Tullio Prestileo, infettivologo palermitano e dirigente medico all’Arnas Civico, ieri sera ha dato vita a una seguita diretta Facebook, nel corso della quale ha risposto ai tanti quesiti degli spettatori sul tema Coronavirus.
Un chiarimento, che ha anche il sapore del monito, è arrivato in merito all’uso di mascherina e guanti.
Ormai sono paragonabili a dei beni di lusso, difficile trovarne in giro e c’è chi è disposto a pagarli anche cinquanta e passa volte il loro valore.
”Sono due presidi che vanno usati bene, dice Prestileo. Le mascherine non vanno usate indiscriminatamente, per esempio quando usciamo per andare a fare la spesa. Non sono un presidio di protezione. Il discorso è diverso per chi sa di essere positivo al virus. Ovvio che chi ha contratto il Coronavirus, paucisintomatici o asintomatici in isolamento domiciliare, non deve tassativamente uscire nè vedere alcuno. Cionondimeno, la mascherina in questi casi va usata a protezione degli altri. Questo é il concetto base. Proteggiamo gli altri con la mascherina, non noi stessi. Per questo invito a non cadere nel panico di accaparramento da mascherina. Il discorso ovviamente è a se per quanti devono usarle per ragioni sanitarie: personale medico, paramedico per esempio.”
I guanti se non cambiati possono diventare vettore di contagio
“Vedo anche moltissima gente in giro con i guanti usa e getta. Anche in questo caso occorre chiarire le idee. I guanti, se indossati la mattina e tenuti per ore e ore, diventano un vettore di contagio ancor peggio delle mani nudi. Se il salumiere utilizza tutto il giorno lo stesso paio di guanti, non abbiamo compreso la loro funzione di prevenzione. A quel punto tanto vale non usarli e lavare spesso le mani. I guanti in plastica vanno cambiati spesso. Usandone un solo paio per ore e ore facilitiamo solo la proliferazione di microorganismi.”
L’igiene delle mani
“È fondamentale. Non diamo ancora la caccia ai gel igienizzanti. Laviamo bene le mani con acqua e sapone. Non un lavaggio veloce, ma accurato, di palmi, dorso e insenature delle dita. Laviamole anche più spesso, perché, come scritto in molti studi, il virus nell’aria permane poco, ma sulle superfici solide, soprattutto quelle di metallo, tende a permanere per un tempo notevolmente più alto. Per cui toccando una superficie sospetta la mano potrebbe diventare un vettore. Laviamo bene e spesso le mani ed anche le superfici solidi. Non cadiamo nel panico senza controllo, pazientiamo a casa e cerchiamo, con il contributo di ciascuno, a chiudere la partita con il Coronavirus.