Vivere sereni con se stessi così da vivere bene con il resto del mondo. Utopia o possibilità concreta? É sicuramente una domanda comune, in tempi in cui mettere in dubbio il proprio “centro” è un’occorrenza molto più comune di quanto si pensi.
Stare bene con se stessi è aNche stare bene con gli altri?
Per molti, si tratta di due facce della stessa medaglia. In una condizione idilliaca dovrebbero essere fuse e amalgamate in un equilibrio tanto rasserenante quanto entusiasmante. Quindi la risposta è un poco più complessa e deve oltrepassare questa visione sempliciotta. In realtà, dal punto di vista psicologico, viviamo le nostre relazioni in base a come abbiamo costruito noi stessi. La nostra crescita e il senso donato alle nostre emozioni, il modo con cui abbiamo strutturato percezioni ed idee, ci rende unici e a sua volte influenza e viene influenzato dagli altri.
Il benessere interiore non viene compensato da nessun traguardo se prima non è ben centrato. Occorre donare un senso alla nostra storia e incorniciarla utilizzando pregi e difetti senza timore. Possedere una chiara visione dei nostri, e solo nostri, limiti e delle nostre potenzialità ci aiuterà a concretizzare sogni realizzabili e tutto questo stabilizzerà o accrescerà la nostra autostima.
Per stare bene con con noi stessi abbiamo bisogno di revisionare e ristrutturare i nostri pensieri!
In un bellissimo libro di Paul Watlawick “Istruzioni per rendersi infelici” vengono proposti i meccanismi, a volte inconsapevoli e automatici, attraverso i quali causiamo la nostra stessa infelicità, pensieri disfunzionali e percezioni distorte con cui lentamente rinunciamo alla nostra serenità. Vi sottolineo una sua frase: “L’uomo è infelice perché non sa di essere felice. Soltanto per questo. Questo è tutto, tutto!” In queste parole io trovo più di un vademecum.
Non è ancora finita, perché raggiunto il nostro equilibrio dobbiamo mantenerlo.
Ci aiuta il concetto di libertà, la libertà di essere noi stessi, di poter essere noi stessi, di voler essere noi stessi. Noi con le nostre emozioni, la nostra meraviglia e i nostri disappunti, le nostre abitudini, e la voglia di certezze, il nostro disordine, i nostri piaceri e le amarezze, uno spazio dove vivere ogni nostra cosa, il nostro spazio.
Mentalmente e fisicamente è fondamentale avere una bolla sola nostra dove, nel concreto, mettere in pratica tutti questi suggerimenti e buoni propositi a zero filtri.
Ma dove abbiamo lasciato gli altri? Sembra quasi che li abbiamo dimenticati e invece no! Ci sono sempre stati. Hanno arrichito ogni fase, ogni ricerca, ogni teoria, ogni conquista. Le relazioni sono alla base della nostra esistenza: avvolgono le nostre sfide, sorreggono i nostri sforzi, amalgano le nostre vittorie ma non vivremo mai pienamente la loro bellezza senza aver prima afferrato il nostro valore.