L’ospedale di Partinico è balzato sulle cronache nazionali per essere diventato, in fretta e furia, il più grosso centro Covid dedicato della Sicilia. Appena un mese fa, però, sempre lo stesso nosocomio godeva di un riconoscimento conquistato in oltre vent’anni di lavoro: essere un centro diabetologico d’eccellenza e di riferimento per tutta l’Isola. Con ben 70.000 persone curate dall’inizio dell’attività e 20.000 cartelle cliniche attualmente aperte, il centro è un fiore all’occhiello della Sanità siciliana e i media ne hanno più volte parlato, vuoi per i numeri dei curati e la buona gestione della patologia, vuoi per quei miracoli “di tutti i giorni” che il centro ha operato a favore di gestanti con gravi problemi diabetologici o di bimbi affetti da disordini metabolici, vuoi per essere un riferimento nel trattamento del piede diabetico. A dirigere il centro diabetologico ed oggi il centro Covid è la stessa persona, il dottore Vincenzo Provenzano, internista e diabetologo. Il dottore Provanzano è diventato un medico simbolo nella lotta al Coronavirus per il suo approccio che coniuga la scienza alla speranza, “cura indispensabile, insieme alle terapie tradizionali”, come ribadisce nelle interviste il primario.
Il dottore Provenzano ci rassicura: “Il centro diabetologico continua a funzionare, non potevamo lasciare soli i nostri tanti pazienti.”
Come garantite la sicurezza dei pazienti diabetici?
Abbiamo ovviamente invitato i nostri assistiti a recarsi all’ospedale solo per visite urgenti o indifferebili. Abbiamo organizzato un team medico, che è dedicato solo al centro diabetologico e che non ha alcun contatto con i pazienti Covid. Vi sono dei locali a se stanti, con ingresso separato dal centro Covid, per le consulenze diabetologiche urgenti ed anche un servizio all’interno dei camper. Nei locali accanto all’ospedale abbiamo iniziato l’impianto dei micro-infusori, indispensabili per la cura di talune forme di diabete. Alcuni nostri pazienti, quelli che necessitavano un ricovero, sono stati mandati all’ospedale Ingrassia di Palermo.
Quale l’approccio con pazienti diabetici che non hanno condizioni urgenti, ma vanno comunque monitorati?
Abbiamo attivato il cosiddetto telecontrollo, che è importantissimo per frenare il rebound, ossia il rimbalzo, che un non perfetto controllo delle malattie diabetiche può causare. Disponiamo già di cartelle elettroniche, connesse direttamente al cellulare del paziente, che potrà aggiornarle, relativamente a sintomi o andamento della terapia. Per andare incontro ai pazienti che non sono molto avvezzi con la tecnologia e comunque a tutti nostri assistenti, abbiamo attivato un cellulare dedicato, che garantisce al paziente una reperibilità medica h24. Le dirò di più, vi è anche la possibilità di fare una videochiamata, qualora il paziente ne ravvisasse l’esigenza. Organizziamo anche dei colloqui su skype così da poter sopperire, nel miglior modo possibile, alle restrizioni che questa urgenza impone.
Quando si tornerà alla normalità, cosa ipotizza per il centro che dirige?
Finendo l’epidemia, sono ottimista e credo e spero che finirà in breve tempo, il sacrificio che la popolazione di pazienti ha fatto, ossia di di privarsi di tutte le strutture del nosocomio, sarà premiato e l’ospedale riprenderà il suo ruolo di prima, più forte di prima e con ancora più attrezzature.
Questo il numero attivo h24: 3355923369.