Sono negativi gli esiti degli esami sul trentenne marocchino, che presenta sintomi compatibili con quelli del vaiolo della Scimmia. Il giovane è ricoverato al Policlinico di Palermo, nel reparto di Malattie infettive, diretto dal professore Antonio Cascio. I campioni prelevati sono stati inviati al laboratorio di Virologia dello Spallanzani di Roma. Era già arrivato nei giorni l’esito, anch’esso negativo, degli esami sull’altro caso sospetto, un giovane egiziano, che come il ragazzo marocchino, arriva da un centro di accoglienza di Agrigento.
“Gli esperti sottolineano che ci sono diverse patologie di origine infettiva -commenta il Commissario dell’AOU Alessandro Caltagirone – che possono determinare una reazione cutanea simile a quella che abbiamo riscontrato in questi pazienti. È nostro interesse fare il possibile affinché vengano diffuse informazioni corrette e verificate ed è per questa ragione che siamo a disposizione per fornire tutte le notizie utili per verificare le informazioni che possono circolare. In atto non c’è alcun allarme legato al vaiolo della scimmia ed è interesse di tutti noi non alimentare preoccupazione e allarmismi ingiustificati nella popolazione”.
Il professore Antonio Cascio rassicura: ci vuole attenzione perché stiamo parlando di una malattia infettiva, che però non deve essere paragonata al Covid, che ha una capacità di contagio nettamente superiori. Di base, poi, sono due malattie totalmente differenti, non paragonabili su alcun punto.
Proprio il professore Antonio Cascio, nei giorni scorsi, sui suoi profili social ha divulgato degli utili chiarimenti sul vaioli della scimmia che, al momento, in Italia, conta 7 casi già accertati.
Vaiolo della scimmia le delucidazioni
Scrive il professore Cascio: Ecco alcuni chiarimenti su Monkeypoxvirus. MPXV è un virus a DNA a doppio filamento, membro del genere orthopoxvirus all’interno della famiglia Poxviridae. I Poxvirus causano malattie nell’uomo e in molti altri animali; l’infezione in genere provoca la formazione di lesioni, noduli cutanei o eruzioni cutanee disseminate.
Le specie di orthopoxvirus (OPXV) patogene per l’uomo includono il virus del vaiolo bovino e il variola virus (causa del vaiolo, che è stato eradicato). Il virus vaccinale è anche un OPXV che è stato utilizzato per vaccinare le persone ed è stato uno strumento chiave per l’eradicazione del vaiolo, ottenuto nel 1980.
MPXV prende il nome dal suo rilevamento iniziale nelle scimmie. MPXV può essere trovato principalmente nei roditori, tuttavia il serbatoio è indeterminato. Ci sono due sottospecie conosciute di MPXV, una endemica nell’Africa occidentale e una nella regione del bacino del Congo.
La presentazione tipica del vaiolo delle scimmie è ben descritta e consiste in un breve periodo prodromico febbrile seguito da un progressivo sviluppo di una classica eruzione cutanea con lesioni indurite e ombelicate (depresse centralmente), che iniziano sulla testa o sul viso e progrediscono fino agli arti e al tronco.
Le lesioni progrediscono tutte nello stesso stadio dalle macule, alle papule, alle vescicole, alle pustole e infine alle croste che si seccano e cadono dopo due o quattro settimane. Spesso è presente l’enantema (piaghe o ulcere) nella bocca e le lesioni possono interessare gli occhi e/o l’area genitale. Tipicamente nel monkeypox è presente linfoadenomegalia. Tuttavia, le lesioni possono essere emorragiche o fondersi in grandi bolle. Nell’attuale epidemia multi-paese, sembrerebbe che l’evoluzione delle lesioni sia atipica iniziando nell’area genitale.
