Dalla Sicilia a Milano, Giusina è riuscita a mettere in piedi una delle agenzie di comunicazione più prestigiose d'Italia. Non è un caso se l'hanno scelta chef Cannavacciulo e Ficarra e Picone. Vi raccontiamo la sua bella storia
Ho conosciuto Giusina Battaglia una ventina di anni fa, io iniziavo la gavetta e lei si muoveva tra i pc del “Service” del Giornale di Sicilia caparbia e decisa. Di Giusina colpisce, a primo acchitto, il carattere fermo e serio. La conosci meglio e scopri che è simpatica, piena di passioni e di energie positive. Giusina ha fatto strada. Dalla Sicilia, dalla gavetta giornalistica di gioventù, è arrivata a Milano, dove oggi dirige, insieme alla socia Valentina Palumbo, una delle agenzie di comunicazione più conosciute e prestigiose d’Italia. Giusina Battaglia cura la comunicazione di un ampia fetta del jet set. Citiamo giusto un paio di nomi: Ficarra e Picone, Antonino Cannavacciulo, Alessandro Siani. È la nostra donna della settimana e vi raccontiamo la sua storia di donna in carriera, moglie, mamma di due gemelli (bellissimi, ma davvero!) e cuoca provetta.
Giusina Battaglia, palermitana, con la passione per la comunicazione nel Dna
Inizi prestissimo la gavetta giornalistica e con determinazione, dalla Sicilia arrivi a Milano. Con coraggio inauguri un’agenzia di comunicazione che segue nomi prestigiosi. Ne citiamo giusto un paio: chef Cannavacciulo e Ficarra e Picone. Ce n’è voluto di coraggio. Domanda scontata: come hai fatto?
Non c’è una formula magica. C’è stata la voglia di mettermi in gioco, di capire cosa ci fosse aldilà del mio orizzonte. Si, sono stata coraggiosa ma lo dovevo a me stessa. Mi ero data un obiettivo. E avrei dovuto raggiungerlo, almeno iniziare il percorso che mi ero prefissata. Altrimenti sarei tornata a casa, con un bagaglio di esperienza in più e pronta a rimettermi in discussione. Ma forse per me il destino aveva designato altro, e quindi sono passati 13 anni dal giorno in cui chiusi i miei sogni in due grandi valigie, con un eccesso bagaglio che mi costò 80 euro. I migliori soldi spesi di malavoglia della mia vita.
Ti ho conosciuta durante i tuoi anni al Giornale di Sicilia
Una caratteristica che usciva immediata dal tuo modo di lavorare era la serietà . Quanto pensi che conti l’essere donne “serie in un mondo che talvolta elogia la superficialità?
Ho sempre avuto un approccio rigoroso nel mio modo di intendere la vita, personale e professionale. A volte sono molto severa con me stessa e con gli altri, però mi rendo conto che in alcune situazioni può essere d’aiuto. Io sono rimasta me stessa, nelle scelte professionali e nelle scelte personali. Il mondo in cui lavoro va preso per il verso giusto. Credo che all’inizio non sia stato un problema l’essere donna, ma l’essere giovane. Ho fatto tanta fatica per crearmi la giusta credibilità di cui avevo bisogno per svolgere al meglio il mio lavoro.
Sei una donna in carriera ma anche mamma di due gemelli
Ed anche lì non è stato tutto rose e fiori. In una tua intervista alla Vita in diretta hai raccontato la tua “avventura”. Ti va di parlarne alle amiche di A tutta mamma?
La mia è stata una gravidanza da incubo…I miei gemelli sono arrivati un po’ a schiaffo. Fino alla 4° ecografia si festeggiava per un bimbo, poi improvvisamente alla 4° eco abbiamo visto che c’era un fratellino. Una gravidanza molto rischiosa, mi hanno detto subito. Perché i due dovevano condividere la stessa placente e la stessa camera gestazionale. Poteva succedere che non sapessero dividersi bene il nutrimento e potevano morire entrambi. Oppure morire uno e sperare che l’altro non subisse danni. Ovviamente è successo. Da una settimana all’altra. Non c’erano avvisaglie, sintomi. Tutto è precipitato. Unica soluzione un intervento di chirurgia fetale molto delicato, che però poteva rimettere tutto a posto. Avevo il 33% di possibilità di salvare entrambi. Ce l’abbiamo fatta. Ringrazio l’equipe della Mangiagalli diretta da Nicola Persico che mi ha operata insieme alla dott.ssa Isabella Fabietti. Loro sono artefici del nostro miracolo.
