Una diciannovenne, Maria Giusy Marletta, di Raddusa che era ricoverata in terapia intensiva all’ospedale Basilotta di Nicosia dalla fine di marzo scorso, è morta nella notte. La giovane aveva partorito qualche settimana fa nello stesso ospedale. Pare che ci fossero state delle complicanze post partum e la giovanissima mamma era stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva, attivato con 4 posti il 25 marzo, pochi giorni prima che la giovane partorisse, e dove è rimasta ricoverata senza riprendere conoscenza. Secondo indiscrezioni, sarebbe sopraggiunta anche una infezione respiratoria, ma la giovane non era stata sottoposta al tampone e non era stato disposto il trasferimento al Covid hospital dell’Umberto I di Enna.
Ecco cosa ha scritto il papà su Facebook: “Eccoci qua, non vorrei scrivere questo ma purtroppo Maria Giusi Marletta ci ha lasciato“. Prosegue il genitore Giuseppe: “Sì, miei cari amici la mia guerriera è volata tra gli angeli….”
Cause respiratorie di morte post partum
Fonti mediche cercano di fare chiarezza su alcune cause di morte post partum dovute a complicazioni polmonari, non necessariamente legate al coronavirus
«Potrebbe essere un embolo di liquido amniotico, è capitato anche in alcuni degli ultimi recenti casi di cui hanno parlato i media. Succede un po’ come nei casi delle fratture del femore, in cui il grasso presente nel midollo osseo riesce a guadagnare il sistema sanguigno. Si dice anche embolia “grassosa”. Spiegato in modo semplice, dopo il parto una minima percentuale di liquido amniotico può fuoriuscire e finire nel vaso sanguigno e da qui arrivare ai polmoni, determinando la morte per embolia polmonare».
È frequente?
«Assolutamente no. È raro, come rare sono le morti per o dopo il parto: l’Italia è uno dei Paesi con il minor numero di casi di tutta Europa, e anche del mondo. È che in questo momento se ne sta parlando molto, ma i numeri restano comunque bassi».