, thriller e gialli che esplorano la paura perché, così come evidenziato dalla loro stessa scelta editoriale: “timore e avventura camminano insieme ed esplorare le paure significa anche poter capire quando, in fondo, non occorre averne”.In vista dell’estate, perché non regalare ai nostri figli un bel “libro di paura” che, tra un bagno al mare e un castello di sabbia, permetta loro di fare un viaggio nel suggestivo mondo delle emozioni pur rimanendo sdraiati al fresco, sotto l’ombrellone?
“Non era stato coraggioso perché non aveva avuto paura. Ma quando era tornato a riprendersi gli occhiali, sapendo che lì c’erano le vespe, aveva avuto veramente paura. Quello era stato vero coraggio. Perché quando hai paura di qualcosa, ma la fai comunque, quello é coraggio”. Dal romanzo horror fantasy per ragazzi “Coraline” di Neil Gaiman, da cui è stato tratto un bellissimo film d’animazione.
“Nel bosco di Anthony Browne (edizioni Kalandraka) è un vero e prorio viaggio tra sogno e realtà che non ti stanchi di rileggere e rivivere più volte dalla prima all’ultima pagina. Le bellissime tavole che sottolineano cromaticamente queste due dimensioni, i colori accesi della realtà e il bianco e nero del mondo fiabesco, rendono i bambini (ma anche gli adulti) partecipi del “viaggio” che compie il protagonista in un percorso colmo di rimandi alle fiabe della tradizione e di volontà di esorcizzare le paure, fino ad arrivare alla rassicurante conclusione del racconto. È un libro che si vive lentamente perchè ogni illustrazione è una scoperta che non si conclude con l’ultima pagina, ma che ogni volta hai voglia di riscoprire, riaffrontando quel viaggio nel bosco buio che può sembrare angosciante, ma da cui il bambino ne esce fortificato: perchè bisogna perdersi nel bosco per sviluppare i mezzi e le abilità per uscirne!
Ma c’è anche una casa editrice, “Pelledoca Editore” (,http://pelledocaeditore.it/ che propone ai suoi giovani lettori, libri noir, thriller e gialli che esplorano la paura perché, così come evidenziato dalla loro stessa scelta editoriale: “timore e avventura camminano insieme ed esplorare le paure significa anche poter capire quando, in fondo, non occorre averne”.In vista dell’estate, perché non regalare ai nostri figli un bel “libro di paura” che, tra un bagno al mare e un castello di sabbia, permetta loro di fare un viaggio nel suggestivo mondo delle emozioni pur rimanendo sdraiati al fresco, sotto l’ombrellone?
“Non era stato coraggioso perché non aveva avuto paura. Ma quando era tornato a riprendersi gli occhiali, sapendo che lì c’erano le vespe, aveva avuto veramente paura. Quello era stato vero coraggio. Perché quando hai paura di qualcosa, ma la fai comunque, quello é coraggio”. Dal romanzo horror fantasy per ragazzi “Coraline” di Neil Gaiman, da cui è stato tratto un bellissimo film d’animazione.
Buona lettura a tutti, grandi e piccini!