Approfondimento a cura della dottoressa Erica Lipani, odontoiatra.
È rischioso andare dal dentista in gravidanza?
A questa domanda, assai frequente da parte delle gestanti, rispondo sempre che sarebbe molto più rischioso non sottoporsi alle cure odontoiatriche necessarie tanto per la paziente quanto per il feto. In primis, il controllo delle malattie orali prima e durante la gravidanza migliora la qualità̀ di vita della donna, inoltre dico che sarebbe molto più rischioso non andare dal dentista poiché negli ultimi decenni molti studi hanno evidenziato l’associazione tra infezioni orali materne e esiti avversi della gravidanza: le prove scientifiche esistenti sottolineano l’associazione tra la presenza e la gravità delle infezioni gengivali e il parto prematuro, il ritardo di crescita del feto, l’abortività spontanea e la preeclampsia.
La gravidanza non è e non deve essere un motivo per rinviare cure odontoiatriche di routine o il trattamento di condizioni acute o necessarie; in questo articolo andremo a vedere come sia sicuro ma soprattutto necessario andare dal dentista.
Ci si può sottoporre ad anestesia?
Questo è un argomento su cui c’è tanta confusione ed è forse la pratica che più preoccupa le donne in gravidanza. Gli anestetici utilizzati in odontoiatria sono anestetici locali che in associazione al vasocostrittore (epinefrina= adrenalina) sono molto efficaci e hanno un’azione altamente localizzata. In odontoiatria vengono utilizzati diversi tipi di anestetici, abbiamo linee guida, letteratura scientifica e raccomandazioni ministeriali per cui l’odontoiatra conosce l’anestetico maggiormente indicato in gravidanza.
In particolare, vorrei chiarire un concetto, non solo l’adrenalina è sicura ma è anche necessaria; infatti il potere dell’anestetico senza vasocostrittore è ridotto. Clinicamente significa che per poter controllare il dolore si dovranno utilizzare più fiale di anestesia. Inoltre, nel caso in cui l’effetto anestetico fosse insufficiente, il dolore e lo stress conseguente produrrebbero la secrezione e la liberazione di adrenalina endogena (prodotta dal nostro corpo) molto maggiore rispetto all’esiguo quantitativo di adrenalina presente nei nostri anestetici. Lo stress e il dolore per il mancato effetto anestetico sarebbero più pregiudicali per la paziente che non l’utilizzo di adrenalina.
Chiaramente, si sta parlando di gravidanze non complicate. In quadri di minaccia d’aborto, parto prematuro e\o gestosi sarà per l’odontoiatra fondamentale la consulenza con il ginecologo e la pianificazione di un piano di trattamento specifico per ogni situazione.
3) In caso di problematiche in acuto cosa fare?
Rivolgersi al proprio odontoiatra di fiducia, confrontarsi con ilproprio ginecologo e soprattutto mai prendere in autonomia farmaci che non siano prescritti da uno dei due specialisti. Volevo inoltre sottolineare come la multidisciplinarietà del trattamento sia fondamentale: dentista e ginecologo sono figure che si interfacciano continuamente, in caso di dubbio, per poter assicurare un trattamento in totale sicurezza.
Da qui però voglio nuovamente rimarcare l’importanza della prevenzione, di sottoporsi ad una visita già nel primo trimestre in modo da poter pianificare, a tempo debito e in totale serenità, la realizzazione di eventuali cure odontoiatriche, poiché la gestione delle urgenze come può essere la realizzazione di una devitalizzazione o di un’estrazione nell’ultimo trimestre è sempre più complicata tanto per l’odontoiatra quanto per la paziente. Ciò non toglie che cure odontoiatriche urgenti possono e devono essere fornite in qualsiasi momento durante la gravidanza.
*Farmaci in gravidanza: altra domanda ma soprattutto timore delle donne in attesa; durante la gravidanza e, in caso di necessità terapeutica, sono impiegabili alcuni farmaci utilizzati di consueto per le procedure odontoiatriche e le cure di malattie orali; tra essi vi sono antibiotici, antinfiammatori, anestetici locali con sufficiente profilo di sicurezza di impiego durante la gravidanza àmai prendere farmaci in autonomia.
4) Occorre fare una visita da profilassi?
Assolutamente si. A causa delle modificazioni ormonali, vascolari e immunologiche associate alla gravidanza, i tessuti gengivali sono quelli più suscettibili; i tessuti gengivali, difatti, manifestano una risposta infiammatoria esagerata nei confronti dei microbi patogeni dei biofilm orali gengivali, in parole semplici le loro capacità di risposta\difesa sono alterate: durante la gravidanza è, quindi, frequente l’insorgenza o l’aggravamento di patologia dei tessuti parodontali, come gengivite, parodontite ed epulidi.
Tutte queste patologie sono controllabili mantenendo un’ottima igiene orale domiciliare (spazzolare i denti almeno due volte al giorno) e sottoponendosi a sedute di igiene orale professionale, la comunemente chiamata pulizia dentale, già dal primo trimestre.
La prevalenza della gengivite durante la gravidanza varia dal 30% al 100%, si manifesta praticamente in tutte le gestantiàcampanello d’allarme è il sanguinamento e gonfiore gengivale.
Inoltre, si tratta di una terapia che può essere eseguita in tranquillità in tutte le fasi della gravidanza e soprattutto è ci permette pianificare eventuali terapie quali otturazioni, devitalizzazioni o altro che sono da realizzarsi durante il 2°trimestre; infatti il periodo che va dalla 14a alla 20a settimana è il periodo ideale per sottoporsi alle cure odontoiatriche.
5) In gravidanza peggiorano i problemi ai denti?
Si, la gravidanza è un momento unico nella vita di una donna ed è caratterizzata da cambiamenti fisiologici complessi che spesso vanno incidere negativamente sulla salute orale. I problemi di salute orale sono, difatti, molto più comuni nelle donne in gravidanza.
Come detto poc’anzi i problemi gengivali sono i più frequenti; è usuale sentire raccontare da diverse donne di aver perso dei denti in gravidanza, in realtà non è non deve essere la normalità!
Infatti, nella maggior parte dei casi si tratta di pazienti con parodontiti non trattate, patologia che per le condizioni descritte prima si acuisce e progredisce rapidamente in gravidanza conducendo alla perdita dell’elemento dentale.
Altri problemi sono dati dalle modificazioni della dieta (spuntini frequenti, consumo di alimenti zuccherati e acidi) e dell’igiene orale, l’iperemesi gravidica mattutina, la malattia da reflusso esofageo possono provocare la demineralizzazione dei tessuti dentali con erosioni dello smalto e aumento del rischio di carie se non vengono pianificati opportuni interventi preventivi.
Ogni gravidanza è a sé, ogni paziente è unica: in base allo stato di salute orale esistente, alla predisposizione alla carie e\o alle malattie parodontali, al tipo di gravidanza sarà nostra premura dare consigli specifici e mirati. Per esempio, donne con parodontiti prescriveremo detartrasi più frequenti (anche bimestrali) e strumenti domiciliari specifici (dentifrici, collutori, gel); o ancora, tanto possiamo fare nella prevenzione della carie utilizzando protocolli di fluorizzazione, dando consigli sulla dieta, quando e come spazzolare i denti in caso di episodi frequenti di vomito.
Vi lascio alcuni consigli generici per le donne in dolce attesa per migliorare\mantenere la propria salute orale in gravidanza: