Sono tantissime le donne (ma anche gli uomini) che si rivolgono al chirurgo estetico. L’offerta è vastissima: dai trattamenti ambulatoriali o in day hospital, fino ad arrivare a interventi chirurgici più complessi. Svariate le ragioni per cui ci si rivolge al chirurgo estetico: le donne avanti negli anni lo fanno per “rimettere in ordine” viso/corpo e dare una battuta d’arresto ai segni del tempo. Vi sono poi le donne reduci da mastectomia totale, per ragioni oncologiche, che si rivolgono al chirurgo per tornare ad avere un seno quanto più simile a quello donato loro da Madre Natura. É vasta e composita l’utenza, che si rivolge allo specialista in Chirurgia Estetica. A volte, specie tra le giovanissime, vi è una tendenza immotivata a ricorrere al “ritocchino”. Capita, sempre più spesso, che per risparmiare tempo e danaro, ci si affidi a chi esperto non è. Per fare chiarezza su un tema importante e di grande attualità, abbiamo intervistato il professor Fabio Caviggioli, Direttore Sanitario del Centro di Medicina e Chirurgia Estetica Juneco City Life Milano.
Quale target di donne si rivolge al chirurgo estetico?
Si tratta di un target abbastanza eterogeneo per estrazione sociale, economica ed istruzione. L’età media è compresa tra i 25 ed i 65 anni ed il picco è tra i 25 ed i 45 anni. Cosa spinge una donna a ricorrere al chirurgo plastico? Nella stragrande maggioranza dei casi la motivazione è legata alla volontà di rinnovare il rapporto con la propria immagine, quindi la motivazione ha a che fare in primis con la soddisfazione personale di vedere migliorate alcune caratteristiche fisiche o inestetismi ritenuti fonte di disagio, in secundis anche la volontà di compiacere gli altri o la ricerca di un’escalation nelle relazioni intime e sociali.
Quali gli interventi di chirurgia estetica più richiesti?
Secondo i dati Asps (American Society of Plastic Surgeons) i 5 trattamenti di chirurgia plastica più eseguiti nel 2017 al primo posto la Mastoplastica additiva, a seguire Liposuzione, Rimodellamento del naso, poi Blefaroplastica e Addominoplastica. La classifica invece dei trattamenti Mini-Invasivi di Medicina Estetica più eseguiti nel 2017 sono stati La Tossina Botulinica di Tipo A, i Filler, il Peeling, la Depilazione Laser e la Microdermoabrasione. Nel 2018 poi presso il centro JUNECO il 55% degli interventi effettuati sono stati di medicina estetica ed il 45% di chirurgia plastica. La nostra clientela è stata per l’80% costituita da donne e per il 20% da uomini. L’età dei pazienti è costituita nel 38% dei casi da persone tra i 30 ed i 44 anni, il 34% tra i 45 ed i 59 anni; il 20% ha un’età compresa tra i 18 ed 29 anni e l’8 ha oltre 60 anni. Gli interventi di medicina estetica più richiesti in questo anno sono stati: iniettabili (32%); trattamenti laser ( 22%) criolipolisi (14%) epilazione ( 15%), Carbossiterapia(12%). La chirurgia estetica ha registrato questo trend di richieste: mastoplastica ( 32%), Rinoplastica/lifting (22%); Liposuzione (15%), Trattamento anti cellulite Cellfina 14% e Blefaroplastica ( 12%). E’ stato un anno intenso. Abbiamo organizzato Open day aperti al pubblico per veicolare la filosofia e le nuove tecnologie, abbiamo incontrato la stampa di settore, partecipato ad esposizioni, fiere e congressi per intercettare i nuovi trend ed i risultati oggi sono visibili. L’approccio di Juneco è multidisciplinare ed integrato grazie al l’alto profilo dei medici e alle specializzazioni diverse. Formazione in primo piano con le oltre 100 ore di training dello staff medico.
Chirurgia estetica, come capire se ci si sta affidando a un vero professionista o a un ciarlatano?
Innanzitutto grazie alla rete si possono reperire dati, profilo e curriculum oltre alla specializzazione di ogni professionista e sono informazioni molto rilevanti. È indispensabile verificare che ogni medico sia iscritto all’albo professionale, che sia specializzato in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, (iscritto pertanto alla SICPRE) che collabori con strutture sia pubbliche che private accreditate e dotate di alto profilo con tecnologie all’avanguardia e prodotti e metodiche certificate. Attenzione ai profili da “tuttologi”. Anche il passaparola è uno strumento limitato. Competenza e preparazione di uno specialista vanno sempre incrociate con esperienza e specializzazione
Il ritocchino prevede pur sempre un intervento chirurgico. Quali sono i rischi a cui si va incontro?
