Perché così tanti ipocondriaci oggi?
Questa è l’era della conoscenza e forse sappiamo troppo anche sul tema della salute? Non tutto parte da qui, ma sicuramente la persona ipocondriaca interpreta male i dati di realtà e preferisce appoggiarsi alle proprie credenze piuttosto che farsi rassicurare dalle evidenze.
L’ipocondria consiste, infatti, nella credenza di essere malato o a rischio di malattia, nonostante i dati clinici non mostrino nessuna giustificazione per tale pensiero e, nonostante, l’individuo possieda le capacità cognitive atte a comprovare una realtà diversa.
La paura di ammalarsi o peggio di morire, quali altri terrori cela?
Moltissimi. È correlata ad una alterazione dei dati di realtà, ad un senso elevato di fragilità ed a una bassa autostima e self control inesistente. La storia di sviluppo del soggetto può essere caratterizzata da ripetute esperienze di svalutazioni e fallimenti, per cui è necessario restituire il giusto senso agli avvenimenti.
Una mamma ipocondriaca può trasmettere i propri terrori ai figli?
Una mamma ipocondriaca è quasi sempre una mamma in modalità protettiva esagerata, che cerca di evitare in maniera massiva i pericoli e che, quindi, eccede nell’evitamento e nel trasmettere ai figli un senso inopportuno di fragilità. Importante diventano le risposte dell’ambiente che possono fungere da filtro fornendo altre chiavi di lettura.
Come si combatte e vince l’ipocondria?
Questo disturbo inizia a manifestarsi in conseguenza a un evento critico che riguarda il tema della salute (per esempio la morte di un parente, possesso di informazioni relative a nuove patologie mediche, presenza di sintomi prima ignorati, ecc.) che ha suscitato una sensazione di paura esagerata e generato pensieri o convinzioni erronei relativamente al proprio benessere. Una volta attivati tali preoccupazioni, la persona tenderà a interpretare male alcuni segni fisici prima ignorati, leggendovi la prova dell’esistenza di gravi patologie fisiche.
È quindi necessario ripristinare corrette informazioni circa il giusto funzionamento fisico, attraverso il ridimensionamento delle immagini negative legate al proprio corpo e poi risalire lentamente a ciò che ha alterato l’immagine di se.
L’aiuto del terapeuta è fondamentale in quanto bisogna andare oltre l’apparenza e produrre cambiamenti efficienti e soprattutto efficaci in grado, cioè, di perdurare nel tempo in maniera squisitamente evolutiva.