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Mi sono pentita di essere diventata mamma

Molte donne non lo ammettono, ma il pentimento verso la maternita, anche quella desiderata, è un sentimento non raro

Ci sono donne che giurano: non sarò mai madre. Altre che, invece, farebbero di tutto per diventarlo. Gli esperti, però, confermano che la condizione della maternità, la gioia, la predisposizione legate a queste si sperimentano allorquando tale condizione la si vive. Non è infrequente che donne, che avevano giurato di non volere figli, diventino delle mamme appagate e gioiose, al contrario vi sono donne che hanno fatto di tutto per realizzare il sogno della maternità ed una volta coronatolo, si scoprono infelici, inadeguate, vorrebbero addirittura tornare indietro. Non è una sentimento collegamento solamente alla più comune depressione post partum o al baby blues. Si tratta di un sentire continuo, che in talune donne può perseverare anche per due o tre anni, dopo la nascita del piccolo. Sentirsi i panni della madre troppo stretti addosso, verificare che la nuova condizione non fa “per me” succede a molte più donne di quante non si immagini. È difficile parlarne anche con gli affetti più cari poiché, per “natura e cultura”, un figlio è la cosa più bella e va amato a prescindere. Nei casi delle mamme “pentite” non sempre si può parlare di assenza d’amore, poiché molte di queste amano visceralmente il loro figlio, gli riservano le migliori attenzioni, sono financo apprensive…solo che con il loro figlio, appunto, non riescono a essere felici e vorrebbero riavvolgere il nastro all’indietro. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Valeria Augello, psicologa.

Tutte le donne nascono madri?

Giochi di ruolo e indirizzi sociali agevolano l’istinto materno ad esprimersi come dote genetica ed istintuale, ma essere madre non rappresenta un bisogno insito in ogni donna. Chi non rientra, comunque, ha serie difficoltà ad ammetterlo, in quanto, emotivamente, il senso di colpa rappresenterebbe un peso troppo alto da pagare. Spesso ammettere a se stessi, o manifestare alla società di essersi pentite della propria maternità rappresenta un limite insormontabile.

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La difficoltà di essere madre

Fare la mamma è un “mestiere” faticoso, un percorso difficile che si rinnova nella complessità in quanto costellato, spesso, da incertezze economiche, assenza di prospettive verso il futuro, continue e pressanti rinunce, mancanza di sostegni familiari e sociali. Tutti questi fattori naturalmente influenzano la scelta o appoggiano il rimpianto ed in più sorreggono il senso di inadeguatezza, che in ultimo fa scattare questo pensiero.

Le mamma, innanzitutto, vanno comprese. Bisognerebbe legittimare questo pensiero e spogliare il sentimento che lo accompagna dalla colpa. Purtroppo ammettere il pentimento legato alla maternità rappresenta ancora un tabù, anche se, in questi ultimi anni, se ne parla sempre di più.

Come trovare la gioia dell’essere madri?

Il ritiro non rappresenta mai una buona strategia. Dedicarsi al proprio figlio vuol dire anche condividerlo con il mondo. L’esperienza genitoriale deve poter passare da più canali, deve prevedere spazi e attori alternativi per arricchirsi ed arricchire. Quando il disagio legato al ruolo materno diventa oppressione e la madre inizia a vivere la sua condizione come una dipendenza destinata a durare tutta la vita, allora “l’odio” per un figlio emerge in tutta la sua drammaticità con sfumature che possono tingersi di diversi colori. I segnali sono inequivocabili: disinteresse totale o ira incontrollata. In entrambi i casi è bene consultare un esperto che possa contenere e trasformare questi sentimenti distruttivi in pensieri gestibili.

È bene sapere che non vi sono dei tempi predefiniti, sicuramente è importante concedersi alla relazione e scoprirsi, momento dopo momento, dal concepimento in poi, senza mettere fretta al tempo.

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