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Io mamma che credo in Babbo Natale e gli scrivo una lettera “solo per me”

Ribaltiamo i ruoli? Scriviamo una lettera perché siano esauditi i desideri delle mamme? Una casa di Barbie, un giorno di 36 ore ed anche qualcosa di più

Caro Babbo Natale,
Scusami se ti disturbo in questo periodo in cui sei particolarmente indaffarato a materializzarti in tutte le città e centri commerciali del mondo, a scattare foto con ogni singolo bambino del Pianete Terra, a smistare caramelle vegan e all’olio di palma e a leggere letterine di bimbi bravissimi anche se hanno mozzato la coda alla lucertola un minuto prima di scriverti l’elenco telefonico dei giochi che vorrebbero che tu portassi.

Babbo Natale ti chiedo qualcosa anche io

Ebbene, anche io avrei qualcosa da chiederti perché a parte l’urlo da orca assassina che puntualmente lancio tutti i giorni alla stessa ora per dividere i miei figli e, a parte l’abuso del tuo nome per ricattare i miei figli negli ultimi due mesi, credo di essere stata abbastanza buona.
Sarò breve. Intanto volevo ricordarti che aspetto ancora, da trent’anni circa, la casa di Barbie. Credo che tu l’abbia confusa con il Castello dei Masters dato che, giustamente, io ero in minoranza essendo l’unica sorella di due fratelli.

I desideri di una mamma

Ma passando a tempi più recenti, desidererei:
1. Un macchinario che si accenda automaticamente e che ripeta al posto mio le solite 356 frasi che dico sempre uguali ogni giorno ai miei figli, quelle del tipo “mettetevi le ciabatte se no vi viene la polmonite acuta e non potete partire”, “a tavola dovete stare seduti composti, siete bambini non scimmie”, “il latte la mattina non si guarda, si beve e anche rapidamente”, e via dicendo;
2. Un teletrasporto che funzioni veramente. Sarebbe alquanto vitale in quei momenti in cui stai facendo la doccia e i bambini hanno scoperto dove si trovano i fiammiferi o in quei momenti in cui sei bloccata nel traffico, dall’altra parte della città, e ti chiamano dalla scuola per soccorrere tuo figlio che è un tutt’uno con il virus gastrointestinale;
3. Una giornata al mese che duri 36h, semplicemente una;
4. Un mese di Dicembre in cui saggi, canti, recite (e relative prove) dei nostri figli non si concentrino sempre lo stesso giorno, perché è un attimo e la mamma, ma a volte anche il papà, rischia di arrivare alle suddette manifestazioni con un Grinch per capello.

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La magia della magia

Ma, caro Babbo Natale, più di ogni altra cosa, anche più della Casa di Barbie che ancora aspetto, vorrei che i miei bambini credessero sempre nella Magia. Sì perché, la mia primogenita, “la grande” di 8 anni, già inizia a nutrire dubbi sulla tua esistenza, attorno a lei è tutto un confrontarsi tra amichetti su come stiano realmente le cose. Da queste parti, oltre il tuo Polo Nord o la Lapponia od ovunque sia il tuo centro di controllo, si comincia a scarseggiare di Magia, i bambini crescono rapidamente e, spesso, si confrontano ancora impreparati con un mondo del tutto privo di Magia. Gli adulti, ormai, associano questa parola al mago che anima le feste dei loro bambini e non sanno coltivarla, l’hanno dimenticata e ne hanno un vago ricordo solo durante la settimana del Natale. Ecco, io vorrei che i miei figli credano sempre in qualcosa di inspiegabile, qualunque essa sia, e che non abbiano timore a portarsi dentro questa Magia, anche quando scopriranno che tu (forse!) non esisti. La Magia è curiosità, è porsi delle domande, è non trovare delle risposte, è l’Universo intorno a noi, ma anche a fianco a noi, è l’inafferrabile che alimenta il cuore e allena l’intelletto. La Magia è indispensabile nella nostra Realtà.
Caro Babbo Natale, arriviamo ad un baratto, puoi anche fare a meno dei primi 4 punti, ma quest’ultima mia richiesta, se puoi, esaudiscila.
Con affetto,
Laura, un’ex bambina.

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