Sono quasi 1900 i nati nel 2024 all’ospedale Arnas Civico di Palermo. Una ventina in meno rispetto allo scorso anno, ma un numero che incorona il reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’Arnas Civico di Palermo, diretto dal dottore Antonio Maiorana, quale uno dei principali punti nasciti siciliani e più in generale del sud Italia.
“Il piccolo calo di nascite, dice il primario Maiorana, é in linea con la diminuzione dei nuovi nati su scala nazionale, che si attesta intorno al meno 2% rispetto al 2023. Incassiamo comunque un importante risultato: 7 parti su dieci sono stati naturali e solo il 2% delle nostre partorienti si é dovuta sottoporre alla procedura dell’episiotomia. Sono risultati non scontati e importanti per la salute e il benessere della donna, che é centrale nella nostra mission, insieme ovviamente a quella del bambino.”
Quest’anno avete anche inaugurato un ambulatorio che é tra i primi e i pochi presenti nel sud Italia?
”Il progetto si chiama ‘Quando nasce un genitore’ e serve anzitutto ad accompagnare la coppia già dalla gravidanza non solo da un punto di vista ginecologico e a individuare precocemente il disagio post partum, compresa la temuta e assai comune depressione della neo mamma. A tal proposito voglio fare una precisazione, questa occorrenza, che é una patologia a tutti gli effetti, può colpire anche i papà e addirittura i nonni. Si verificano casi anche estremi, con la neo-mamma che arriva addirittura a tentare il suicidio. Per questo é necessaria la prevenzione, tant’è che noi sottoponiamo le gravide a dei questionari, curati da un’equipe di psicologici, ginecologi e ostetrici, volti a cogliere gli eventuali segnali di allarme. La nascita di un figlio, anche quando è parte di un desiderio e progetto di coppia, non è mai una condizione semplice. Non vi sono manuali di istruzioni e ricordiamo che con i figli nascono anche i genitori ed è per questo che é necessario supportarli, tanto più in questi tempi che pullulano di famiglie mononucleari e di condizioni di solitudine. Siamo molto soddisfatti poiché ben 800 coppie hanno deciso di aderire al nostro progetto e siamo certi che i numeri saranno in crescita.”
Nel vostro reparto afferiscono tante realtà…
Da noi partorisce sia la minorenne inconsapevole, che rimane incinta poiché non é stata in condizioni di conoscere o usare un metodo contraccettivo, sia la over quaranta (addirittura cinquantenne, a febbraio ha partorito una signora, appunto, di cinquanta anni), che arriva alla gravidanza con un desiderio consapevole e possibilmente dopo un percorso di procreazione medicalmente assistita. Ci troviamo quindi di fronte a criticità di tipo sociale o ad altre riguardanti la salute della mamma non più giovanissima, che affronta una gravidanza a rischio. Come ci attrezziamo? Con un team multidisciplinare che comprende psicologici, diabetologi, cardiologi, immunologi. Ciò ci consente di sopperire alle tante e variegate esigenze, che si presentano e variano da paziente a paziente. Non dimentichiamo inoltre le numerose gravide migranti, che accogliamo al meglio anche grazie alla presenza di ben trenta mediatrici culturali, fondamentali non solo per una questione di comprensione linguistica, ma anche di usi, tradizioni ed esigenze della futura mamma.
Non solo ostetricia, nel vostro reparto anche problematiche ginecologiche
“Nell’ultimo anno siamo riusciti a potenziare la chirurgia mini-invasiva, grazie a un’alta specializzazione su questo fronte. Ciò vuol dire riduzione del trauma fisico ed emotivo della donna e tempi di ripresa molto più veloci. Continuiamo a pieno ritmo con i nostri ambulatori per la diagnosi e cura dei miomi e adenomiomi, delle problematiche di endocrinologia ginecologica e a breve il nostro ambulatorio di endometriosi diventerà centro di riferimento regionale. Sono inoltre molti i progetti in itinere, che si faranno forti di un team sanitario di ben 130 componenti.”
Di seguito altre news con la video-intervista al dottore Antonio Maiorana.