Valerio Lode è un celebre compositore. È siciliano, di Palermo, ma vive da tempo in Toscana. È sua una delle canzoni finaliste dello Zecchino d’Oro, si intitola I pesci parlano e racconta di un tema importante, il rispetto per l’ambiente. Seppure Lode sia un veterano nel mondo musicale italiano, sta vivendo una grande e inaspettata emozione: a 77 primavere essere autore di uno dei brani che stanno concorrendo all’Antoniano di Bologna. Lo abbiamo intervistato.
Come nasce una canzone per lo Zecchino d’oro?
Non avevo mai scritto per lo Zecchino e non avrei mai immaginato che potesse capitarmi ora che non sono più un giovincello. La vita però ci sorprende sempre. Qualche tempo fa, un mio amico compositore, Valerio Baggio, mi chiese se avessi una canzone per lo Zecchino. Ho riflettuto per un po’ e mi sono ricordato di un testo scritto dieci anni fa e dedicato al tema del rispetto dell’ambiente, del mare in particolare.
Sei stato un precursore in tema di rispetto per l’ambiente
Ho vissuto per molto tempo vicino al mare e mi sono reso conto di quanto il mare soffra per la disattenzione di noi umani. Ho visto fabbriche scaricare in acqua, ed ancora spiagge siciliane immaginifiche inquinate dai rifiuti dei bagnanti. Un giorno, durante una nuotata, osservando i pesciolini ho come avuto l’impressione che volessero dirmi qualcosa, che volessero lanciarmi un sos, che poi si è trasformato nella canzone in gara per lo Zecchino. Credo che si dovrebbe lasciare la natura così per come Dio la vuole, ma ormai ce ne stiamo dimenticando, inconsapevoli del grande danno che stiamo facendo all’umanitá.
Raccontaci delle due piccole interpreti
Sono Giulia di cinque anni e Matilde di quattro. Sono due bimbe dolcissime. Il caso ha voluto che Giulia fosse palermitana come me (Matilde invece è di Casalecchio di Reno vicino Bologna). Qualche settimana fa, trovandomi a Palermo, ho voluto conoscerla e lei mi ha fatto trovare in dono un pesciolino di pasta reale, una delle delizie della pasticceria siciliana. Io le ho portato un peluche, un enorme pesce rosso e lei lo ha abbracciato forte, sorridendo di felicità. Questa esperienza mi conferma, semmai ne avessi avuto bisogno, che noi adulti, gli anziani in particolare, abbiamo tanto bisogno dei bimbi, di avvicinarci alla loro purezza, al loro mondo senza filtri, a quella capacità di riconciliazione e di risoluzione del dolore con un semplice sorriso.
Che aria si respira all’Antoniano?
È un’atmosfera bellissima. C’è gioia, condivisione, scambio. Pare di stare in famiglia e lo dico fuor di retorica. Ho conosciuto autori che hanno vinto già tre e più Zecchini, eppure sono semplici, pronti alla collaborazione. E chissà che, appunto, da questa esperienza non ne nascano di altre altrettanto belle.
Una curiosità, perché il tuo “soprannome” Lode?
Il mio nome di battesimo è Valerio, Lode è un nome che mi ha dato Chiara Lubich, la fondatrice del movimento cattolico dei Focolari. Dovete sapere che la mia storia da compositore nasce e cresce tra i focolarini. Ero un giovane studente di Ingegneria con la passione per la musica. A Palermo mi muovevo nel mondo della musica pop degli anni ‘60. Quando ho conosciuto il movimento ed ho deciso letteralmente di lasciare tutto per seguire l’ideale di Chiara Lubich, mi sono trasferito nella cittadella di Loppiano, in Toscana, dove tuttora vivo. Lí abbiamo creato la prima formazione dei Gen Rosso, la band cattolica più conosciuta al mondo. Con i Gen Rosso ho composto canzoni che tutti conoscono, perché almeno una volta le avranno cantate in chiesa o al catechismo. Un esempio: Servo per amore, quella che nel ritornello canta “Offri la vita tua come Maria ai piedi della croce”. Ma anche Resta qui con noi, inno della prima giornata mondiale della gioventù e la più pop Conosco un’altra umanità. Poi ti svelo una curiosità, è mia anche Venite alla festa e se il titolo non ti dice nulla, vai a rivedere un celebre video della Pausini, che durante un tour mondiale raccontava di aver iniziato a cantare partendo proprio da questa canzone.
Bravo Lode, che bella storia. Progetti futuri?
Tanti, sicuramente seguire il futuro del brano presentato allo Zecchino, che è già stato pubblicato in Brasile e poi magari realizzare qualche altro progetto con i bimbi: loro sono la benedizione che Dio ha per l’umanità. Ti danno tanto e non se ne accorgono.
Grazie Lode e ad maiora!