La situazione epidemiologica siciliana seguita ad essere complessivamente buona, con un solo nuovo positivo nelle ultime ventiquattro ore. La cautela resta però la parola d’ordine, insieme a una serie di nodi “sicurezza” da sciogliere. Abbiamo fatto il punto con il dottore Tullio Prestileo, stimato infettivologo siciliano, dirigente medico all’Arnas Civico di Palermo.
La Sicilia tocca e poi insegue il contagio zero ormai da giorni. Siamo fuori dall’emergenza?
Siamo a buon punto, ma la partita non è ancora chiusa. Finché l’infezione circola non si deve tassativamente abbassare la guardia. Dobbiamo essere contenti ma attenti. I nuovi contagi, ormai da un paio di settimane, sono davvero bassissimi, consideriamo però che vi sono più di 850 persone ancora positive e che resta il nodo degli asintomatici, che non sanno di avere contratto l’infezione. Considerato che le occorrenze mediche hanno verificato che il virus può permanere nell’organismo, anche in modo asintomatico, fino a tre mesi, si deve assolutamente essere cauti.
ricordiamo Le regole cardine della cautela anti-Covid?
Restano sempre le stesse: lavare spesso le mani, il distanziamento sociale e l’uso della mascherine nei luoghi chiusi ed anche in quelli aperti, se non è garantita la distanza di sicurezza.
I nuovi contagi nell’isola, Ritiene che sarebbe stato più opportuno mantenere l’obbligo di quarantena per chi torna dal nord?
Ritengo che oggi è il momento in cui si ha coscienza del virus, della sua pericolosità e della sua contagiosità, ma anche dei modi per scansarlo. Quindi non dobbiamo tanto fare un ragionamento di tutela da chi viene dal nord, quanto un ragionamento di protezione collettiva. Comportiamoci come se fossimo tutti degli asintomatici e il rischio contagio verrà arginato.
Vacanze sicure, quali consigli?
Anzitutto dobbiamo avere un approccio responsabile ma sereno verso quelle che saranno le ferie estive. Sì alle vacanze in hotel, alle gite al mare o in montagna. La regola è sempre la stessa: evitare in maniera assoluta i luoghi affollati. Prediligere le spiagge “meno gettonate” per esempio, in luogo di quelle della movida. In hotel si può andare, perché le regole imposte alle strutture ricettive sono rigide e quindi si potrà far ripartire l’economia in sicurezza.
I centri estivi per i bimbi, sono sicuri?
Se i centri estivi si basano sul far trascorrere il tempo all’aria aperta che é di per sé un fattore di protezione contro qualsiasi tipo di virus, non vedo motivo di preoccupazione. Anche in questo caso le regole dovrebbero essere ferree: distanziamento, evitare numeri eccessivi di bimbi e promiscuità nell’uso di stoviglie e ambienti comuni. Suggerirei a chi gestirà questi centri, di prediligere giochi in cui sia la distanza, sia l’igiene delle mani, siano regole principali.
Come comportarsi invece con le feste di compleanno dei piccoli?
Si può riprendere a festeggiare i compleanni seguendo le regole di cui abbiamo già parlato. Evitare grossi numeri di bimbi e genitori, prediligere gli spazi aperti e giochi che prevedono il distanziamento e, se vogliamo stare più tranquilli, regalare come gadget una mascherina colorata a ciascun bambino. Potrà essere un gadget utile per il tempo a venire e durante la festa potrà essere serenamente utilizzata nei momenti in cui il distanziamento non è garantito.
A proposito, i bimbi, anche quelli piccoli, possono usare la mascherina?
Assolutamente sì, nessun rischio per loro. La mascherina non è dannosa ed è ovvio che a un bimbo piccolo si richiederà si usarla per tempi brevi: luoghi chiusi o dove non è possibile il distanziamento. Sfatiamo il luogo comune della dannosità dei dpi e impariamo a farne un uso responsabile, senza paranoie e solo quando servono.
Sempre a proposito di bimbi, come vede il ritorno a scuola?
Questa è sicuramente una delle questioni più annose dell’emergenza Covid. Vedo la questione di difficile risoluzione. In Italia il fenomeno delle classi pollaio è grosso modo la norma (si arriva ad avere anche più di 30 bimbi per classe). Ovviamente questo oggi non è più possibile. Si riuscirà a trovare una soluzione sicura entro settembre? Mi pare difficile. Da infettivologo confermo però che il numero di bimbi per classe dovrebbe essere di massimo 22, che ciascun bambino dovrebbe avere un suo spazio vitale, tale da evitargli talune promiscuità. Che il personale dovrà impegnarsi in una serie di comportamenti anti virus: areare le aule costantemente, svolgere, per quanto possibile, attività all’esterno, curare frequentemente la pulizia delle mani dei bimbi, evitare baci e abbracci e curare in generale l’igiene. Sono punti complessi, che richiedono dei cambiamenti notevoli nel sistema scuola. Se questi cambiamenti partissero con prontezza, potremmo comunque avere raggiunto un obiettivo importante, non solo per contenere l’emergenza virus, quanto la promiscuità generale delle classi.
Test sierologici, cosa ne pensa?
Non do un parere personale, ma mi limito a fare riferimento ai dati di letteratura consolidata: l’efficacia non va oltre il 70%, con una maggiore frequenza di falsi positivi. Quindi, sì ai test gratuiti proposti dall’indagine epidemiologica del ministero della Salute, no all’acquisto di kit fai da te.
Terapie e vaccini, a che punto siamo?
Si stanno mettendo a punto delle sperimentazioni su due farmaci antivirali, che curano esclusivamente la malattia da Covid 19, ma ancora ci vorrà del tempo. In merito al vaccino ritengo che potrebbe essere pronto già a novembre, ma anche in questo caso si devono attendere tutti gli step della sperimentazione. Resto comunque dell’avviso che, al di là di terapie e e vaccini, sia fondamentale la prevenzione del virus e oggi la conosciamo bene.
Quando arriveremo a contagio zero?
Moltissime regione italiane sono a contagio zero ormai da settimane, però il dato nazionale, che è importantissimo, non consente di raggiungere il traguardo generale. È importante che anche nelle regioni calde, la Lombardia su tutte, si svuoti il bacino infettivo. Finché anche lì non si azzererà la circolazione del virus, tutta l’Italia dovrà stare in allerta. Dal momento in cui saremo a zero a livello nazionale, si dovrà aspettare un mesetto, per dichiarare il virus arginato.
Ci sarà una seconda ondata in autunno?
Se azzeriamo in tempi brevi, quindi entro la bella stagione, il numero dei contagi, la vedo come un ipotesi meno probabile, in caso contrario invece sarà una condizione da prendere seriamente in considerazione.
Saremo più pronti ad affrontare una eventuale nuova emergenza?
Ritengo di sì, ma seguito ad appellarmi sempre al buon senso di tutti, che è fondamentale tanto quanto un buon operato medico.