Vi siete mai soffermati sul termine “desiderio”? Che indichi un “sentimento intenso che spinge a cercare il possesso, il conseguimento o l’attuazione di quanto possa appagare un proprio bisogno fisico o spirituale” (cit. Treccani) lo sappiamo bene, ma la sua etimologia svela un particolare ed interessante spunto di riflessione. In latino de è una preposizione con accezione negativa, mentre sidus significa “stella”, per cui “mancanza di stelle”, da intendere come “avvertire la mancanza delle stelle”. E se le stelle rappresentano buoni auspici e buoni presagi, percepirne la mancanza si traduce nelle loro ricerca appassionata. Ciò che desideriamo è ciò che è lontano dai nostri occhi, ciò che non possiamo vedere. Riflessione intensa e di incredibile valore nel periodo che stiamo vivendo. Non vedere i nostri cari, i parenti, gli amici, i colleghi, il nostro luogo di lavoro, la spiaggia, il parco, il mare. Non vederli non fa che accrescerne il desiderio, il bisogno. Le distanze forzate e l’isolamento fungono da lenti di ingrandimento: restituiscono il giusto valore e la giusta proporzione all’essenza di ogni avvenimento quotidiano nelle vite di ciascuno di noi, fatte, fino a 40 giorni fa, di presenze, complicità e legami. I bambini, così come noi, desiderano. Bramano corse sul verde, bramano “sudate” irriverenti, arrampicate “procura-bernoccoli”, bramano sollevare nuvole di sabbia in riva al mare, mangiare ghiaccioli che si disciolgono sotto il tiepido sole primaverile, finendo disastrosamente sulle loro t-shirt pastello, desiderano guance arrossate e mani sporche di terra. Mattinate a scuola, (sì, le desiderano) a giocare coi compagni, a litigare per poi far di nuovo pace. Desiderano anche loro. E se anche non lo dicono esplicitamente, come siamo abituati a fare noi adulti, lo lasciano intendere. Desiderano riabbracciare i nonni, giocare con loro fino allo stremo della loro provata pazienza, fino al massimo che le loro annose ginocchia possano reggere. Ildesiderio di ritorno alla normalità che abbiamo riposto con speranza, nella “rinascita” (in senso lato) pasquale, ha purtoppodisatteso le nostre aspettative, in quella che è stata una Pasqua sui generis e che, sfortunatamente, ha visto un ulteriore (anche se, prevedibilissimo) prolungamento delle misure restrittive di sicurezza ed isolamento.
L’allegria del cioccolato avanzato dAlle uova
Per fortuna però, una magra consolazione (anche se “magra” non è forse l’aggettivo più adatto!)… dalle uova ci è rimasto almeno il cioccolato! E, proprio in tema di desideri, il cioccolato non è certo un passante fortuito. Scopriamo allora il nuovo dolce (per) passatempo di oggi. A proporlo, questa volta, è stata Tatiana Melfa, giovane pasticciera e titolare dell’omonima bakery in pieno centro, a Palermo. Due ricette, neanche a dirlo, a base di cioccolato (repetita iuvant) per evitare che le uova ci facciano compagnia fino a Giugno, ed ovviamente, come le nostre precedenti ricette, anche queste “quarantena friendly” con ingredienti di facile reperimento o che, probabilmente, si trovano già all’interno della nostra dispensa.
BARRETTE DI RISO SOFFIATO E CIOCCOLATO
Ingredienti (tutto ad occhio!):
cioccolato al latte( o bianco o fondente)
riso soffiato
1 noce di burro
Spezzettare il cioccolato e fonderlo con la noce di burro al microonde o a bagnomaria. Mescolare bene ed aggiungere poco alla volta il riso soffiato: il riso si deve ben amalgamare con il cioccolato, ma non mettetene troppo altrimenti non sta insieme. Con un cucchiaio fate depositate il composto nei pirottini o semplicemente su un foglio di carta da forno e fate raffreddare.
BROWNIES AL CIOCCOLATO
Quantità per una teglia da 20×20 cm
225 gr di cioccolato fondente
225 gr di burro
135 di farina 00
15 gr di cacao amaro in polvere
4 uova grandi (oppure se di medie dimensioni, 4 uova+ mezzo sbattuto)
½ cucchiaino di lievito per dolci
1 pizzico di sale
Sciogliete il cioccolato a bagnomaria insieme al burro, a fiamma bassa. Lasciate raffreddare. Mescolare insieme farina, lievito, sale e cacao. A parte, montate uova e zucchero, fino ad ottenere un composto chiaro, spumoso e triplicato di volume. Versare il composto di cioccolato alle uova montate, amalgamando dal basso verso l’alto con una spatola, fino ad ottenere una crema morbida e compatta. Aggiungete quindi le farine setacciate e amalgamando sempre con una spatola dal basso verso l’alto. L’impasto dei brownies è molto denso. Versare quindi in teglia precedentemente foderata di carta da forno. Mi raccomando, in versate i brownienella teglia imburrata perché poi sarà difficile staccarli e tagliare perfettamente i quadrotti. Livellate l’impasto ed infornate per 30minuti a 180 gradi in forno preriscaldato. Posizionate la teglia nella parte medio alta del forno e non aprite fino allo scadere dei 30 minuti. Se, trascorsi 30 minuti, dopo la prova stecchino, i brownies dovessero risultare ancora crudi, prolungare la cottura di altri 5 minuti. Sfornare, lasciare intiepidire in teglia e poi sollevare con tutta la carta da forno e fate raffreddare completamente su una gratella. Appena saranno ben freddi, tagliate la torta in quadrotti e servite.
“Ho scelte di proporvi queste ricette perché le barrette le realizzo da sempre, in periodo post pasquale, proprio per riciclare le uova delle mie bimbe- spiega Tatiana Melfa- i brownies invece sono la mia ricetta del cuore. Li ho scoperti durante un viaggio a londra, una decina di anni fa, e il loro ricordo organolettico mi ha portato a cercare la ricetta per riprodurli. Ecco perché i brownies sono la mie produzioni giornalieri in Bakery, non possono mancare!”.
Rubrica a cura di Roberta Serio: nel mio bagaglio una laurea in Scienze della Difesa, assieme agli studi internazionali e del cerimoniale diplomatico. Una passione per l’enogastronomia che mi segue dall’infanzia e che, adesso, mi vede protagonista inaspettata, al fianco di un marito Chef. Mamma bis a tempo pieno, “consulente gastronomico” di amici e familiari, collaboro a tutto tondo con mio marito nella gestione del nostro ristorante. Inauguro la mia rubrica con un pasticciere di prima grandezza e una ricetta deliziosa ma facile per tutti.