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Ho paura di far tornare mio figlio a scuola

Un timore comune, che rischia di fare rimanere a casa un fetta di piccoli alunni. Ecco il parere della psicologa Valeria Augello

Manca poco alla riapertura delle scuole. Tra i dubbi e le nebulose di queste ultime settimane, in cui si sono tanto attese le linee guida, la ripartenza è ormai daga per certa. Il numero dei contagi però torna a farsi alto e con esso cresce anche il timore di molti genitori, che si chiedono quanto sicuro sarà il ritorno tra i banchi. C’é chi sta valutando di non mandare i propri piccoli al nido o alla scuola dell’infanzia e chi vuole attrezzarsi con progetti di homeschooling. Alla base c’é sicuramente un timore che serpeggia, quello per un nemico invisibile, che abbiamo cercato di schivare per mesi e che oggi, con il ritorno alla normalità anche scolastica, sembra più concreto. Abbiamo chiesto un parere alla psicologa Valeria Augello.

Il timore del ritorno alla normalità scolastica

“Siamo ancora in una fase dedicata al contagio, poco certezze e molte indecisioni. Questo virus oltre a spaventare per la sua aggressività ci ha tolto la sicurezza relazionale. Eccezion fatta per chi ha deciso di ignorare gli eventi ed ha bypassato avvertenze e buon senso, infatti in questo ultimo periodo è stato possibile riprendere  molte attività rimaste a lungo in sospeso,  ma ciò è avvenuto conservando l’unità domestica, soprattutto per le famiglie con bambini piccoli o comunque in età scolare. Le famiglie non si sono ancora staccate per tornare a una normale quotidianità. Le vacanze per molti sono state diverse, poco mare, nessun viaggio, spazi aperti ma con poca gente, prevenzione con rituali ormai consolidati, mascherine e soglia alta dell’attenzione. La scuola, rappresenta un vero ritorno alla normalità e molti ne sono contenti. La scuola è anche un ambiente frequentato da tante persone, quindi possibile bersaglio di questo crudele nemico. Le possibilità di contagio del virus sono più alte rispetto ad altri contesti ed i genitori ne hanno giustamente paura. In più nessuno avverte una particolare competenza nell’affrontare e gestire questa situazione per cui la via più facile è la critica o il rifiuto.”

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Come vivranno i bimbi il ritorno a scuola

In realtà il concetto centrale della storia dovrebbe essere come i bambini vivono  o vivranno il loro ritorno a scuola. La didattica a distanza ha sicuramente fornito continuità eccellente ai programmi didattici ma ha, quantomeno, rallentato quelli evolutivi.

Nonostante le paure dei genitori sono legittime e vanno accolte sarà bene iniziare a spostare l’attenzione dalla gravità dell’evento alla percezione che i piccoli hanno avuto. Sicuramente un compito emotivamente educativo che la scuola dovrà fronteggiare con il supporto delle famiglie.

Una scelta serena per i nostri figli

Dai risultati delle curve epidemiologiche e rispetto a ciò che si pensa e a come è stato vissuto emotivamente questo momento ogni famiglia dovrà scegliere se inserire i bimbi all’interno del contesto scolastico, privilegiando il gioco e le attività spontanee, o se tenerli a casa in un ambiente più controllato o protetto, l’importante è cercare di farlo senza forzature. I bambini avvertirebbero paure ed ansie e toglierebbero quota al loro benessere esplorativo.

Le raccomandazioni ministeriali sono ormai state recepite anche dai bambini più piccoli e tradotte in termini di comportamenti corretti indirizzati verso la prevenzione ed il contenimento. Per noi adulti forse è stata una forzatura ma per i nostri cuccioli che ci osservano ed emulano è stato molto più semplice. In più ricordiamoci che il rischio è proporzionato al rispetto delle indicazioni da parte di tutti, adulti e bambini, dirigenti scolastici, e personale dedicato, insegnanti e genitori. Nessuno è solo!

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