I numeri della pandemia non si contano più. Seimila e quattrocento i positivi in Sicilia e oltre 170.000 quelli a livello nazionale.
Dagli esperti però arrivano le rassicurazioni. Paradossalmente la pandemia sarebbe a un bivio e la diffusione ormai incontenibile rivelerebbe un andamento endemico della malattia da Sars – Cov 2.
Abbiamo chiesto un parere al professore Antonio Cascio, infettivologo e primario al Policlinico di Palermo.
Professore, numeri alti ma timore contenuto da parte di voi esperti. Quale il suo pensiero?
Considererei questa ondata, a prevalenza di variante Omicron, come una brutta influenza quindi mi comporterei di conseguenza.
È contrario ad eccessive restrizioni?
Assolutamente si. A partire dalla scuola, che deve assolutamente ricominciare in presenza, tutelando però eventuali studenti fragili (che vanno vaccinati e che, in classe, in un momento così delicato, vanno tutelati da insegnanti e compagni, con tutte le cautele del caso). Eviterei la corsa spasmodica ai tamponi. Ritengo le file chilometriche davanti alle farmacie o ai laboratori di analisi fuori luogo, oltreché intralcianti per le regolari attività. Così come sono contrario a periodi eccessivi di isolamento, che bloccano intere famiglie a casa. Chi ha sintomi ovviamente deve stare riguardato ed evitare contatti, ma no al rimanere chiusi in casa quando il virus è in risoluzione e i sintomi sono scomparsi.
Quindi secondo lei allo stato attuale non serve tracciare l’andamento pandemico?
Non penso serva. I numeri dei contagi, come era prevedibile, stanno sfuggendo di mano e ritengo che il virus si diffonderà sempre di più. Aumentano i casi a vista d’occhio, ma a questa crescita non corrisponde un incremento esponenziale di ricoveri e di accessi in terapia intensiva. La situazione attuale non è lontanamente paragonabile a quella di un anno fa. Diamo il giusto merito al vaccino e proseguiamo nella campagna di immunizzazione. Per il resto sono per i tamponi a chi ha sintomi importanti, agli anziani e ai fragili.
Cosa pensa dell’obbligo dell’uso delle mascherine?
Rispetto le decisioni istituzionali, ma ritengo questo obbligo non necessario. Soprattutto se parliamo di soggetti immunizzati. Il virus sta circolando in maniera più veloce ma meno pericolosa, dobbiamo imparare a conviverci, abituandoci all’idea di entrarvi a contatto. Ciò non toglie che occorre vaccinarsi per avere un impatto lieve con il nuovo Coronavirus e soprattutto per tutelare anziani e soggetti fragili.
É per l’obbligo vaccinale?
Assolutamente sì. Se siamo a questo punto, ossia se si sono abbattuti i ricoveri e i casi particolarmente impegnativi, lo dobbiamo al vaccino. Ricordiamo inoltre che il virus muta, la Omicron è una variante meno aggressiva, ma non é detto che non vi siano recrudiscenze e colpi di coda di forme gravi. Il vaccino scherma e quindi entriamo nell’ordine di idee di doverci sottoporre a una vaccinazione sicura e necessaria per riprendere in mano del tutto la nostra normalità.
É disponibile la pillola anti Covid, quanto sarà utile?
Il Molnupiravir é sicuramente un grande passo avanti, ma non è una pozione magica. Va assunta a determinate condizioni e in taluni soggetti. Quindi lieti per il farmaco, che come Policlinico conosciamo bene, poiché, a suo tempo, siamo stati inseriti nella sperimentazione, ma ricordiamo che prevenire è sempre meglio che curare.