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Seggiolini con allarme obbligatori in Italia?

La legge dovrebbe entrare in vigore entro novembre 2019 e servirà a prevenire le tragedie dei bimbi dimenticati in auto

La legge, votata quasi all’unanimità a palazzo Madama il 27 settembre 2018, dovrebbe diventare esecutiva entro novembre 2019. Tra i deputati montano le polemiche sui ritardi, ma i la tragedia di Catania dovrebbe portare a un’accelerata, che in tantissimi si auspicano. Si era parlato di luglio, ma dei rallentamenti nell’iter procedurale e sulle caratteristiche dei dispositivi hanno portato allo slittamento. Attualmente sono in commercio seggiolini con il dispositivo allarme incorporato, tappetini con messaggio sonoro e ancora delle app, che avvisano il genitore che potrebbe esserci a bordo il piccino, una volta che il motore dell’auto è spento.

Cosa prevede la nuova legge sui seggiolini auto

La proposta di legge partì da Giorgia Meloni (leader di Fratelli d’Italia) e verosimilmente sarà proprio ribattezzata legge Meloni. Sulla scorta dei numerosi casi di bimbi dimenticati in auto (occorrenza che sovente si è rivelata tragica), l’onorevole Meloni ha avanzato la proposta, definitivamente accolta ed approvata dalle due Camere. Sarà obbligatorio munirsi di seggiolini con allarme sonoro, che scatti ogniqualvolta che, spento il motore dell’auto e chiusa la portiera, vi è il bimbo ancora installato sul seggiolino. Su alcuni punti però si dovrà fare chiarezza. Si tratterà di sostituire i vecchi seggiolini non dotati di allarme con nuovi modelli (peraltro già in commercio) o basterà un dispositivo a se stante da applicare al seggiolino, collegandolo, ad esempio, in wireless al telefono cellulare dei genitori?

La questione non è ancora chiara. Sarà discussa in commissione Trasporti, dove sarà avanzata la proposta di inserire nella nuova legge di Bilancio un incentivo per l’acquisto dei seggiolini con allarme sonoro. Toninelli, ministro al ramo, si è dichiarato sensibile alla questione e si è già paventata una cifra di 200 euro, quale incentivo da erogare alle famiglie per l’acquisto. Proposte ma non ancora certezze, che potranno diventare tali solo dopo l’approvazione della legge di Bilancio.

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I dispositivi esistenti in Italia

Al momento sono in commercio dei seggiolini con incorporato un sistema di allarme sonoro, che allerta i genitori già nel momento in cui è stato spento il motore dell’automobile. In commercio vi sono anche dei dispositivi da collegare in wireless al seggiolino. Uno dei meccanismi prevede un segnale di allarme, che scatta al momento dello spegnimento del motore e si ripete una volta chiusa la portiera dell’auto. Altro dispositivo in commercio è quello collegato al telefono cellulare dei genitori. Nel malaugurato caso di dimenticanza del piccolo, un alert avvertirà i genitori, vuoi con sistema sonoro, vuoi tramite messaggistica. Se ciò non fosse sufficiente ed il dispositivo rilevasse la presenza del bimbo ancora sul seggiolino, partirebbero in automatico una serie di chiamate, a dei numeri precedentemente memorizzati nel dispositivo, collegato al telefono.

Le sanzioni

Chi non dovesse rispettare la normativa incorrerà in sanzioni simili a quelle previste dall’attuale legge per il trasporto dei bimbi in automobile. Multe a partire da 85 euro (a salire) e decurtazione di 5 punti sulla patente di guida.

I casi in Italia

Tra il 2017 e il 2019 in Italia sono stati sette i casi di decessi di bimbi dimenticati in auto, l’ultimo, due giorni fa, a Catania. La causa più comune della dimenticanza è la cosiddetta amnesia dissociativa, spiegata dagli psichiatri come una sorta di black out cerebrale. La corteccia cerebrale cancella un pezzo di vita, che generalmente equivale a un tempo breve, ma che per un bimbo può essere fatale. Il genitore, ad esempio, è convinto di aver accompagnato il bimbo all’asilo, certo di aver compiuto un’azione registrata dal cervello ma mai compiuta. Una sorta di buco di memoria, che è dovuto a un forte stress mentale.

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