Per molti bambini stare fisicamente lontani dalla scuola e dagli amichetti, accantonare lo sport e, persino rinunciare ad andare al parco, al cinema, alle feste di compleanno inizia a rappresentare una proibizione inaccettabile, e la situazione si complica ancora con l’avvicinarsi delle festività e con la chiara percezione dell’assenza della famiglia allargata. Nonni, zii, cuginetti, la felicità delle vacanze, dei pranzo insieme e invece quest’anno a Pasqua per molti niente raduno, poche uova di Pasqua, salta la famosa gita in campagna. È il prezzo da pagare per questa emergenza. Intanto la vita scorre, e guardando bene si può intravedere la sua continuità.
Molti genitori lavorano addirittura di più, sono visibilmente stanchi e preoccupati, altri svolgono le loro attività da casa grazie allo smart working e cercano di fare del loro meglio per continuare a fare tutto, o quasi tutto quello che facevano prima; qualcun altro, invece, resta a casa, ma ormai ha imparato a riorganizzare tempi e spazi gestendo ritmi differenti.
Insomma, nonostante diversità anche contraddittorie si va avanti, la continuità non è stata spezzata ma modificata, e di questo anche i più piccini riescono a rendersi conto.
Abbiamo già pensato ad intrattenerli con attività educative e didattiche. Ci siamo inventati lavoretti e piccoli svaghi, abbiamo investito le nostre energie in cucina, ci siamo cimentati in disegni e pitture di ogni tipo, abbiamo fatto ginnastica davanti lo smartphone, suonato e cantato in balcone, inventato favole straordinarie e ci siamo inseguiti con i cuscini in salotto.
La continuità per affrontare un tempo “anormale”
Tutto questo è ancora continuità.
Partiamo da questa constatazione per sopperire alle mancanze e sostenere le loro oscillazioni emotive.
In questo momento ancora troppo carico di incertezza, ciò che dobbiamo continuare a fare è esattamente ciò che abbiamo fatto sinora. Conserviamo l’atteggiamento positivo.
Costruiamo una nuova Pasqua
Costruiamo una nuova Pasqua, restiamo vicini ai nostri familiari. Grazie alla tecnologia siamo lontani ma vicini. Non dobbiamo spaventarci delle distanze fisiche ma di quelle emotive. Spieghiamo bene questo concetto ai bambini. La scuola, gli amici, i nonni ci sono ancora. È cambiata la forma non la sostanza. Spieghiamoglielo con chiarezza e lasciamoglieli percepire e vivere semplicemente in modo diverso. Accogliamo ed accettiamo tutte le possibili manifestazioni di paura e rabbia legate a questo cambiamento, sottolineando sempre che stiamo vivendo una condizione momentanea. Riavranno la scuola, gli amici, i nonni, nessuno gli sta togliendo nulla! Intanto abbiamo ancora qualche giorno per pensare ai regali, seppur virtuali, da dedicare alle nostre persone care.