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La gastroenterite è una delle infezioni più frequenti in età pediatrica

Esistono degli accorgimenti per prevenirla e delle terapie per curarla in fretta. È importante non prendere sottogamba alcun sintomo

Cara Dott.ssa,
ho due bambini, uno di 6 anni e uno di 3, entrambi hanno avuto nello stesso periodo il cosiddetto “virus intestinale”. Il più piccolo dei due è stato ricoverato e stava molto male. Quando è necessario il ricovero in ospedale? Ci sono provvedimenti da prendere per prevenire o attenuare l’infezione?
Grazie.
Katia

Cara Katia,
l’infezione di cui mi scrivi è tra le più frequenti in età pediatrica, insieme alle infezioni delle alte vie respiratorie.

Il termine appropriato con cui definire questa condizione è quello di GASTROENTERITE ACUTA.

L’eziologia nella maggior parte dei casi è virale; tra i virus interessati si menzionano il Rotavirus, l’Adenovirus, il Norovirus. In una percentuale inferiore di casi l’infezione è dovuta a batteri ( ad esempio Salmonelle minori, Campylobacter).
Tali infezioni, soprattutto quelle ad eziologia virale, hanno un andamento stagionale; ad esempio la gastroenterite acuta da Rotavirus ha un picco in inverno.
La contagiosità è elevata, soprattutto se non si mettono in atto delle piccole misure di prevenzione ed è per tale motivo che spesso sentiamo parlare di vere e proprie epidemie di gastroenterite acuta sia all’interno del nucleo familiare che scolastico.

Come avviene il contagio?

I germi responsabili della gastroenterite sono eliminati con le feci ad alte concentrazioni, per cui possono diffondersi nell’ambiente circostante e si può contrarre l’infezione per trasmissione fecale-orale o attraverso il contatto con oggetti contaminati (giocattoli, asciugamani, maneggiando pannolini sporchi o altri oggetti).
Ci sono germi per i quali la trasmissione avviene per via respiratoria e clinicamente danno, oltre alla gastroenterite, tosse e rinorrea (scolo di muco dal naso).

Dall’altro canto, ci sono microrganismi responsabili di gastroenteriti acute che si contraggono per via alimentare, consumando cioè cibi avariati o mal conservati.

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Il periodo di incubazione è generalmente breve, in media 48 ore.

Quali sono i segni e i sintomi della gastroenterite acuta?
– vomito (non sempre presente)
– diarrea (con emissione di feci liquide, con muco e, in alcuni casi, sangue)
– dolore addominale crampiforme
– febbricola, talvolta febbre alta (quest’ultima indicativa di forme batteriche)

Ciò che dobbiamo contrastare è la disidratazione, dovuta alla perdita di liquidi.

La disidratazione va da lieve a moderata/severa e i segni/sintomi per riconoscerla prontamente sono i seguenti:
occhi alonati (cioè cerchiati e infossati), lacrimazione ridotta o, nei casi più gravi, assente, lingua asciutta e patinosa, labbra secche e fissurate, riduzione della diuresi (cioè il bimbo fa meni pipì), tachicardia (aumento dei battiti cardiaci, respirazione veloce, sonnolenza, iporeattività.

Un’altra condizione che può facilmente associarsi alla gastroenterite acuta è la chetosi, ovvero il cosiddetto “acetone”, dovuta alla scarsa alimentazione del bambino e/o al digiuno prolungato.
Per approfondimento su questo tema vi rimando all’articolo pubblicato all’interno della rubrica.

 

CONSIGLI:

In primis la PREVENZIONE:
– attraverso il frequente lavaggio delle mani
– evitando la condivisione di oggetti
– evitando lo stretto contatto interumano

In termini di prevenzione non dobbiamo dimenticare che esiste la vaccinazione anti-Rotavirus. La terapia della gastroenterite acuta ha lo scopo di limitare quanto più possibile la disidratazione, che può avvenire tanto rapidamente quanto più piccolo è il bambino.

Come possiamo fare ciò?

Somministrare al bambino le soluzioni reidratanti orali pediatriche frequentemente e a piccoli sorsi, per evitare di stimolare il vomito. Evitare il digiuno, così come l’utilizzo di altre soluzioni a base di sali minerali e i succhi di frutta,.
E se il bambino non dovesse riuscire ad alimentarsi?
Rivolgersi al Pronto Soccorso Pediatrico perchè potrebbe essere necessario eseguire una reidratazione per via endovenosa.

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Per quanto riguarda l’alimentazione, si può proseguire normalmente, avendo cura di evitare cibi grassi e bevande gassate e zuccherate che potrebbero peggiorare la diarrea.
Utile la somministrazione di probiotici (ovvero i fermenti lattici) se presente diarrea.

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