L’OMS ha sviluppato per la sorveglianza dell’attuale epidemia di vaiolo della scimmia in paesi non endemici le seguenti definizioni
Casosospetto:
Una persona di qualsiasi età che si presenta in un paese non endemico del vaiolo delle scimmie con un’eruzione cutanea acuta inspiegabile
Attenzione a uno o più dei seguenti segni o sintomi, dal 15 marzo 2022:
• Male alla testa
• Esordio acuto della febbre (>38,5°C),
• Linfoadenopatia (linfonodi ingrossati)
• Mialgia (dolori muscolari e muscolari)
• Mal di schiena
• Astenia (profonda debolezza)
E
per i quali le seguenti cause comuni di eruzione cutanee acuta non spiegano il quadro clinico: varicella zoster, herpes zoster, morbillo, Zika, dengue, chikungunya, herpes simplex, infezioni batteriche della pelle, infezione da gonococco disseminato, sifilide primaria o secondaria, cancroide, linfogranuloma venereo , granuloma inguinale, mollusco contagioso, reazione allergica (ad es. alle piante); e qualsiasi altra causa comune localmente rilevante di rash papulare o vescicolare. NB Non è necessario ottenere risultati di laboratorio negativi per le cause comuni elencate di eruzione cutanea per classificare un caso come sospetto.
#Casoprobabile:
Una persona che soddisfa la definizione di caso per un caso sospetto
E
Uno o più dei seguenti:
• ha un legame epidemiologico (esposizione faccia a faccia, compresi gli operatori sanitari senza protezione degli occhi e delle vie respiratorie); contatto fisico diretto con pelle o lesioni cutanee, compreso il contatto sessuale; o contatto con materiali contaminati come indumenti, lenzuola o utensili a un caso probabile o confermato di vaiolo delle scimmie nei 21 giorni prima dell’insorgenza dei sintomi
• storia di viaggio in un paese endemico del vaiolo delle scimmie nei 21 giorni prima dell’insorgenza dei sintomi
• ha avuto partner sessuali multipli o anonimi nei 21 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi
• ha un risultato positivo di un test sierologico per orthopoxvirus, in assenza di vaccinazione contro il vaiolo o altra esposizione nota agli orthopoxvirus
• è ricoverato in ospedale a causa della malattia
CasoConfermato:
Un caso che soddisfa la definizione di caso sospetto o probabile ed è confermato in laboratorio per il virus del vaiolo delle scimmie mediante il rilevamento di sequenze uniche di DNA virale mediante reazione a catena della polimerasi (PCR) e/o sequenziamento in tempo reale.
CasoScartato:
Un caso sospetto o probabile per il quale i test di laboratorio mediante PCR e/o sequenziamento sono negativi per il virus del vaiolo delle scimmie.
L’#eCDC propone le seguenti definizioni
#Casoconfermato
Una persona con un’infezione da vaiolo delle scimmie confermata in laboratorio (1) risultato positivo del test PCR specifico per il virus del vaiolo delle scimmie o (2) risultato positivo del test PCR specifico per orthopoxvirus che viene poi confermato mediante determinazione della sequenza nucleotidica di MPXV con esordio dei sintomi dal 1 marzo 2022
#Casoprobabile
1) Una persona con un’eruzione cutanea inspiegabile su qualsiasi parte del corpo E uno o più altri sintomi di infezione da vaiolo delle scimmie con esordio dei sintomi dal 1° marzo 2022 e una delle seguenti condizioni:
– ha un risultato positivo del test di laboratorio sull’infezione da orthopoxvirus (es. PCR positivo specifico per orthopoxvirus senza sequenziamento, microscopia elettronica, sierologia);
– ha un legame epidemiologico con un caso confermato o probabile di vaiolo delle scimmie nei 21 giorni prima dell’inizio dei sintomi
– segnala viaggi nei paesi endemici MPX nei 21 giorni prima dell’insorgenza dei sintomi;
– è una persona (di qualsiasi orientamento sessuale) che ha avuto partner sessuali multipli o anonimi nei 21 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi;
– è un uomo che fa sesso con uomini.
2) Una persona con un’eruzione maculopapulare o vescicolopustolosa generalizzata o localizzata inspiegabile con diffusa, con lesioni che mostrano ombelicazioni o croste, linfoadenopatie e uno o più altri MPX compatibili sintomi.
I paesiendemici del vaiolo delle scimmie sono: Benin, Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Ghana (identificato solo negli animali), Costa d’Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica del Congo e Sierra Leone. Benin e Sud Sudan hanno documentato le importazioni in passato. I paesi che attualmente segnalano casi di clade dell’Africa occidentale sono il Camerun e la Nigeria