Sul rapporto suocera-nuora sono stati scritti libri, girati film, formulate teorie. È uno dei rapporti familiari più complessi. Nell’immaginario collettivo la suocera è la rompiscatole per antonomasia. Una sorta di “matrigna” di Cenerentola seppur calata in salsa quotidiana. Ovviamente non si può e non si deve fare di tutta l’erba un fascio. Vi sono per fortuna delle eccezioni. Suocere e nuore/generi che riescono a instaurare un rapporto realmente familiare. Vi sono, agli antipodi, suocere e nuore che “si sono giurate” odio eterno ed in mezzo una vasta categoria che ha imparato a sopportarsi. La psicologa Valeria Augello ci aiuta a capire alcune delle dinamiche più frequenti nella diade suocera-nuora e ci dà anche delle dritte su come gestire eventuali conflitti.
È opinione comune che le suocere stiano (quasi) sempre indigeste
La cosa spesso peggiora quando ci si sposa e si diventa genitori. Uno dei principali motivi di rottura di una coppia (secondo solo al tradimento, stando a un’inchiesta della nota trasmissione tv Porta a Porta) sono proprio i problemi (le ingerenze?) dei suoceri.
Dottoressa, è davvero impossibile amarsi tra suocere e nuore?
Quando siamo in presenza di una relazione di ostilità, improntata sul vincolo negativo, sicuramente non sarà facile stabilire relazioni di sintonia. Questo, vale per tutti i tipi di legami, soprattutto in questo rapporto. Da recenti indagini psicologiche, è emerso che le donne, spesso, sperimentano relazioni difficili con le proprie “antagoniste” a causa anche di preconcetti che le portano ad alterare gli equilibri e gli stili comunicativi, ovvero le due parti non si comprendono.
L’amore, invece, nasce dalla condivisione del bene comune.
Come si può migliorare una relazione storicamente destinata a navigare in acque burrascose?
Sicuramente abbandonando i retaggi culturali, e poi pensando che l’amore non si divide, semmai si moltiplica. Amare vuol dire favorire lo svincolo, rispettare i tempi di crescita e le scelte delle persone amate. Quando spazi emotivi e fisici non vengono invasi non è difficile, quando, invece l’invischiamento dei ruoli raggiunge livelli elevati diventa impossibile.
Perché molte suocere hanno la tentazione di “possedere” il figlio, sebbene questo sia già grande e vaccinato?
Questo accade quando il legame madre-figlio madre figlia sia stato da sempre improntato su una relazione non sicura. Può capitare che le madri non abbiano la competenza adeguata per favorire lo svincolo dei figli, che vogliano continuare a proteggerli ad oltranza, senza essersi sufficientemente curate di ciò che è bene per loro. In situazioni di questo tipo “l’altro/a” viene visto sempre come rivale.
Quando arriva il nipotino a volte si scatena il putiferio. Come arginare una suocera ficcanaso?
La suocera è prima di tutto una madre, confondere il suo ruolo con quello di nonna rientra nella normalità per cui tende a rispecchiarsi nel legame con il bambino, travalicando quelle che sono le sue funzioni. Da questo punto di vista va aiutata a rispettare, innanzitutto , i bisogni reali del piccolo. Di mamma ce n’è una sola, di nonne due…ci sarà un motivo? Cerchiamo sempre di farglielo notare e proponiamo, in ogni modo, situazioni alternative e moderate, in quanto, agli occhi dei bambini, gli stili educativi non vanno mai confusi.
La suocera per antonomasia è la mamma del marito.
Ma anche quella della moglie non scherza. Cosa fare quando vuole condizionare la vita della figlia, instradandola nelle scelte familiari?
Ci sono dinamiche familiari difficili da contenere, legami poco funzionali che vanno prima di tutto contestualizzati e successivamente revisionati e intercalati nelle nuove realtà. È un lavoro che, spesso, necessita di un supporto specialistico. Qualora non fosse possibile, o la situazione non risulti altamente disfunzionale, si può sempre intervenire fissando sempre ruoli e competenze e cercando di farle rispettare attraverso percorsi condivisi e raramente imposti.
Le nuore, come dovrebbero barcamenarsi per mantenere un equilibrio familiare?
La coppia dovrebbe sempre e comunque confrontarsi e non perdere di vista gli obiettivi principali che saldano il loro legame, cioè le basi solide della loro unione. Parlare con il proprio partner dei comportamenti che arrecano fastidio e concordare insieme strategie per contenerli o migliorarli. Evitando che si accumulino rancori e tensioni, in grado solo di accrescere le ostilità e le incomprensioni.
Succede (fortunatamente in casi rari ed estremi) che suocera e nuora non abbiano più alcun rapporto.
I nipotini, in un contesto del genere, cosa vivono? Quali errori deve evitare la mamma per il bene del piccolo (deve coadiuvare il rapporto con i nonni, al di là degli screzi familiari?).
I nonni sono una grande risorsa. Bisogna distinguere gli screzi dai rapporti fortemente alterati. Nel primo caso ci troviamo di fronte a situazioni di facile risoluzione, l’importante è fare capire a piccoli che confrontarsi non è mai male e che, nonostante piccole discussioni, il volersi bene reciproco non viene meno. Quando, invece i rapporti sono tanto alterati da dover essere troncati, allora la gestione è più difficile, la storia familiare riguarda anche il presente, le sue ripercussioni non tarderanno ad arrivare, non è giusto privare i figli del racconto di questa storia, chiaramente filtrando eventi e vicissitudini in relazione al loro aspetto cognitivo.