Se per “ritocchino” intendiamo una chirurgia minore erogata in Day Hospital come ad esempio una Blefaroplastica o piccoli interventi non bisogna dimenticare che si tratta comunque di interventi chirurgici e che pertanto vanno osservate le medesime scrupolose attenzioni pre sala operatoria. Vanno eseguite tutte le indagini preoperatorie, le valutazioni globali pre-intervento del caso affidandosi a mani esperte e a strutture che osservino scrupolosi standard qualitativi.
Chirurgia estetica e Sistema Sanitario Nazionale, quando?
La chirurgia estetica nel SSN mai. Si parla infatti solo di “chirurgia plastica funzionale” ovvero la chirurgia che interviene su tutte quelle alterazioni/compromissioni che vanno ad alterare e minacciare la qualità della vita e la quotidianità delle persone.Tengo inoltre a precisare che questo ambito va sempre validato da parametri molto specifici che in sede valutativa richiedono analisi e previsioni molto precise.
Molte giovanissime fanno ricorso al chirurgo estetico. Quando è plausibile e quando no?
Questo è un altro tema da trattare con la massima cura ed attenzione. Le regole sono molto precise: gli interventi di chirurgia estetica andrebbero sempre realizzati con il compimento della maggiore età. Ci sono malformazioni che sono stabili solo dopo i 18 anni e interventi precoci non avrebbero senso e nemmeno una validazione scientifica se effettuati durante la fase della crescita. Da questa considerazione escono alcuni interventi che riguardano- in particolare- la chirurgia del naso e delle orecchie per aspetti già stabili a partire dal decimo anno di età e che possono assumere una valenza importante per le ricadute psicologiche correlate.
Quando la chirurgia estetica fa bene anche alla mente e quando invece diventa un dedalo psicologico?
Ritengo che la valenza psicologica sia di primaria importanza sempre. Nella quasi totalità dei casi, una buona chirurgia che risolva una problematica funzionale ed estetica fa sempre bene alla mente. Il professionista deve prestare attenzione ed evidenziare invece i rischi correlati a distorsioni/alterazioni sul piano psicologico dell’immagine corporea come succede nei casi di dismorfobia, quando una persona soffre di un alterato rapporto con la propria immagine corporea. La dismorfofobia, o disturbo da dismorfismo corporeo, prevede una preoccupazione cronica e immotivata per un presunto difetto fisico di cui spesso le persone non hanno consapevolezza. E quindi in questi casi nemmeno la chirurgia verrebbe vissuta come risolutiva. Spesso accade inoltre che le persone escano talmente rafforzate sul piano dell’autostima dopo un intervento estetico, da arrivare a cambiare anche le proprie scelte di vita ed a ri-orientare le proprie decisioni intime ed affettive.
Cosa sono le “punturine”? Sono efficaci? Creano “dipendenza”?
Le cosiddette “punturine” sono metodi iniettivi che aiutano a correggere piccoli inestetismi, mirano a contrastare l’invecchiamento cutaneo, aiutano a recuperare idratazione tono, texture, volume quindi la giovinezza della pelle attraverso periodiche microiniezioni sottocutanee. Alla domanda “creano dipendenza”? Se consideriamo l’andare dal parrucchiere tutte le settimane una dipendenza, allora lo è anche il prendersi cura di sé: allo stato attuale dell’evoluzione delle tecniche e dei materiali abbiamo la possibilità veramente di rallentare l’invecchiamento, correggere inestetismi andando solamente ad esaltare le proprie caratteristiche .
Abbiamo intervistato il professor Fabio Caviggioli, Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica.
Direttore Sanitario del centro di Medicina e Chirurgia Estetica Juneco City Life Milano
Professore a Contratto presso la Scuola di Specialità in Chirurgia Plastica di Milano
Socio Società Italiana di Chirrugia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (S.I.C.P.R.E.)
Socio Società Americana di Chirurgia Plastica (ASPS)
Dirigente medico presso l’U.O. di Chirurgia Plastica e Brest Unit Gruppo Multimedica di Milano