Sei una delle maggiori esperte di comunicazione in Italia
sei mamma, moglie, sei una bella donna (pure fashion) ed anche cuoca provetta. Cosa ci dici di questa tua passione?
Diciamo che la cucina è da sempre stata una mia passione. Cucinare è un anti stress. Finito il lavoro, mi invento sempre qualcosa. Ho sempre pensato che mangiare bene possa aiutare a vivere meglio. Cerco di fare pietanze semplici, leggere, con ingredienti di qualità. Poi recentemente ho aperto la mia strada professionale verso il food e sono molto felice di questa scelta. Benedetta Parodi ha aperto la strada, poi è arrivato Antonino Cannavacciuolo e ora anche Tony Lo Coco, bagherese doc, che ha una stella Michelin e una storia fantastica che mi ha colpito molto. Vivo molto di sensazioni e di energia. Quando mi arrivano segnali positivi, mi butto a capofitto.
Viaggi anche intercontinentali, conferenze, cene di lavoro, corse in tapis roulant, impasti succulenti in forno e poi, come se nulla fosse, eccoti nel lettone con i tuoi piccoli. Come fai a incastrare tutto?
Devo farlo, per il bene mio e della mia famiglia. Quando sono nati i bambini, potevo scegliere di rallentare il mio lavoro, di non prendere nuovi incarichi. Ma sapevo che non sarei stata a lungo felice. Invece, seppur con molti sacrifici, latte tirato nei bagni dei treni e degli aerei, o negli sgabuzzini dei ristoranti, per poter portarlo la sera ai bimbi, ce l’ho fatta. Certo con un aiuto, non avendo la mia famiglia vicina. Ma la sera quando sono a letto con loro, sono stanca ma soddisfatta.Lavoro per garantire loro una vita serena e spero di essere una madre dignitosa. Io penso che se la mamma è felice, anche i bimbi lo sono.
Un posto speciale nel tuo cuore lo hanno sempre occupato Ficarra e Picone
Siete diventati grandi insieme. Come è nata questa fortunata liaison?
Si, devo dire che loro nel mio cuore hanno un posto speciale. Non finirò mai di ringraziarli per avermi dato la possibilità di iniziare una nuova avventura insieme. Hanno creduto in me, hanno rischiato un sacco perchè io non avevo una vera e propria formazione legata alla comunicazione dei talent. Spero di averli ripagati. Adesso sono 13 anni e spero che continui sempre, all’infinito.
Ci siamo conosciuti per caso con Salvo Ficarra e mi promise che, se un giorno sarebbero diventati famosi, mi avrebbero fatto lavorare per loro. Mi hanno chiamata dopo anni. Si era ricordato, aveva mantenuto la promessa. Due grandi.
Quando hai capito che quello che già sognavi in Sicilia stava diventando realtà?
Non mi sono mai sentita sicura all’inizio di questa avventura: i primi anni sono stati molto duri. Poi con l’arrivo delle prime conferme, dei primi film, vedevo che il nome iniziava a girare, allora ho detto dentro di me: “forse è la strada giusta”. Ancora ci sono delle cose che mi piacerebbe realizzare, non smetto mai di sognare. Chi si ferma è perduto.
Cosa ti manca della tua terra?
Cosa di siciliano stai tramandando ai tuoi piccini?
Della mia terra mi mancano gli affetti. Gli amici, la famiglia. In estate mi manca il mare, per il resto si può a fare a meno di tutto. Io sono rimasta siciliana, non ho perso l’accento, sono fiera delle mie tradizioni e come tali le porterò sempre avanti per i bimbi e per me stessa.
Insieme coordinate una delle principali agenzie di comunicazione italiane. Tra donne si può essere ottime “complici”?
Valentina arriva in un momento della mia vita professionale in cui avevo bisogno di appoggiarmi a qualcuno. Qualcuno di cui fidarmi, a cui affidare anche il mio prezioso tesoro, costruito con fatica. Ho avuto diversi approcci, con gente che, per fortuna, ho capito subito essere pessima, sbagliata. Con Vale eravamo destinate. Solo dopo aver iniziato la nostra collaborazione, abbiamo scoperto di essere nate lo stesso giorno, lo stesso mese e lo stesso anno.
Sono Maristella, mamma, moglie e giornalista professionista. Da piccola volevo diventare Jo March di Piccole donne. Lavoro nel mondo del giornalismo da quando avevo 18 anni. La scrittura è una passione cresciuta con me e che oggi coniugo con il “mestiere” di mamma. Amo i posti alti, viaggiare, leggere, i film di Verdone, i libri di Gabo ed i cani, su tutti le mie due labrador Dafne e Palù. Ho da tempo 25 anni periodici.