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La mia famiglia allargata come quella dei Cesaroni

Zina è una nota hair stylist siciliana. La sua storia però è fatta di salite, coraggio, volontà ed una bella famiglia allargata

Zina Amantia vive in un paesino tra il cuore dei monti Sicani, Casteltermini. Lì, una ventina di anni fa, ha scommesso sulla sua passione: la parrucchieria. Oggi è una hair stylist brava e conosciuta. È famosa per i suoi perfezionamenti a Milano e per i vari stage vinti all’estero.

Zina con il celebre hair stylist Munhir, che le consegna una borsa di studio per uno stage all’estero.

Badate bene, però, questo non è un articolo promozionale. Vogliamo continuare a raccontarvi, nella settimana dedicata alla mamma, di donne speciali nel loro vivere quotidiano. Zina ha una storia di coraggio e buona volontà, che conosceremo insieme. È una storia in cui il dolore per un matrimonio fallito si intreccia con la forza. Arriva poi un nuovo grande amore e due bimbi splendidi. È la storia di una  famiglia “allargata”, che affronta il quotidiano con sacrificio, impegno ed armonia.

Zina, sei nata e cresciuta in Belgio

Poi, appena maggiorenne, la scelta di trasferirti in Sicilia. Cos’è successo?

Avevo diciotto anni, ero in vacanza in Sicilia e ho conosciuto il mio ex marito.  A 21 anni mi sposo e a 22 divento mamma di Giuseppe. Sono sempre stata molto matura e quindi avevo fretta di crearmi una famiglia tutta mia. Ho aperto il mio salone che avevo 18anni. Ti lascio immaginare le responsabilità con un piccoletto da crescere e la famiglia da mantenere in pieno. Non smettero mai di ringraziare mia madre per la pazienza nell’aiutarmi ad accudire Giuseppe. Il mio lavoro ha ritmi intensi. Esco di casa alle nove, rientro alle 20. Mi definisco giovanissima d’età ma vecchia nell’animo. Nel senso migliore ovviamente.

Il tuo primo matrimonio però naufraga dopo pochi anni…

Il matrimonio finì prima di iniziare…succede. Mi getto quindi a capofitto nel lavoro, senza trascurare mio figlio, la mia ragione di vita. Per me il mio lavoro non è mai stato un lavoro, ma una grande passione. Lo amo di vero cuore.

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Passa qualche anno ancora e la vita ti riserva una bella sorpresa

Quando non ci speravi ecco il grande amore!

Non ci crederai, ma ogni volta che penso a mio marito mi emoziono. Anche adesso, che sta dormendo sul divano accanto a me. Lo guardo e ringrazio Dio per avermi donato quest’uomo. Rodolfo è eccezionale. Sono orgogliosa di aver un marito così premuroso. Pensare che, quando ci siamo conosciuti, ci stavamo proprio antipatici. Quando si dice…

Scoppia l’amore

Vi fidanzate, quindi la scelta di mettere su casa insieme ed un bel giorno arriva la bella notizia: un fiocco azzurro. Come l’ha presa il tuo primo figlio?

Giuseppe desiderava un fratellino. Non vedeva l’ora di giocarci, anche se fra loro vi sono otto anni di differenza. Il mio bimbo più grande è pazzo di Roberto (il piccino). Un pizzico di gelosia c’è, credo sia naturale tra fratelli. Ti dirò, però, che, da quando ha un fratellino, ha imparato il senso del dividere, del  dare, del regalare.

La tua è una bella famiglia allargata

(anche se, per gli psicologi, il termine esatto è ricomposta). Come vivete questa condizione in una piccola realtà di provincia.

Io ci scherzo sempre su e definisco la mia famiglia “i Cesaroni”. Personalmente non ho avuto finora alcuna difficoltà. È stato bravo mio marito, che si è ritrovato a fare il “padre”, a crescere ed educare un bimbo di quattro anni (tanti ne aveva mio figlio quando è iniziata la storia con Rodolfo). L’unico cruccio per me sono state le malelingue. Non che mi interessino. Purtroppo però colpiscono in pieno mio figlio Giuseppe, che a volte riferisce quello che sente dire da altri bambini. La cosa mi rattrista. I bimbi sono tutti innocenti. Magari si limitano a riferire quanto sentono dire in giro dai grandi. Forse in provincia esiste ancora qualche pregiudizio.

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Con Rodolfo, a un anno esatto dalla nascita del vostro piccino, vi sposate

con una bellissima festa. Com’è il rapporto tra Rodolfo e il tuo primo figlio?

Sono legatissimi. Rodolfo lo sta crescendo. Litigano come due fratelli e poi fanno pace. Io cerco di non mettermi in mezzo nel loro rapporto “speciale”.Giuseppe ha un carattere forte, lo ha sempre avuto. Può cascare il mondo, lui deve sempre avere l’ultima parola. Come si dice da queste parti: parla come un mulino! Orgoglio di mamma: a scuola è brillante. La favella è il suo forte. Gli dico sempre che da grande farà il politico o il giornalista.

I tuoi due figli, il tuo grande traguardo…

Già i miei splendidi figli! Sai qual è la cosa particolare? Somigliano entrambi ai padri, ma caratterialmente sono uguali a me, proprio “spiccicati”. Il piccolo già è molto deciso, sicuro di sé, maturo e chiacchiera tanto(al contrario, mio marito è taciturno). Ha un carattere abbastanza forte. Immagina quando i bimbi litigano, fanno le scintille!

Cosa ti senti di dire a chi “teme” la famiglia allargata?

Dico solo di rispettare i figli acquisiti e di trattarli come se fossero i propri. Non è facile, ma i bambini non hanno colpe. Se si sceglie di condividere la propria vita con una persona che ha in dono uno o più  figli, si deve capire che questi vanno accettati subito. Penso che molte cose si creino già a inizio rapporto, altre cammin facendo. Quando è iniziata la mia storia, ho cercato di non mettere mai da parte mi figlio, di non farlo sentire solo. Gli facevo condividere la mia nuova vita e al contempo cercavo di capire se Rodolfo, oltrechè per me, fosse la persona giusta anche per mio figlio. Ho sempre pensato che, prima di stare bene con me, doveva stare bene con il mio piccolo Giuseppe. Un figlio è per sempre.

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Cosa sogni per te e per la tua famiglia?

Semplicemente di continuare a fare quello che faccio. Ho un marito stupendo, con alle spalle, a sua volta, degli ottimi genitori, che lo hanno educato a essere un vero uomo. Loro hanno anche il pregio di amare il mio primo figlio come se fosse un nipote a tutti gli effetti. Amo la mia vita cosi com’è. Sogno al massimo un altro figlio? Auguro ad entrambi i miei bimbi di fare quello che li rende felici, di non aver paura, di fregarsene dei pregiudizi della gente perché la loro mamma sarà sempre orgogliosa di loro.

Grazie Zina e ad maiora!

 

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