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Professoressa Colomba, la parola virus da qualche tempo a questa parte fa paura, ci spieghi meglio i meccanismi di azione virale e perché non occorre esserne terrorizzati?
Professoressa, farebbe una carrellata dei virus più comuni nell’infanzia?
Il Coxsackie virus o malattia bocca, mani, piedi
L’herpangina virus
Quinta e sesta malattia
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Si tratta di due malattie esantematiche caratterizzate appunto dalla comparsa di rash cutaneo. La quinta malattia è causata dal parvovirus, detto anche megaloeritema cutaneo infettivo. É una malattia che prevale tra inverno e primavera ed è facilmente inquadrabile, poiché il viso presenta un esantema rosato a farfalla, dal naso verso le guance, quindi vi sarà un interessamento cutaneo del resto del corpo. Si presenta una febbre non alta e quindi il decorso tende a una risoluzione completa dei sintomi nel giro di una settimana-dieci giorni. Anche in questo caso, seguendo le indicazioni del pediatra, la terapia è sintomatica.
La sesta malattia è herpetica, ed è tipica della primissima infanzia, colpisce generalmente i bimbi sotto i due anni di età. Inizia con tre giorni di febbre, che possono fare pensare a qualsiasi altro virus, non fosse che puntuali compariranno le macchie rosate su addome, petto e viso. Alla comparsa dell’esantema, generalmente, scompare la febbre. Il bimbo si considera guarito, quando andranno via le macchie.
La scarlattina, non un virus, ma una malattia batterica
A differenza delle precedenti, la scarlattina è causata da un batterio, lo streptococco beta-emolitico di gruppo A, e quindi andrà curata con l’antibiotico. Si presenta con un esantema caratteristico su tutto il corpo: dei puntini, che hanno la forma e la dimensioni di teste di spillo, dal colore rosso scarlatto. Somigliano all’eritema causato da una scottatura solare. La bocca si presenta arrossata, la lingua, dapprima coperta da una patina bianca, diventerà quindi anch’essa rossa. Si presentano febbre e malessere generale. Trattandosi di una malattia contagiosa è bene evitare il contatto con altri bambini.
L’adenovirus è un altro dei “malanni” tipici dell’infanzia
Ha sintomi sfumati, che possono rendere più difficile la diagnosi.
La febbre si protrae anche per una settimana o dieci giorni. Sovente il pediatra, non osservando la risoluzione dei sintomi a breve tempo, potrebbe prescrivere l’antibiotico, senza di fatto sortire l’effetto sperato. Vomito, diarrea, tosse, malessere generale, mal di gola, sono sintomi tipici di questo virus. Anche in questo caso, la terapia è sintomatica fino a risoluzione della malattia.
Virus dell’infanzia, non terrore ma attenzione
É bene sottolineare che i virus dell’età pediatrica hanno generalmente un decorso prevedibile, che non lascia strascichi. Nel giro di una settimana, al massimo dieci giorni, il bimbo è completamente guarito e può tornare alla sua vita normale. Vi sono ovviamente delle eccezioni. Occorre prestare molta attenzione ai bimbi fragili, che possono avere reazioni di contatto con il virus più importanti e quindi andare incontro a complicazioni. Per tutti vale la regola che i sintomi devono essere verificati dal pediatra, che guiderà passo passo i genitori. Se nel decorso del virus il bimbo non mangia, ha scariche di diarrea che non si placano, ha febbre alta che non scende è bene andare in pronto soccorso. I “malanni” non devono terrorizzare i genitori, ma non vanno mai presi sottogamba.
Le complicazioni esistono, ma sono rare
In casi eccezionali, i virus pediatrici possono avere complicazioni quali sindromi infiammatorie multisistemiche, che possono arrecare danni agli organi: pensiamo alle miocarditi, alle valvulopatie post virali, alle encefaliti, alle nefriti. Si tratta di occorrenze tuttavia e fortunatamente assai peregrine. Oggi i sintomi virali si combattono con successo e in tempi brevi. Restano valide alcune indicazioni per i genitori: no al fai da te, confrontarsi sempre con il medico, osservare il proprio piccolo e tenere a casa i propri bimbi quando vi è il sospetto di un malanno, così da tutelare la comunità pediatrica dove è inserito il proprio piccino.