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Guida semiseria al rientro a scuola

Vi spiego a parole mie le famigerate linee guida della ministra

Qualcuno ha già iniziato, qualcun altro inizierà tra meno di una settimana e qualcun altro ancora tra due settimane. Ma l’ansia è uguale per tutti.
Ovviamente mi riferisco al rientro a scuola.
Giorni fa ho rivissuto l’emozione mista ad angoscia del collegamento su Meet in cui insegnanti e dirigente scolastico hanno illustrato a noi genitori e ai nostri figli le misure anti-Covid da adottare durante le ore scolastiche.
E mentre noi genitori con una mano prendevamo appunti in modalità studenti universitari e con l’altra mano chiedevamo, sulla chat video, spiegazioni più dettagliate riguardo all’intensità di uno starnuto, i nostri figli, invece, sbadigliavano beatamente e, nel mio caso, sostenevano:
“Mà, è proprio necessario tornare a scuola?”.
Tranquilli, sono ancora vivi!
Comunque, anche io ho preso nota di ogni nuova norma comportamentale oltre ad ammirare la mia nuova carta da parati che farà da sfondo esotico ad un’eventuale DAD. Sì perché, dopo il periodo lockdown, io e mio marito abbiamo voluto mettere alla prova il nostro equilibrio neurologico di coppia ristrutturando casa. Partendo proprio dalla parete che faceva da scenografia alle video lezioni. Ma questa è un’altra storia!
Tornando a noi.

Gli ingressi

Avete presente il Colosseo dagli ingressi dedicati? Ecco, così sarà la scuola dei miei figli, ha più porte che finestre e la mattina, di corsa e con la massima puntualità, ti devi ricordare da quale ingresso entrerà ogni figlio e a quale orario. Perché non coincideranno mai, neanche se dovessi avere dieci figli. Stai pur certo che entreranno (e usciranno) da dieci ingressi diversi e a distanza di dieci millesimi di secondo diversi.

Le mascherine

Le mascherine chirurgiche andranno indossate durante la fase entrata/uscita, mi scappa la pipì, mi scappa la popò, Niccolò alla lavagna, Anna interrogata, e via discorrendo. L’uso del gel sarà direttamente proporzionale a quello della mascherina. Morale della favola? Durante i classici acquisti settembrini ho comprato ai miei figli più mascherine che mutandine, più gel che calzini.
Ogni alunno avrà il proprio banco che permetterà il distanziamento tra uno sputo e uno starnuto. Pertanto, non si potranno più scambiare i materiali scolastici con il compagno di banco, non si potrà più copiare dal compagno di banco, non ci si potrà più schifare quando il compagno di banco si dedicherà all’allevamento della flora mucosa.
D’altra parte però, questo distanziamento, stimolerà la comunicazione attraverso oggetti volanti di carta che spazieranno dalla collezione aerea in stile Top Gun ad altri meno identificati in stile X-Files. Ne sono sicura.

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Etichettamento del materiale

Al via, poi, l’etichettamento selvaggio. Ogni oggetto e/o utensile dovrà essere ad uso esclusivo. Etichette dovunque, dalla cancelleria ai libri, dal porta mascherina alla porta stessa dell’aula, dai singoli fazzoletti ai singoli denti che cascheranno. Etichettate senza paura di esagerare. E se c’avete voglia ed estro ricamate pure il nome dei vostri figli su ogni indumento, perfino in quelli nascosti. Abbondare è sempre meglio che deficere.

I malesseri

E adesso il tasto dolente: il malessere.
Esso si divide in malessere all’interno delle mura scolastiche e malessere all’esterno delle mura scolastiche.
Il primo creerà probabilmente un minimo di agitazione, anche se si tratterà di una puntura di zanzara. Verrà immediatamente misurata la temperatura, entreranno i bidelli con i caschi blu e le maschere alla Dart Fener che, per sì e per no, porteranno l’alunno nella stanza d’isolamento. Intanto, il genitore, prontamente avvertito, atterrerà con un elicottero d’emergenza nel cortile e/o palestra della scuola e, con le pale dell’elicottero che ancora gireranno vorticosamente, preleverà il proprio figlio e lo porterà immediatamente alla finestra dello studio medico da cui il dottore prescriverà un impacco che sgonfierà il bubbone. Una volta rientrata l’emergenza, il bambino sarà riammesso a scuola previo certificato medico dal valore pari se non superiore ad un manoscritto degli archivi vaticani.
Se il malessere dovesse avvenire all’esterno delle mura scolastiche, il genitore potrà tranquillamente snocciolare ogni imprecazione di sua conoscenza dalla A alla Z, comprese le lettere straniere.
Detto ciò, cari figli, giusto per chiudere il capitolo malanni, vi vorrei avvertire che semmai doveste inventarvi un mal di pancia, guarda caso, durante l’ora di geometria, noi che siamo i vostri genitori e che anche con uno sguardo riusciamo a cogliere la verità degli eventi, potremmo mettere in atto una punizione tale che andrebbero rivisti tutti i principi fondamentali della psicologia infantile.
Un esempio? Facciamo che arriviamo con l’elicottero, ma a quelle pale che girano vorticosamente appendiamo voi, in modo che la centrifuga metterà a posto il vostro mal di pancia e magari vi farà anche ricordare come calcolare l’ipotenusa di un triangolo rettangolo conoscendo la lunghezza di un cateto. Ecco, appunto, baratterei il finto mal di pancia con un bel 4 sul registro. La nostra ira sarebbe più affrontabile.

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Buon anno scolastico

Infine, cari genitori, di che ci stiamo preoccupando? Di entrate ed uscite ordinate che non ricordino la corsa dei tori di Pamplona? Della cura che i nostri figli devono avere nei confronti della propria igiene e del proprio materiale scolastico? Dell’attenzione verso il prossimo che avremmo sempre dovuto avere noi adulti, non mandando i propri figli a scuola con la febbre? Del tossire all’interno del gomito, del non sputare in faccia mentre si parla o di diminuire i decibel prodotti dallo starnuto roboante allo zio Totò?
Beh, io mi stupirei più del fatto che per capire finalmente tutto ciò sia stata necessaria una pandemia.
Non mi resta che auguravi e augurarci buon sereno anno scolastico a tutti!

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