Articolo scritto con la collaborazione della psicologa Valeria Augello.
Molto più di una performance artistica: si é trattato di un colloquio tra i cuori. É stato questo il sentimento che si é respirato oggi davanti al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Civico di Palermo. Serena Ganci, mamma, cantautrice, artista, ha composto la sua Ninna Nanna di tutti li matri, eseguita stamani da un gruppo di 30 cantrici, dirette dalla stessa Ganci. Un canto che é un urlo di disperazione ma soprattutto di speranza. Un canto dove le esecutrici mettono pezzi di cuore che passano a chi ascolta e le lacrime di emozione sono la sanzione di questi grandi sentimenti.
A volere questo momento é stato il primario del reparto, il dottore Antonio Maiorana, ginecologo a cui é caro il tema del sostegno alla madre, soprattutto nell’immediato post partum. Ed é stato questo il leit motiv dell’esibizione, il ricordo del dramma del gennaio scorso, della giovane madre che in ospedale, a Roma, perde il suo bambino, che gli muore tra le braccia. Un dramma che non é isolato e che ispira più di una riflessione: l’assistenza alla mamma, la consapevolezza che insieme a un bambino nasce anche sua madre che é fragile tanto quanto, se non di più, quell’esserino che ha tra le braccia. Mamme che non hanno il manuale di istruzioni, che possono non essere all’altezza di “salvare” il loro piccolo, perché, semplicemente nessuno glielo ha insegnato.
“Le mamme non possono e non devono rimanere sole, dice il dottore Antonio Maiorana. Questo accudimento deve accadere ancor prima che il loro bimbo venga al mondo ed é per questo che sono fondamentali i corsi di preparazione alla nascita, nei quali spieghiamo come allattare, come affrontare il post partum, perché bisogna evitare di far addormentare il neonato nel lettone. Perché ci voglia criterio nel rooming in ospedaliero ed anche nel co-sleeping una volta tornati a casa. Ci vuole poco, quel tanto di attenzione che basta perché drammi come quello di Roma possano essere evitati. Proprio all’indomani di quel tristissimo fatto, di concerto con la direzione ospedaliera, abbiamo deciso di ammettere in ospedale delle assistenti per la puerpera: la nonna, la sorella, un’amica. Figure fondamentali perché il post partum proceda serenamente. Una condizione che portiamo avanti con criteri ovviamente stretti: tampone anti Covid all’ingresso e permanenza di un’unica assistente per tutta la durata della degenza. Questo “piccolo” gesto si sta rivelando una grande risorsa, che diventa necessaria per la neo-mamma e che noi gestiamo chiedendo la piena collaborazione delle assistenti. Ricordiamoci che nel momento sacro della nascita, occorre avere cautela con il neonato ma anche con la sua mamma e che piccole attenzioni riescono a fare una monumentale differenza.”
Serena Ganci, come è nata questa meravigliosa “Ninna Nanna di tutti li Matri”?
In realtà la ninna nanna è nata l’anno scorso dopo aver visto uno spettacolo di Emma Dante dal titolo “Misericordia”. Si parlava di maternità, prostituzione, fragilità, disabilità, miseria. Tre mamme che non erano mamme, dimenticate dalla società. Lì ho pensato a una ninna nanna per tutte le mamme. Ho fatto una prima stesura di questa canzone. Il fatto di cronaca a tutti noi noto mi ha veramente dilaniato: potevo essere io quella mamma! Ho ripreso la mia ninna nanna e ho cominciato a cantarla dedicandola a questa mamma ed è lì che ho pensato che avremmo dovuto cantarla in tante. Così ho lanciato un po’ di messaggi a colleghe cantanti e attrici facendo loro ascoltare la mia ninna nanna. Tutte ne hanno capito il sentimento profondo e mi hanno sostenuto nell’idea del coro. Nel giro di pochissimi giorni grazie a tanti amici che mi hanno aiutato nella realizzazione pratica di questa performance ci siamo ritrovate in 30 ad urlare questo canto. È stato incredibilmente potente.”