Al Sud arginata la diffusione del virus. Lo ha detto oggi, in conferenza stampa, Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, tirando di fatto un sospiro di sollievo, per un’ulteriore urgenza scampata.
«Essere riusciti a impedire la diffusione del contagio nelle regioni del centro sud è un dato ormai solidamente corroborato dall’evidenza dei numeri: anche oggi ben 13 tra Regioni e Province autonome (tra cui la Sicilia) hanno un numero di decessi inferiore a due cifre, addirittura due regioni senza casi fatali».
In Sicilia è stabile la curva di andamento del Covid 19, con una lievissima riduzione degli attuali nuovi positivi, con calo di ricoveri e di vittime.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 45.172 (+2.767 rispetto a ieri). Di questi sono risultati positivi 2.625 (+46), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 2.139 persone (+31), 296 sono guarite (+12) e 190 decedute (+3).
Intanto il Governatore Nello Musumeci ipotizza un allentamento delle maglie dei divieti, non prima però di aver consultato il comitato scientifico.
L’obiettivo del comitato sarà determinare ogni criterio scientifico utile a garantire una graduale riapertura in sicurezza. In base alle risultanze del Comitato, il governo della Regione assumerà le decisioni per l’allineamento al Dpcm vigente e valuterà, già per i prossimi giorni, l’adozione di ulteriori misure di alleggerimento”.
Le Regioni, infatti, non possono ampliare le decisioni assunte dal governo nazionale sulle aperture delle attività, però possono valutare degli step di apertura confrontandosi con Roma e su basi scientifiche.
L’assessore regionale alla Salute ha dichiarato che, qualora il Governo centrale dovesse prorogare oltre il 3 maggio le misure restrittive di contenimento, la Sicilia richiederà un’altra posizione poiché il dato epidemiologico è indubbiamente tra i più bassi in Italia.
bar, ristoranti, parchi riaperti?
A scuola si tornerà a settembre. “Il rientro a scuola maggio, ha dichiarato la ministra Azzolina, azzererebbe i sacrifici fatti. Ci sono ancora cinquecento morti al giorno.”
È verosimile che bar, ristoranti e parchi dopo il tre maggio riapriranno i battenti, seguendo le misure cautelative dei primi di marzo: ingresso contingentato nei bar, consumazioni solo ai tavoli, eventuali barriere in plexiglass, riduzione del numero dei tavoli. Per quanto riguarda l’accesso ai parchi e la possibilità di fare running, dovrebbero essere aboliti gli attuali divieti categorici, a vantaggio di aperture prudenti: distanziamento sociale e divieto assoluto di assembramento. Palestre, piscine, cinema e teatri restano nodi caldi e luoghi a rischio medio/alto.
l’esperto, ritorno cauto alla normalità
Così dice l’infettivologo palermitano Tullio Prestileo: “Ritengo che, se il trend continuerà a migliorare, tra un paio di settimane apriranno altri negozi, magari sarà possibile fare una passeggiata rispettando le distanza e si potrà paventare un graduale ritorno alla normalità, ferme restando le regole basilari: distanziamento, lavare bene e spesso le mani, pulire bene superfici e oggetti, indossare la mascherine solo nei casi indicati dalle Autorità sanitarie. Ci aspettavamo una discesa dei contagi più veloce, invece la curva procede più lentamente, seppur con numeri che fanno sperare. Ripeto, l’obiettivo è il contagio zero, solo da lì si potrà ipotizzare un ritorno alla normalità. Finché non raggiungiamo questo traguardo, tutto il resto sarà secondario. Ovviamente nessun esperto ha la sfera di cristallo per sapere quando arriveremo a questo atteso momento. Nel frattempo dobbiamo assolutamente rispettare alla lettera tutte le misure di contenimento.”